Carmine Zaccaro
di Carmine Zaccaro
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7 volte che la classe ti ha “donato” la dritta giusta per non farti bocciare articolo

L’amicizia, la solidarietà e il sostegno reciproco dovrebbero far parte della vita di ognuno. Aiutandoci l’un l’altro possiamo superare anche gli ostacoli più alti. Se dai una mano a un tuo amico, molto probabilmente lui ricambierà spontaneamente.

E quel gesto, più che un favore, si trasformerà in un dono prezioso dal valore inestimabile. Hai mai fatto qualcosa per aiutare un amico, un conoscente, uno sconosciuto senza chiedere nulla in cambio? Potresti raccontarlo in un filmato e partecipare al contest “Donare, molto più di un semplice dare!”, il video-concorso promosso dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) - in collaborazione col Miur – per sensibilizzare le scuole sul tema dell’altruismo. Portando la tua testimonianza diretta o spiegando cosa vuol dire per te donare potresti essere selezionato e vedere il tuo video trasmesso in occasione del “Dono Day 2016”, il 4 ottobre 2016.
Donare è più facile di quello che immaginate. Lo dimostrano le storie di ordinario altruismo che avvengono ogni giorno, anche nella tua classe.
Ma quali sono i 7 casi in cui la solidarietà può davvero salvarti la carriera scolastica ed evitare la bocciatura?

#7 - Il foglietto della provvidenza

Il compito in classe è un terno al lotto; soprattutto se “a sorpresa”. A quel punto non c’è niente da fare; le cose o si sanno oppure…pregate che le sappia qualcun altro. In genere non sono tanti quelli in grado di affrontare così su due piedi uno scritto improvvisato. Anche se ne basta uno solo, sperando che sia ben disposto a passarvi il compito. In quel caso, come per magia, gli occhi dei compagni verranno come ipnotizzati da quell’ancora di salvezza in carne e ossa. Sarà lui, infatti, a dispensare foglietti con formule e brani nelle maniere più ingegnose: lanciandoli, facendoli passare furtivamente di mano in mano, lasciandoli scivolare sotto il banco.

#6 - Dalla classe il suggerimento giusto

Immaginate questa scena: il professore entra, faccia che non lascia presagire nulla di buono, si siede e poco dopo pronuncia la fatidica frase “oggi interroghiamo!”. Voi non avete studiato ma…mica chiamerà proprio me? Invece sì. Vi alzate, cercando di mostrare sicurezza, ma alla prima domanda non riuscite più a sostenere lo sguardo del prof. Viaggiate spediti verso un’insufficienza quando, da qualche angolo della classe, qualcuno sussurra la risposta corretta. Contro ogni pronostico il 6 non è più una chimera. Ma sapete che, dopo l’interrogazione, avrete un amico da ringraziare.

#5 - La versione copiata al volo

Per chi frequenta il liceo, la versione a casa – sia essa di greco o di latino - a volte è un vero incubo. Dovreste passare pomeriggi interi tentando di decifrare quelle assurde frasi. Ma c’è chi non riesce proprio a concentrarsi quando non è in classe. Per fortuna c’è sempre il mago delle versioni a correre in nostro aiuto; quello a cui chiedere di copiare la versione, magari la mattina stessa della consegna direttamente in classe, a pochi minuti dall’inizio della lezione; con il fiato sul collo ma con la consapevolezza di essersi salvati.

#4 - Uno per tutti, tutti per uno

Stavolta l’avete combinata grossa e tutti gli indizi portano a voi. Nonostante sia stato un gesto involontario, il preside sta già emettendo la sua sentenza: nota, sospensione, pubblica umiliazione. Sicuramente un provvedimento che inciderà sul vostro voto di condotta e, di riflesso, sull’intero anno scolastico. Siete già pronti al peggio. Ma avete sottovalutato il potere dell’amicizia. Perché i vostri compagni di classe fanno quadrato intorno a voi, qualcuno si addossa addirittura la responsabilità; alla fine sono troppe le persone coinvolte e una punizione collettiva diventerebbe una decisione esagerata. Tutto si risolve con una nulla di fatto. La salvezza ha il nome di tutti i tuoi amici.

#3 - Il foglio protocollo

È l’errore più temuto dagli studenti di ogni epoca: dimenticare il foglio protocollo il giorno del compito in classe. Molti professori possono anche passarci sopra. Ma se incontrare sul vostro percorso scolastico l’insegnante vecchio stampo, pignolo a tal punto da non perdonare una leggerezza del genere, rischiate di non poter neanche iniziare. Tradotto: grave insufficienza e media che precipita in picchiata. A meno che non abbiate la fortuna di stare in classe con “il previdente”, quello che porta sempre dei fogli di scorta. Quando lo vedrete tirare fuori il protocollo in più per voi vi sembrerà di volergli bene da sempre.

#2 - Il pericolo corre sui social

Nell’era degli smartphone è molto più facile distrarsi. Magari la lezione è noiosa, quella materia è sempre stata ostica per voi, il professore non riesce proprio a coinvolgervi. Quale occasione migliore per andare su internet, chattare su WhatsApp, postare su Facebook: un modo per evadere, almeno con l’immaginazione, dalle quattro mura della classe. Un momento di pausa che però potrebbe costarvi caro. Solo il tuo compagno di banco può salvarti, sgomitando se l’insegnante inizia a guardare verso di te o cercando di attirare l’attenzione su altro, facendo una domanda o una considerazione a voce alta. Per questa volta è andata bene, ma se volete evitare problemi sarà forse il caso di connettervi solo durante le pause.

#1 - Quando il volontario si sacrifica al posto tuo

A volte, appena si arriva a scuola la mattina, è il caso di fare una breve riunione prima dell’inizio delle lezioni. Cercare di capire chi ha studiato e cosa – in base alle lezioni della giornata – e organizzarsi di conseguenza è un favore che si fa a sé stessi e agli altri. Non ci si troverà spiazzati quando si capirà che quella sarà giornata d’interrogazione. A meno che il prof non abbia già le idee chiare su chi interrogare (o l’interrogazione non è stata programmata da giorni), il prescelto alzerà la mano offrendosi come volontario. Con il risultato che lui farà bella figura, magari prendendo anche un bel voto, e tutti gli altri potranno godersi l’ora in attesa di ricambiare il favore in un’altra occasione.

Ti riconosci in una di queste situazioni? Raccontalo davanti a una telecamera e iscriviti al video-contest “Donare, molto più di un semplice dare!”, promosso dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) e dal Ministero dell’Istruzione. Potresti diventare protagonista del “Dono Day 2016”.