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Classe chiusa durante il periodo estivo

Si tratta di una problematica che da sempre attanaglia il sistema scuola: parliamo del caldo estremo che a settembre attende gli studenti nelle aule, rimaste chiuse per il lungo periodo estivo. Una questione che, se non bastasse l'innalzamento delle temperature degli ultimi anni, si fa ancora più acuta per via di una profonda carenza di condizionatori


Così, quando è ormai imminente il rientro tra i banchi, ma con l'ondata di caldo che continua a soffocare l'Italia, il Coordinamento Nazionale Docenti dei Diritti Umani (CNDDU) ha lanciato un allarme riguardo alla situazione critica nelle scuole, specialmente nel Sud.

Da qui la proposta di far slittare in avanti il calendario scolastico, posticipando il ritorno in classe.


Condizionatori a scuola? Sì, ma negli uffici

In un comunicato, il CNDDU ha evidenziato le numerose lamentele provenienti da insegnanti e studenti, i quali stanno affrontando gravi difficoltà a causa delle condizioni climatiche roventi all'interno delle aule. Tutte segnalazioni, queste, che sottolineano come il caldo sia diventato un ostacolo significativo per il regolare svolgimento delle attività scolastiche. Così come, se vogliamo, lo è il freddo nella stagione invernale, con i sistemi di riscaldamento spesso malfunzionanti o, nei casi più gravi, del tutto assenti.

Una delle principali preoccupazioni espresse dai docenti riguarda la distribuzione non equa dei sistemi di climatizzazione. Infatti, nonostante siano presenti circa 16.000 condizionatori nelle scuole italiane, la maggior parte di essi è installata negli uffici amministrativi e dirigenziali, lasciando le aule praticamente prive di qualsiasi forma di refrigerazione. Questo crea un ambiente di lavoro insostenibile, reso ancora più frustrante dalle norme scolastiche che impongono agli studenti un abbigliamento consono al luogo, inadatto però alle temperature elevate.


Posticipare il rientro a scuola?

La criticità delle alte temperature era emersa con particolare enfasi già durante lo svolgimento degli Esami di Stato, quando sia studenti che insegnanti hanno dovuto affrontare il caldo opprimente di giugno nelle aule. In alcuni casi, si è cercato di mitigare il problema attraverso l’uso di ventilatori, ma si trattava naturalmente di soluzioni improvvisate e insufficienti per garantire un ambiente confortevole.

Il CNDDU ritiene dunque necessario un intervento urgente per assicurare che le scuole diventino luoghi sicuri e accoglienti anche durante i periodi più caldi dell'anno. Tra le soluzioni proposte, la principale è quella, appunto, di posticipare l'inizio delle lezioni al 26 settembre, concludendo l’anno scolastico entro il 18 giugno. Insomma, uno slittamento di un paio di settimane del calendario. Inoltre, si suggerisce di installare condizionatori anche nelle aule o, in alternativa, di utilizzare materiali isolanti per schermare le finestre e ridurre l’effetto del calore.

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