
A Bergamo, la giunta comunale ha approvato un'iniziativa rivolta a tutti gli studenti stranieri che ancora non hanno la cittadinanza italiana, per permettere ai minori stranieri residenti in città di ricevere la cittadinanza onoraria. Gli basterà aver completato un ciclo di studi di almeno cinque anni nelle scuole italiane.
Non si tratta però, di un riconoscimento con ricadute giuridiche concrete ma, come spiega una nota di Palazzo Frizzoni (sede del Comune), è “un riconoscimento simbolico da parte dell’amministrazione comunale che intende promuovere i principi di inclusione, uguaglianza e cittadinanza attiva in attesa che ci sia una riforma della legge nazionale”.
La fonte di ispirazione è ciò che è indicato all'articolo 5 dello Statuto comunale, che ha come obiettivo proprio quello di “sviluppare e promuovere i valori del pluralismo e dell’accoglienza attraverso la valorizzazione delle diverse culture presenti sul territorio”.
L'amministrazione sostiene, infatti, apertamente lo “ius scholae” - che, appunto, lega il riconoscimento della cittadinanza alla frequenza della scuola - come strumento per attuare il principio costituzionale di uguaglianza e aiutare i minori stranieri.
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Richieste su base volontaria
La cittadinanza onoraria è pensata, come detto, per gli studenti non ancora maggiorenni che risiedono a Bergamo e che hanno frequentato almeno cinque anni nel sistema scolastico italiano.
Ogni anno, l'amministrazione comunale pubblicherà un avviso sul suo sito istituzionale, rivolto alle famiglie dei minori stranieri e indicherà le date di apertura e chiusura e le modalità per presentare le domande.
Le richieste saranno su base volontaria e potranno essere presentate, tramite una procedura online, da un genitore (o suo delegato) o da chi esercita la responsabilità genitoriale sul minore.
Un investimento sui giovani
Questo riconoscimento non è solo una formalità, ma è visto come un vero e proprio investimento sul futuro della città. L'assessora all’Educazione alla legalità del Comune di Bergamo, Marzia Marchesi, ha spiegato: “Il riconoscimento verrà dato nel corso di una cerimonia annuale. Questo momento condiviso rappresenta il coronamento di un percorso formativo preliminare al conferimento stesso che verrà organizzato nelle scuole, d’intesa con le dirigenze scolastiche cittadine e con l’Ufficio scolastico territoriale”.
Anche la presidente del Consiglio comunale, Romina Russo, sottolinea l'importanza di questo passo: "Si tratta di un atto di grande valore simbolico e civile, che intende riconoscere il legame autentico che tanti bambini e bambine, ragazzi e ragazze, nati o cresciuti a Bergamo, hanno sviluppato con la nostra città".
Insomma, l’obiettivo è quello di facilitare un percorso di integrazione reale, in cui le differenze siano considerate una risorsa, non un ostacolo.
Un esperimento in attesa di una legge
Il progetto, come spiega una nota del Comune, sarà adottato in via sperimentale e resterà in piedi fino all’approvazione, da parte del Parlamento italiano, delle modifiche legislative che prevedano il riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio italiano.
Questo significa che l'iniziativa di Bergamo è un po' come un laboratorio civico, un banco di prova per l'integrazione, che fa da apripista e incoraggia un cambiamento a livello nazionale.