Carmine Zaccaro
di Carmine Zaccaro
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9 domande a cui rispondere per diventare rappresentante

Essere un buon rappresentante degli studenti non è un'impresa facile. Ma lo si può diventare. E per farlo è importante porsi ben 9 domande a cui un buon "leader" degli studenti dovrebbe saper rispondere.

Ecco quindi una guida utile per chi ha accarezzato l'idea almeno una volta di candidarsi alle "elezioni studentesche", ma ha sempre pensato di non farcela.

#9 Meglio essere temuti o rispettati?
Il più grande onere di un rappresentante è trovare un compromesso tra le varie correnti di pensiero presenti nella scuola. Di conseguenza il rispetto rappresenta il primo passo per contemperare le esigenze di tutti gli studenti e trasmettere fiducia.

#8 Perché sei qui oggi?
Il perfetto rappresentante degli studenti è mosso da passione e da voglia di cambiare le cose, certo. Ma non può dimenticare anche "per chi" sta portando a termine l'incarico: ogni singolo studente che l’ha votato e sostenuto.

Qualcosa da sapere su come essere rappresentante di istituto

#7 Qual è il tuo più grande sogno?
Nulla è impossibile se si è appassionati a qualcosa e una volta raggiunto un obiettivo non bisogna mai fermarsi, ma far fruttare la propria attività sempre verso nuovi obiettivi più difficili da raggiungere, ma anche più ambiziosi. L'importante è sempre e comunque sapere dove si sta andando e perché.

#6 Come tratti le persone con cui lavorerai da rappresentante degli studenti?
Dal bidello alla professoressa di sostegno, dal secchione della classe al rivoluzionario della scuola, dai prof al dirigente scolastico: sono tutte persone con cui hai a che fare da rappresentante degli studenti. Rimane nella tua posizione coltivare gli interessi di tutti, indipendentemente dal rapporto che si ha con quelle persone, sempre indirizzandoli nelle giuste modalità di rispetto reciproco e di produttività rispetto alla crescita dell’istituto.

#5 Qual è la tua proprietà preferita nel Monopoli e perché?
Sembra una domanda strana, ma non lo è. Il gioco ti aiuta a capire come affronteresti i rischi e se sai salvaguardare le cose dagli interessi altrui - ma soprattutto da quelli personali - che spesso si antepongono all’interesse dell’azienda, e nel particolare della scuola.

#4 Come reagisci davanti ai fallimenti?
E' dura ammettere di aver sbagliato come rappresentante, perché non si tratta solo di un fallimento personale, ma anche collettivo. Ma gli errori aiutano a comprendere nuovi punti di vista e nuove prospettive per il futuro.
La vera forza del rappresentante d’istituto sta dunque nel superare il fallimento rialzandosi, e ripartendo al 110% verso nuove mete con un bagaglio ricco si di errori, ma anche d’esperienza.

#3 Chi volevi essere da bambino?
Dai sogni dell’infanzia si finisce col conoscere molti caratteri inaspettati della persona. Ma soprattutto, facendo un tuffo nel passato capirai se oggi hai raggiunto davvero ciò che hai sempre voluto ottenere, oppure se c'è qualche aggiustamento da fare nel percorso intrapreso.

#2 La prova del “ discorso”: come si fa o si supera?
Gran parte dell’abilità di un rappresentante d’istituto risiede sicuramente nel dono della retorica, ma spesso i nostri cari rappresentanti devono fare i conti con l’emozione. Il “ discorso” ha i suoi pro e contro, puoi passare da essere lo zimbello ad essere l’eroe e la guida di centinaia di ragazzi, l’importante è essere sempre sinceri e trasparenti, e accettare l'ipotesi di non piacere proprio a tutti!

#1 Stai dando voce alla tua passione?
La cosa che veramente tiene in vita questa figura nella scuola è la passione, la voglia di costruire qualcosa di importante e non mollare mai. Spesso la propria passione va anteposta all'interesse comune, ma a volte, nei momenti difficili, può essere l’unica corda a cui aggrapparsi, anche se si è soli contro tutti. La massima soddisfazione di un rappresentante è trasmettere la propria passione agli studenti contagiandoli positivamente ed ottenere, insieme ed animati da un unico sogno, il bene della scuola.

Alessandro Celeste