Lorena Loiacono
di Lorena Loiacono
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classi troppo rumorose, fuori legge 9 su 10

Classi da incubo, studenti scalmanati e prof che letteralmente si sgolano per metterli in riga. Accade in tutte le scuole, quasi in tutte le aule. E gli effetti? Preoccupanti, sia per la didattica che per la salute, soprattutto quella dei docenti che negli anni vengono messi davvero a dura prova.

E allora, silenzio!

Secondo lo studio di Ecophon Saint-Gobain, gruppo di ricerca di Acustica Applicata dell’Università di Brescia, i livelli di rumore presenti nelle scuole italiane in 9 casi su 10 non rispettano le norme e sono al di sopra della prassi consentita dall’Europa.

TUTTA COLPA DEL RIVERBERO - La colpa è del “tempo di riverbero” che mediamente oscilla tra 1,5 e 2,3 secondi, ma in alcune scuole arriva anche a punte di 3 secondi. La soglia massima prevista dalla legge italiana è di 1,2 secondi, ma ci sono limiti per legge anche inferiori come accade in Norvegia dove la soglia si abbassa a 0,6 secondi e in Francia a 0,4 secondi. I fattori che influiscono sul tempo di riverbero sono la dimensione del locale, le eventuali superfici assorbenti e la loro qualità. Quindi, maggiore è l’assorbimento acustico del locale e minore è il tempo di riverbero. Un tempo di riverbero maggiore, in alcuni casi, rende difficile proprio la comprensione delle sillabe e quindi l’apprendimento si perde nel caos.

CHE CONFUSIONE! –E’ inevitabile che nel caos ci sia maggiore difficoltà di concentrazione. E infatti se il rumore è alto dai 60dB in su il tasso di errore è superiore al 15%, se si contiene sotto i 55dB il tasso di errore scende a 4,3%. Dove si posiziona il rumore presente nelle classi italiane? Sopra i 70dB.

POVERI PROF – A rimetterci non è solo l’apprendimento dei ragazzi, che poi sono i primi a provocare il caos in classe, ma anche la salute dei loro docenti. I dati infatti parlano chiaro: in Italia il 60% degli insegnanti, a fine carriera, presenta danni alle corde vocali. In un’aula silenziosa, con un’acustica decente, il rumore di fondo causato dagli studenti scenderebbe del 36% così come il battito cardiaco degli insegnanti che, con un tono di voce normale, calerebbe del 10%.