
Spesso passano inosservati o vengono fraintesi. A scuola possono apparire distratti, irrequieti, perfino in difficoltà. In realtà, sono tra i più intelligenti della classe. La loro curiosità fuori dal comune, la velocità di apprendimento, la memoria prodigiosa o la capacità di ragionamento astratto li rendono, però, diversi dai coetanei.
Ma non sempre sono riconosciuti. Secondo le stime, in Italia i bambini plusdotati rappresentano tra il 5% e l’8% della popolazione scolastica. E almeno un alunno per classe nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado presenta un quoziente intellettivo superiore alla media nazionale, ovvero a partire da 120.
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Un passo avanti dal Senato
Per ovviare a questo problema, il Senato ha appena approvato il disegno di legge 180, che riconosce ufficialmente gli studenti ad "alto potenziale cognitivo", anche noti come "gifted".
Il testo prevede una serie di interventi per il supporto ai loro bisogni educativi speciali, con l’obiettivo di personalizzare l’offerta formativa, sostenere le famiglie e avviare la formazione dei docenti.
Se il progetto verrà approvato anche dalla Camera, si andrà così a colmare un vuoto legislativo di lunga data, permettendo all’Italia di adeguarsi alla Raccomandazione 1248 del Consiglio d’Europa del 1994, che invita gli Stati membri a garantire inclusione scolastica anche agli studenti plusdotati.
Didattica personalizzata e nuovi percorsi
Il provvedimento, in particolare, introduce un piano triennale di sperimentazione, al quale le scuole potranno aderire su base volontaria. Il primo anno sarà riservato alla formazione degli insegnanti, che nei due anni successivi applicheranno in classe strategie didattiche specifiche.
Per gli studenti "gifted" saranno previste opzioni differenti, come l’accesso ad alcune materie in una classe superiore, oppure il cosiddetto "salto di classe".
Ogni istituto scolastico, inoltre, dovrà nominare un referente per l’alto potenziale cognitivo. Mentre le famiglie saranno coinvolte attivamente nella definizione del percorso educativo.
Una risorsa spesso trascurata
“Se non sono accompagnati, ben gestiti, se la plusdotazione viene considerata dalla scuola un disturbo, se si fa l’errore di livellare il loro apprendimento a quello del resto della classe, non si riconosce il loro bisogno speciale, si mortificano e si disperdono talenti”, ha spiegato la psicologa e direttrice del Lab Talento dell’Università di Pavia, come riporta 'La Stampa'.
Pari opportunità anche per i talenti
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha sottolineato il valore del ddl: “Nessuno deve esser lasciato indietro, ma allo stesso tempo nessuno deve essere limitato rispetto al proprio potenziale. La personalizzazione della didattica è la chiave per permettere a ogni giovane di esprimersi al meglio. Con questo provvedimento si compie un passo decisivo verso una scuola capace di valorizzare i diversi talenti dei giovani. Gli alunni ad alto potenziale cognitivo sono una risorsa straordinaria per il Paese, ma troppo spesso non vengono riconosciuti e sostenuti adeguatamente”.
Formazione e consapevolezza
Ermelinda Maulucci, avvocata ed esperta di plusdotazione, ha contribuito alla stesura del disegno di legge come parte del gruppo di lavoro consultato dal relatore, il senatore Pierantonio Zanettin.
“È previsto un piano di tre anni di sperimentazione che interesserà le scuole che aderiscono su base volontaria”, ha spiegato Maulucci, precisando che sarà fondamentale il coinvolgimento delle famiglie e il coordinamento con i docenti per costruire percorsi realmente efficaci e su misura.