Susanna Galli
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concerto primo maggio

Ieri si è svolto come tutti gli anni il concerto del primo maggio a Roma, per celebrare con la musica la festa dei lavoratori e delle lavoratrici italiane. Tra gli artisti protagonisti, anche Fedez si è esibito sul palco. Prima della sua performance però il cantante ci ha tenuto a dire qualche parola, schierandosi con le richieste dei lavoratori dello spettacolo e a favore del DDL Zan. Fedez ha raccontato anche l’accaduto di poche ore prima: dalla Rai infatti, sarebbe arrivata la richiesta di visionare il testo che l’artista avrebbe dovuto leggere, quasi per “approvarlo”. Vediamo quindi qual è stato il discorso di Fedez sul palco e i vari retroscena dell’episodio.

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Il discorso di Fedez e la telefonata con i vertici della Rai

Nel suo discorso, Fedez ha voluto esprimere il suo parere sulla recente questione del DDL Zan, già affrontata numerose volte dal rapper sui suoi canali social privati. I problemi sarebbero iniziati quando la Rai, ha chiesto al cantante di inviare il testo del suo intervento alla redazione. Da lì arriva una telefonata, in cui viene esplicitamente chiesto al cantante di omettere le parti del suo discorso in cui si faceva riferimento alla politica o venivano menzionati nomi e cognomi. Il contenuto del testo è stato ritenuto “inopportuno per questo contesto” dalla vicedirettrice di Rai Tre. L’emittente televisiva ha smentito la telefonata, così Fedez ha deciso di pubblicarne il contenuto, rendendosi disponibile a mostrare la versione integrale a chi volesse fare chiarezza sull’accaduto.

Il discorso integrale di Fedez sul palco del primo maggio

Dopo le sue battaglie, sembra che Fedez sia riuscito a dire la sua. Ecco la versione integrale del discorso di Fedez sul palco:

“Mi hanno chiesto di raccontare la mia prima volta al concerto del Primo Maggio. Oggi effettivamente è stata la mia prima volta. Per la prima volta mi è successo di inviare un testo di un mio intervento perché doveva essere messo al vaglio per l’approvazione da parte della politica.
In prima battuta l’approvazione non c’è stata. O meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei nomi, dei partiti e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, un po’ tanto, ma alla fine mi è stato dato il permesso di esprimermi liberamente. Grazie. Mi assumo tutte le responsabilità di ciò che dico e faccio, sappiate però che il contenuto di questo intervento è stato definito dalla vice direttrice di Rai3 come ‘inopportuno’.
Buon Primo Maggio e buona festa dei lavoratori, anche a chi un lavoro non ce l’ha e non ha potuto, da oltre un anno. E quale migliore occasione per celebrare la festa dei non lavoratori se non un palco?
Per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa. Caro Mario capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo paese, però non dimentichiamoci che il numero dei lavoratori del calcio e di quelli dello spettacolo si equivalgono.
Quindi non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da questa emergenza. E che è regolato da normative stabilite negli anni quaranta e mai modificate. Adesso arriva la parte non approvata. A proposito di SuperLega, due parole sull’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari. Ecco Ostellari ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare quindi massima espressione del popolo, che già è stato approvato alla camera come il ddl Zan può essere bloccato dalla voglia di protagonista di un singolo.
Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che per anni si è distinto per la sua grande lotta all’uguaglianza. Vorrei decantarvi un po’ dei loro aforismi, se posso. “Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno”, Giovanni de Paoli, consigliere regionale Lega Liguria. “I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali”, Alessandro Rinaldi, Consigliere per la lega Reggio Emilia. “Gay vittime di aberrazioni della natura”, Luca Lepore e Massimiliano Bastioni, consiglieri regionali leghisti, questa l’hanno scritta insieme chissà da soli cosa potevano partorire! I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie, Alberto Zegger consigliere comunale la Lega Nord a Verona. Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza, Stella Conosceva candidata leghista. L’ultima è quella che ha anche un tocco fantasy dentro: “Fanno le iniezioni ai bambini per farli diventare gay”, candidata della Lega Giuliana Livigni.
Qualcuno come Ostellari ha detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia rispetto al DDL Zan. E allora guardiamole queste priorità. Il Senato non ha avuto tempo per il DDL Zan perché doveva discutere: L’etichettatura del vino, la riorganizzazione del Coni, l’indennità di bilinguismo dei poliziotti di Bolzano!
E per non farsi mancare nulla il reintegro del vitalizio di Formigoni. Quindi secondo Ostellari probabilmente il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante del diritto della tutela di tutti e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza.
Ma a proposito di diritto alla vita, il presidente dell’associazione Pro Vita, l’ultra cattolico e anti abortista Jacopo Coghe, amico di Pillon, in questi mesi è stata la prima voce a sollevarsi contro il DDL Zan.
L’antiabortista non si è accorto che il Vaticano ha invesitto più di 20 milioni di euro in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo. Quindi cari anti abortisti, caro Pillon, avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori e non vi siete accorti che il nemico ce lo avevate in casa”

La reazione di Salvini al discorso di Fedez

In questo caso dobbiamo fare un passo indietro. Già nella mattinata di ieri, il leader della lega si era espresso sui social con quella che adesso sembra essere una frecciatina a chi aveva voglia di parlare senza troppi peli sulla lingua.
Dopo l’intervento di Fedez, Salvini non ha tardato a replicare, anche lui con un post sui social, in cui ribadisce la sua contrarietà al DDL Zan e invita Fedez a “bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti.”

Susanna Galli

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