
Bentornati con “Diritti a portata di banco”, che oggi si occuperà di un tema sempre più diffuso nell'odierna società multiculturale: la discriminazione e l'integrazione culturale tra i banchi di scuola.
IL CASO - Nel Forum, la nostra utente Irinutza ci ha raccontato l'esperienza vissuta a scuola: “Sono una ragazza straniera, di origine moldava. Nelle ultime 2 settimane (dopo il consiglio di classe), io e ancora 4 delle mie compagne di classe (anche loro moldave), ci sentiamo sempre dire dai professori : "parlate italiano, siete in una scuola italiana!", oppure siamo presi in giro durante le lezioni con delle battutine al riguardo della mia lingua!!! Non ne possiamo più e non sappiamo cosa fare perché siamo in quinta e abbiamo un po' di paura di andare contro i professori! Se siamo venuti in Italia, significa che dobbiamo dimenticare la nostra lingua e la nostra cultura? Esiste alcuna legge al riguardo??? Aiutatemi!!! Grazie!”
COSA DICE LA LEGGE - Prima di passare ad alcuni consigli pratici, rispondiamo ad Irinutza dicendole che normative a tutela degli studenti stranieri esistono eccome! Basti pensare all'art. 3 della Costituzione italiana che è la norma più importante in assoluto contro le discriminazioni di ogni tipo, ma anche allo Statuto delle Studentesse e degli Studenti che all'art. 1 punto 4 sancisce: “La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale”; ma non solo anche nel successivo art. 2 al punto 7 recita: “Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali”. Esistono anche molte circolari ministeriali dedicate all'integrazione degli studenti stranieri nelle scuole italiane, che per non risultare noiosi non elencheremo; ci limitiamo a dire che tali circolari prevedono: la valorizzazione della lingua e della cultura d'origine, i rapporti con gli studenti stranieri all'interno della scuola, la previsione di un rappresentante degli alunni stranieri nei Consigli interclasse, il rispetto delle consuetudini alimentari diverse da quelle nazionali, l'educazione interculturale, l'esistenza di un Osservatorio a riguardo presso ogni ex Provveditorato.
BUON SENSO – Come si intuisce facilmente, la tutela degli stranieri nelle scuole italiane è forte, almeno in teoria; nella pratica ovviamente non sempre è così, purtroppo anche la scuola è fatta di persone e non tutte (insegnanti compresi) sono rispettose delle più ovvie regole di convivenza civile con chi viene da Paesi diversi dal nostro.
Nel caso specifico di Irinutza crediamo, però, che nonostante i modi forse un po' troppo bruschi, se non addirittura maleducati del prof, l'invito a parlare italiano sia stato rivolto alle ragazze moldave nel loro interesse. Le verifiche, le interrogazioni, i rapporti all'interno della scuola e fuori, i futuri esami di Stato, eventuali colloqui di lavoro, verranno effettuati nella lingua del Paese ospitante e quindi in italiano.
Questo non vuol dire che vadano scordate le origini e la lingua madre, ma soltanto che non bisogna escludersi dal resto del gruppo classe. Integrazione significa appunto questo, interazione tra le varie culture, scambio reciproco di stili di vita. Quindi il consiglio è quello di cercare di aprirsi, di dimostrare al prof la voglia di imparare e migliorare nell'italiano, al di là del voto. Soltanto se la situazione diventa davvero discriminatoria, con offese manifeste e gravi, allora si può parlarne con il diretto interessato o con il Preside.
Hai altri problemi a scuola? Parlane con noi sul Forum Diritti degli studenti, ti risponderemo!
Elena Lauretti