
Elena Donazzan, assessore all'Istruzione del Veneto, durante un'intervista al Messaggero ha parlato di alcune regole per ripristinare l'ordine e la disciplina in classe e nelle scuole in generale. Il dito è puntato non solo contro gli studenti "maleducati" ma anche contro i genitori aggressivi e violenti.
Dare del lei ed alzarsi quando entrano i prof: le regole contro la maleducazione a scuola
Secondo Donazzan, negli anni si sono progressivamente perse alcune regole necessarie per “ricostruire i fondamentali di riferimento” alla base di un’educazione mirata a formare gli studenti dal punto di vista non solo scolastico ma anche umano.Così ad esempio sarebbe opportuno far rivivere alcune buone pratiche dimenticate: “dal rivolgersi con il Lei ai docenti, all’alzarsi in piedi alla sua entrata, al corretto abbigliamento, magari con il ripristino del grembiule o di una divisa scolastica segno di decoro e di appartenenza, fino ad arrivare ad una lotta unanime contro l’uso di ogni droga da parte di più giovani”.
Caos nelle aule: denunciare genitori violenti
L’intervento di Donazzan non si è rivolto solo agli studenti, ma anche ai genitori aggressivi con i professori e presidi. Contro eventuali atteggiamenti particolarmente litigiosi e pericolosi dei familiari degli studenti, propone addirittura la denuncia. Le sue parole arrivano in seguito ad un episodio abbastanza grave accaduto a dicembre scorso in una scuola media in provincia di Treviso: un padre avrebbe fatto irruzione nella classe del figlio interrogando i compagni circa la fondatezza o meno del voto assegnatogli dal docente.L’assessore si è ribadito fermo nel contrasto a ogni ogni sorta di violenza, e consiglia per questo di “denunciare questi episodi all’autorità giudiziaria” (qualora dovessero mai accadere).
Le istituzioni scolastiche devono così preoccuparsi sempre di “tutelare il loro personale, evitando intromissioni e ingerenze da parte di genitori violenti che, con la loro condotta, di certo non rappresentano un esempio da seguire per i propri figli. Violenze verbali e fisiche nonché ingerenze inaccettabili come quella accaduta nel comune trevigiano, minano il rapporto pedagogico alunno-insegnante, mettendo in dubbio l’autorevolezza di chi è chiamato al ruolo di educatore delle future generazioni”.
Regole obbligatorie
Le proposte di Donazzan, in realtà, non sono una novità.In molte scuole, infatti, gli studenti già si rivolgono agli insegnanti con il Lei, ed è richiesto alzarsi in segno di rispetto nel momento in cui entra un docente in classe. Non mancano poi i presidi che, attraverso circolari "stagionali", invitano i ragazzi a vestirsi in modo appropriato.
Riguardo all’uso di divise o grembiuli poi sono le scuole stesse che decidono in modo indipendente e autonomo l’obbligatorietà o meno di indossarli e il livello di tolleranza da adottare.
Ciò che propone Donazzan è "regolarizzare" queste norme, mediante una codificazione scritta, in modo che non siano affidate al solo buon senso individuale o al regolamento interno di un istituto, ma diventino un'abitudine comportamentale obbligata.