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Il bonus da 500 euro destinato alla formazione degli insegnanti torna al centro del dibattito politico. Durante un incontro pubblico alla Stazione Leopolda di Firenze, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha confermato il mantenimento della Carta docente anche per l’anno scolastico 2025/2026, aprendo anche alla possibilità di nuove estensioni.
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In arrivo nuove risorse per il Bonus
“La confermiamo”, ha risposto Valditara, incalzato da Matteo Renzi. Il ministro ha assicurato che non ci saranno tagli al finanziamento: “Non saranno diminuite le risorse complessive per finanziare la Carta docente, anzi stiamo studiando come recuperarne di ulteriori per potenziare il finanziamento di alcune finalità della Carta docente”.
Valditara ha inoltre dichiarato di voler “implementare questa misura”, lasciando intendere che il bonus da 500 euro potrebbe essere utilizzato in futuro anche per nuove finalità. “Comunicherò alla fine della prossima settimana come faremo”, ha aggiunto.
Estensione già attiva per i supplenti annuali
Grazie al decreto Scuola n. 45/2025, il bonus è già stato esteso in via strutturale anche ai docenti precari con contratto fino al 31 agosto. “Sulla carta docente, noi l’abbiamo estesa a tutti”, ha detto il Ministro, riferendosi a questa fascia di insegnanti, fino a poco tempo fa esclusa dalla misura.
I nodi ancora aperti: supplenze brevi e contratti al 30 giugno
Nonostante le aperture, però, restano escluse alcune categorie, in particolare i docenti con contratto in scadenza al 30 giugno. Al momento, questi insegnanti non risultano beneficiari del bonus, nonostante un Ordine del giorno approvato lo scorso giugno su iniziativa del Movimento 5 Stelle abbia impegnato il Governo a intervenire per superare questa disparità.
L’estensione auspicata includerebbe anche il personale educativo degli educandati e dei convitti statali, ma non è ancora stato adottato alcun provvedimento normativo in merito.
La sentenza della Corte di Giustizia Europea
Un altro punto critico riguarda le supplenze brevi. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con la sentenza sulla causa C-268/24, ha stabilito che escludere automaticamente i docenti con incarichi di breve durata dalla carta docente è contrario al diritto comunitario.
Il Governo italiano, tuttavia, non ha ancora recepito questa decisione nelle sue politiche. Nel frattempo, continuano i ricorsi individuali dei docenti esclusi, che chiedono il riconoscimento del principio di non discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato.
Resta da capire se le modifiche in discussione entreranno in vigore già a partire dall’anno scolastico in corso o se saranno rinviate.