
3 ore al giorno della vita degli studenti spese a fare i compiti per casa. È quanto emerge dal rapporto Istat “La scuola e le attività educative” che ha analizzato quanto ci mettono mediamente i ragazzi per svolgere i compiti che, ogni giorno, gli vengono assegnati dagli insegnanti.
27 GIORNI L’ANNO A FARE I COMPITI - I ragazzi, ogni pomeriggio dopo la scuola, passano mediamente 3 ore a fare i compiti che, moltiplicato per i mesi scolastici, fanno ben 668 ore di studio. In parole povere, è come dire che 27 giorni l’anno della vita degli studenti sono completamente occupati dallo studio, specie per gli alunni del liceo. Infatti, dai dati Istat emerge che sono loro a passare più tempo con la testa china sui libri, circa 2 ore e 49 minuti al giorno, mentre i ragazzi dei tecnici e dei professionali impiegano meno tempo a finire i loro compiti, circa un paio d’ore.
PIÙ ORE DI STUDIO PER I SECCHIONI… - In realtà, sappiamo bene che questi dati sono solo indicativi. Infatti, il tempo dedicato ai compiti per casa cambia da ragazzo a ragazzo in base ai suoi tempi di comprensione e alla voglia che ha di studiare. Per esempio, esiste lo studente un po’ più secchione degli altri che magari ama approfondire gli argomenti studiati e che, di conseguenza, impiegherà più di tre ore per finire i compiti.
… MENO PER GLI SCANSAFATICHE - Se da una parte esiste lo studente più secchione che passa ore ed ore del suo pomeriggio incollato alla sua scrivania per fare i compiti, esiste anche quella tipologia di studente che solo alla parola “compiti” fugge a gambe levate. Si tratta di quei ragazzi un po’ scansafatiche che, scommettiamo, non passerebbero mai tre ore del loro prezioso pomeriggio a fare i compiti assegnati dai loro prof. Il loro motto? Non fare oggi quello che puoi copiare domani.
C’ERANO COMPITI? NON LO SAPEVO! - Esiste poi un’altra tipologia di studente che nemmeno spreca tempo a copiare i compiti la mattina prima dell’entrata a scuola. Si tratta di quei ragazzi che non si preoccupano nemmeno di scrivere sul diario gli esercizi assegnati dagli insegnanti o le pagine da studiare e, di conseguenza, si dimenticano prontamente dei compiti per casa impiegando i loro pomeriggi tra palestra, centri commerciali ed usciti con gli amici. È facile riconoscerli perché la mattina, dopo che gli viene chiesto se a loro è riuscito un esercizio, sono soliti chiedere: “Ah, ma c’erano compiti per oggi?”.
NE’ TROPPO, NE’ TROPPO POCO - E se il giusto sta nel mezzo, è doveroso parlare poi della categoria dei moderati. Forse è proprio di questa tipologia di ragazzi che parlano i dati raccolti dall’Istat, quegli studenti che si trovano nel mezzo tra i secchioni e gli scansafatiche e che dedicano ai compiti il giusto tempo, né più né meno.
Serena Rosticci