Imma Ferzola
Autore
Studente con dsa

Quando arriva una diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento, la prima domanda che molti genitori si pongono è come muoversi concretamente. Gli esperti indicano alcuni elementi chiave: informarsi correttamente, costruire un dialogo costante con la scuola e creare un contesto familiare capace di accompagnare il bambino nelle difficoltà senza amplificarle.

Capire cosa fare, quali passi intraprendere e come sostenere il proprio figlio nella vita quotidiana è un passo prioritario. 

Indice

  1. Cosa si intende per Disturbi Specifici dell’Apprendimento
  2. Quali sono i campanelli d’allarme più frequenti
  3. Il ruolo dei genitori nella quotidianità
  4. L'impatto del supporto familiare

Cosa si intende per Disturbi Specifici dell’Apprendimento

I DSA sono condizioni che interferiscono con alcune abilità di base, come la lettura, la scrittura e il calcolo. Fanno parte di questo gruppo:

  • la dislessia,
  • la disortografia,
  • la disgrafia,
  • la discalculia. 

Non riguardano il livello di intelligenza, ma le modalità di elaborazione delle informazioni che rendono alcune attività più complesse rispetto alla media.

Quali sono i campanelli d’allarme più frequenti

Alcuni segnali ricorrono con maggiore frequenza nei bambini con DSA. Tra questi ci sono:

  • una lettura molto lenta,
  • errori ortografici persistenti,
  • una grafia poco chiara o disorganizzata,
  • difficoltà nel memorizzare procedure matematiche,
  • problemi nella comprensione dei testi

Il ruolo dei genitori nella quotidianità

La famiglia rappresenta il primo contesto in cui il bambino impara a confrontarsi con le proprie difficoltà. Il modo in cui i genitori interpretano e gestiscono la diagnosi incide sulla percezione che il figlio sviluppa delle proprie capacità. I genitori possono affiancare i figli con DSA attraverso:

  • Sostegno emotivo: le difficoltà scolastiche possono generare frustrazione, è fondamentale che ci sia un ambiente familiare incoraggiante.
  • Strategie di studio: strumenti come audiolibri, software di supporto alla lettura o mappe concettuali possono facilitare lo studio.
  • Collaborare con la scuola: partecipare agli incontri, condividere osservazioni e richiedere strumenti come il Piano Didattico Personalizzato consente di costruire un percorso coerente tra casa e scuola. 
  • Rivolgersi a figure specialistiche: il contributo di professionisti come logopedisti, psicologi, tutor specializzati e terapisti occupazionali permette di lavorare in modo mirato sulle specifiche difficoltà.

L'impatto del supporto familiare

Diversi studi sottolineano l’importanza del ruolo dei genitori. Una ricerca di Tiengsomboon e Luvira ha evidenziato che le famiglie che adottano un approccio basato sulla comprensione delle difficoltà, sul rinforzo positivo e sulla collaborazione con la scuola osservano miglioramenti sia sul piano scolastico sia su quello emotivo. La comunicazione costante e il coinvolgimento attivo favoriscono una maggiore fiducia e autonomia nei bambini.

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