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scuola 61 crolli in un annoStrutture pericolanti, edifici fatiscenti che mettono a rischio i più giovani. Parliamo delle scuole del nostro territorio che nell'ultimo anno hanno dato segni di cedimento strutturale. Sono 61, per la precisione, gli episodi di crollo o distacchi di intonaco avvenuti nelle scuole fra settembre 2022 e agosto 2023.


E tre di questi hanno chiamato in causa anche gli atenei, certificando l'esistenza di una problematica che ormai non può più essere ignorata. Un numero che arriva dal XXI Rapporto di 'Cittadinanzattiva' sulla sicurezza delle scuole e degli atenei che sarà presentato il prossimo 23 settembre a Bologna, nell’ambito della ottava edizione del Festival della Partecipazione.

Investimenti e manutenzione per prevenire i crolli

Quest'anno, e per la prima volta, anche gli atenei hanno dato significativi cenni di danni strutturali. Ecco perché il Rapporto, che farà il punto sulla situazione degli edifici scolastici del nostro Paese e sull’avanzamento dei lavori previsti dal PNRR, dedicherà un focus anche alle condizioni di sicurezza all’interno di un piccolo campione di sedi universitarie di Bologna, Cagliari, Napoli, Roma.
Del totale dei sessantuno, 24 sono avvenuti nelle regioni del Sud e nelle Isole (39%), 23 nel Nord (38%), 14 nelle regioni del Centro (23%) ed hanno provocato il ferimento di sei studenti, una insegnante, una collaboratrice scolastica, oltre che danni agli ambienti e agli arredi, interruzione della didattica.

Nella maggioranza dei casi, per fortuna, si è trattato di crolli avvenuti di notte, nel week end o in periodi di chiusura delle scuole per le festività. Tra le cause che portano a questi cedimenti strutturali, l'età – ormai avanzata – degli edifici e dei materiali con cui sono stati costruiti. Senza dimenticare però quella che in questi casi – e non solo – dovrebbe essere la parola d'ordine: manutenzione. Per assenza e carenza di investimenti, troppo spesso infatti i plessi scolastici vengono lasciati al proprio destino e insieme a loro anche gli studenti.

“Non disporre di dati aggiornati in merito allo stato degli edifici scolastici, come appare dall’Open Data del Ministero dell’Istruzione e del Merito ancora ferma al precedente anno scolastico, non è accettabile così come non lo è la mancanza di aggiornamenti puntuali sugli stati di avanzamento degli interventi del PNRR per l’edilizia scolastica e i servizi 0-6” dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva

“Oltre ad un immediato aggiornamento e pubblicazione dei dati suddetti, chiediamo che siano maggiormente informate e coinvolte le scuole, le famiglie e le comunità locali sull’andamento degli interventi del PNRR, che si provveda con urgenza ad effettuare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte degli enti locali proprietari degli edifici per prevenire il ripetersi incontrollato degli episodi di crolli, strutturali e non, che contribuisce a creare insicurezza e timori per un sereno rientro a scuola di studenti e personale scolastico”.