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giuseppe conteScuola, lavoro, ambiente: tre settori che, mai come oggi, devono essere intrecciati tra loro per consentire un futuro migliore alle persone e al Paese intero. E’ la visione che emerge dal programma elettorale del Movimento 5 Stelle.
Un piano d’azione che parla soprattutto alle nuove generazioni, come sottolinea Giuseppe Conte, illustrandolo in prima persona durante una live con Skuola.net. “Scuola, istruzione, università, ricerca - dice il leader pentastellato - fanno parte di un continuum. La scuola non è un punto del programma ma è la matita che unisce tutti i punti; un pilastro chiave di qualsiasi azione di governo e di politica che vada in direzione del miglioramento del Paese”.

Rivoluzione green anche a scuola e stop alle classi pollaio

A tal proposito, secondo Conte, “Non c’è un aspetto da migliorare, sono tutti da migliorare”. A partire dalle strutture scolastiche, spunto che serve a introdurre il ruolo del pensiero green in questo processo di cambiamento: “Quando noi parliamo di cultura ecologica - prosegue l’ex premier - questa deve essere pervasiva di tutti gli ambienti, anche della scuola. Bisogna portare la rivoluzione green dentro le scuole. Tutti i nostri programmi devono essere ripensati e riformulati in questa direzione”.

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Poi, ovviamente, ci sono le questioni classiche: “Dobbiamo migliorare strutture sportive, dotazioni informatiche, mettere uno stop alle classi pollaio. Da non dimenticare il capitolo del personale Ata e docente: "Bisogna intervenire in modo sostenibile per migliorare il loro trattamento economico e la loro formazione, per dare continui stimoli. Il contatto con gli studenti è stimolante e rigenerante ma anche molto faticoso”: Peraltro, secondo Conte, il lavoro è già impostato: “Attualmente - ricorda - nel PNRR ci sono 30 miliardi da investire nel comparto formazione”.

Lavoro: più stabilità, sì al salario minimo, stop ai tirocini gratuiti

A proposito di lavoro, questo è un tema centrale nel programma Cinquestelle: “Noi siamo convinti che occorra una seria riforma sistematica, organica, per ristrutturare l'intero mercato del lavoro. - ribadisce Conte - Abbiamo dei lavori e delle buste paga da fame a 3-4 euro lordi all’ora. Dobbiamo introdurre un salario minimo legale, portandolo almeno a 9 euro lordi l’ora, costi quel che costa”.

Ma l’ex premier segnala anche un problema di precariato: “Tutti - dice - ora parlano del modello spagnolo, quando non è altro che il nostro decreto dignità, introdotto nel 2018, che ha spazzato via quel Jobs Act che aveva spianato la strada al precariato selvaggio. Col decreto dignità, a fine 2019, prima che arrivasse la pandemia, avevamo creato 800mila nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato”. E sul tempo determinato sottolinea: “Non lo criminalizzo, ma deve essere giustificato, con delle causali”. Stop, nelle idee del Movimento, pure ai tirocini gratuiti, che “diventano sfruttamento della manodopera giovanile”.

A fare da contorno, la riduzione del tempo del lavoro: “In Italia - ricorda Conte - la media lavorativa è altissima, la più alta d'Europa. Nella vita si lavora in media per 70 mila ore, in Francia per 50mila, in altri paesi ancora meno. Non solo, siamo anche il Paese meno produttivo. In Germania, dove già ci sono le 35 ore settimanali, si sta pensando di portarle a 28, e hanno una produttività altissima. Dimostreremo, in via sperimentale, che a parità salariale riducendo il tempo del lavoro, da 40 a 36 ore settimanali, iniziando dai settori a maggior impatto tecnologico, la produttività sale”. A completare il quadro, il riscatto gratuito della laurea e un fondo di garanzia per la pensione.

Ambiente: no ai termovalorizzatori, sì al riciclo e alle rinnovabili

Ampio spazio nel programma di governo M5S, però, è dedicato anche ai temi più strettamente ambientali. Che, come detto, per Conte dovrebbero essere protagonisti: “Mi dispiace - afferma - che questa campagna elettorale non abbia messo questi temi al centro. Ogni tanto spunta la polemica su alcuni argomenti ma non è stata colta l'importanza di tradurre la formula "transizione ecologica". Da elettore io mi aspetto che tutte le forze politiche possano chiarire cosa intendono per transizione ecologica”.

“Noi - prosegue - abbiamo messo nel nostro simbolo l’anno 2050 (in cui è previsto il raggiungimento della neutralità climatica, azzerando le emissioni di gas a effetto serra) perché la transizione ecologica non è uno slogan ma un obiettivo. Per vincere quella sfida, bisogna che tutte le azioni pubbliche convergano, ripensando i modelli produttivi, abbracciando l'economia circolare, introducendo la logica dell'economia del riciclo al posto di quella del rifiuto. Un progetto che, per Conte, va realizzato tutti insieme con i giovani in prima linea: “Ci devono aiutare, devono parlarne a casa”.

Sulla questione degli inceneritori, ad esempio, il leader Cinquestelle dice di essersi impuntato perché significherebbe “restare ancorati a una logica del passato. Quando noi dobbiamo puntare sul riciclo, sulla differenziata, per recuperare materie prime sempre più scarse. Concetti simili anche sul nucleare, che “in Finlandia ha richiesto 12 anni e in Francia ha creato un 'buco' di 19 miliardi”. Fondamentali, per Conte, le cosiddette “comunità energetiche”: “I condomini ma anche le singole unità abitative - spiega - installano impianti fotovoltaici e in pochi mesi si collegano tutti; a quel punto lì, anziché andare a comprare energia si produce, ed è tutta energia pulita, con un taglio pazzesco delle bollette, fino al 40-45%. Mentre per costruire una centrale nucleare ci vogliono anni e costi altissimi. E con le trivellazioni l’unica certezza è quella di andare a danneggiare l’ecosistema marino”.