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di paolodifalco01
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ddl zan e scuolaIl DDL Zan è finalmente approdato in Senato dove, tra retorica e populismo, si è aperta la discussione in vista della votazione per approvarlo o meno. Dopo le critiche mosse dalla Santa Sede, era stato il leader di Italia Viva Matteo Renzi a cercare la via del compromesso con la destra per far sì che questa proposta di legge venga codificata in legge, invece che rischiare di cadere sotto i colpi del voto segreto che rientra tra le modalità di votazione del Senato sancite dall’articolo 113.

L’ipotesi lanciata poco prima dell’approdo del testo al Senato prevedeva una modifica degli articoli 1, 4 e 7 ma quest’ultima, come è evidente dal dibattito molto acceso tra i senatori, non è stata raggiunta. Tra i vari argomenti legati al DDL Zan rientra anche la scuola di cui, tra fake news e retorica, si è anche parlato nella giornata di ieri. Ma, vediamo insieme cosa prevede per la scuola questa proposta di legge.

La scuola: tra il DDL Zan e i diritti civili

A parlare di scuola è proprio l’articolo 7, contestato anche dal Vaticano, che prevede l’istituzione in data 17 maggio della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. Giornata a cui si dovranno accompagnare delle attività da svolgere nelle scuole. L’obiettivo formativo della giornata non è quello di “diffondere la teoria gender nelle scuole” ma bensì quello di promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione in modo da contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere.
Tra l’altro, sono davvero tanti i Paesi in cui a scuola è previsto anche l’insegnamento dei diritti Lgbtq+. Tra questi spicca la Scozia dove nel novembre del 2018 è stato introdotto “un programma specifico di educazione all’inclusione” che si basa su diversi punti: dall’insegnamento della storia dei diritti della comunità Lgbtq+ fino alle campagne contro omofobia e transfobia. L’esempio scozzese è stato seguito dall’Inghilterra dove, con una legge del 2019, i diritti della comunità Lgbtq+ sono diventati materia di studio sotto un progetto denominato “Stonewall” in memoria del bar di New York dove nel 1969 è nato il primo Gay Pride.

Le critiche e le repliche: dal deputato Zan alla sottosegretaria Floridia

Secondo gli esponenti dei partiti di destra, la giornata nazionale contro l’omofobia nelle scuole veicolerebbe "contenuti propagandistici delle teoria gender: dai smalti per gli uomini alla teoria del genitore 1 e genitore 2". Il fine non è sicuramente questo e inoltre, come precisato dallo staff dello stesso deputato Alessandro Zan: "Le scuole saranno libere di aderire o meno, non crediamo affatto sia un problema parlare di omofobia in classe nel corso di una riflessione di 10 minuti".
Tanti inoltre ignorano che già il 17 maggio si celebra la Giornata mondiale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia perché in questa data nel 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) rimosse l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella Classificazione internazionale delle Malattie. In occasione di questa ricorrenza a intervenire era stato lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella che aveva detto: "La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti. E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l’intera società. Solidarietà, rispetto, inclusione, come ha dimostrato anche l’opera di contrasto alla pandemia, sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza".

A intervenire sulla vicenda è stata anche la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia che ha sottolineato come: "L’istituzione educativa deve guardare con lucidità a questa situazione e lottare contro l’isolamento, a volte rafforzato dalla difficoltà di trovare un sostegno in luoghi diversi dalla scuola, le famiglie in primis. Prevenire e lottare contro le manifestazioni di omofobia e transfobia nelle scuole e educare gli studenti al principio della pari dignità delle persone è quindi un’assoluta necessità, per garantire a tutti un clima scolastico sereno e una società più civile".
Considerando tutto questo: "La giornata del 17 maggio può diventare una opportunità importante per tutte le scuole, anche paritarie, per coltivare nelle scuole un forte momento di riflessione sulle questioni del rispetto dell’altro e dell’identità sessuale, in piena armonia i principi di libertà sanciti dalla Costituzione".

Paolo Di Falco