
Se vi siete mai chiesti quanto tempo ci vuole per tirare su una scuola da zero? Purtroppo la risposta non fa ben sperare. E, in parte, spiega perché l'età media dei nostri istituti sia così datata.
Ad oggi, infatti, in Italia la maggior parte degli edifici scolastici ha superato i 50 anni di età, e i problemi e le difficoltà che si riscontrano di anno in anno sono inevitabili. Anche perché, la costruzione di un edificio scolastico potrebbe richiedere oltre 6 anni di lavori.
A svelare il motivo di questa lentezza è un’indagine realizzata dal Cresme - Centro di ricerce di mercato - per il Consiglio Nazionale degli Architetti, che spiega come la macchina degli appalti pubblici è lenta, farraginosa e rischia di vanificare ogni sforzo.
Mentre, dunque, si sognano aule all'avanguardia e spazi sostenibili, la burocrazia intrappola i progetti in un labirinto che allunga i tempi e fa lievitare i costi, negando agli studenti il diritto di studiare in ambienti sicuri e moderni.
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I tempi per un nuovo edificio
L'indagine che ha messo a nudo questa realtà sconcertante si è basata sull'analisi di un campione di 300 bandi pubblicati tra il 2015 e il 2024. I risultati sono in un certo senso "drammatici" e svelano un’inefficienza sistemica.
Il percorso completo di realizzazione degli edifici scolastici, che va dalla prima fase di progettazione fino alla consegna delle chiavi, richiede in media 5,6 anni se si sceglie la formula del concorso di progettazione. Ma si può arrivare anche a un picco sconcertante di 6,5 anni per le altre tipologie di bando.
Queste non sono semplici statistiche, ma sono anni persi, risorse che restano bloccate e, di fatto, un fallimento nella programmazione. Infatti, la sola fase di progettazione è una scalata che può durare da 2,6 a 3,6 anni. Un tempo infinito in cui le esigenze di una comunità scolastica possono cambiare radicalmente, rendendo il progetto parzialmente passato ancora prima che venga posata la prima pietra.
Il problema dei ritardi
I tempi lunghi non riguardano, però, solo la progettazione. L’analisi dei cantieri, infatti, rivela che i lavori sforano sistematicamente i tempi che erano stati previsti all'inizio. Per i bandi normali, la ricerca mostra che i tempi di cantiere possono subire un'impennata di addirittura il 70% rispetto a quanto era stato contrattualizzato.
Questo significa che i ritardi non sono un’eventualità, ma una certezza strutturale del sistema degli appalti pubblici. Dietro a questi ritardi o slittamenti si nascondono costi imprevisti, contenziosi, ma anche un enorme spreco di denaro pubblico.
PNRR vs burocrazia
Neanche i grandi investimenti di denaro previsti dal PNRR per l’edilizia scolastica, con circa 1,4 miliardi per 210 nuove scuole e oltre 6 miliardi per la riqualificazione, sembra bastino a riqualificare granché le strutture scolastiche italiane.
Non si tratta, perciò, di una questione di soldi che scarseggiano, ma di un sistema di appalti e procedure che è palesemente inadeguato. Il rischio concreto, è che tutti questi fondi vengano assorbiti dalla burocrazia, provocando ritardi ancora maggiori e facendo lievitare i costi.
Le scadenze stringenti imposte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza appaiono quasi irrealistiche se messe a confronto con quei 6,5 anni medi necessari per completare un'opera. Senza una riforma radicale delle procedure, che metta al centro la qualità e la trasparenza, il PNRR rischia di trasformarsi da motore di sviluppo a catalizzatore di sprechi.
Quando sono state costruite le scuole in Italia
Questi ritardi si inseriscono, inoltre, in uno scenario molto critico. Il nostro patrimonio immobiliare scolastico è più che vecchio. I dati, come anticipato, ci dicono che oltre il 57% degli edifici scolastici italiani ha superato i 50 anni di età, e solo l’1% è stato costruito dopo il 2018.
Ogni anno di ritardo nella costruzione di una nuova scuola significa un anno in più per gli studenti in edifici vecchi, spesso non a norma dal punto di vista sismico ed energetico. I dati del Ministero dell'Istruzione e del Merito ci dicono che "oltre la metà dell’edilizia scolastica attualmente utilizzata sia stata costruita tra il 1950 e il 1992".
In particolare, la grande stagione della costruzione di scuole in Italia si sviluppa "dal 1958 al 1983, con oltre 800 nuovi edifici all’anno". Gli anni '70 hanno rappresentato l'apice di questo percorso, con l'approvazione del "decreto ministeriale del 18 dicembre 1975" che stabilì anche le prime norme tecniche.