
Tra questi c’è un ragazzo che, a detta del preside, avrebbe intrapreso un'azione goliardica piuttosto grave. Non essendo soddisfatto della valutazione che uno dei suoi docenti avrebbe attribuito al suo compito in classe, lo studente avrebbe cancellato con il bianchetto e poi cambiato il giudizio dell'insegnante.
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L’intervento del genitore di uno dei ragazzi esclusi
A portare in luce la vicenda è stata proprio la madre del ragazzo, che approfittando delle polemiche sollevatesi in seguito alla decisione del preside di limitare la possibilità di recarsi in gita scolastica solo ad alcuni studenti (leggi qui per approfondire), ha esposto la questione al Provveditorato. La donna ha chiesto che venissero esplicitate in modo chiaro le ragioni che hanno spinto il dirigente scolastico ad escludere suo figlio dall’attività scolastica e che, fino a questo momento, erano state definite solamente come “motivi disciplinari”.
La risposta della scuola
Dopo il chiarimento chiesto dalla madre del ragazzo, è arrivata tempestivamente anche la risposta del dirigente scolastico, che è stata pubblicata su ’Il Tirreno’.“L’esclusione dell’alunno (omettiamo il nome trattandosi di un minore, ndr) dal viaggio di istruzione sulla neve non è conseguenza di una sanzione disciplinare, ma di una unanime riflessione prudente e responsabile del consiglio di classe. Tale possibilità era espressamente prevista nel patto di corresponsabilità: “La partecipazione alle uscite didattiche e alle visite di istruzione è subordinata al comportamento della classe e dei singoli alunni. Il comportamento viene valutato in sede di consiglio di classe”. (...) Per quanto concerne le questioni di merito non condivido alcune delle sue osservazioni: non è tema di inclusività ma di sicurezza, non è decisione del collegio docenti, ma del consiglio di classe. Lo studente non è stato escluso per futili motivi ma per i continui episodi di riottosità nei confronti dei docenti e dei compagni, alcuni segnalati nel registro on-line, altri sul registro di classe, altri non segnalati perché reiterati troppe volte e di cui lei era stata messa al corrente. Ed inoltre cambiare il voto di una verifica scritta, a mio avviso, non causa una motivazione futile. La ragione dell’esclusione, dunque, sta interamente nel fatto che il docente accompagnatore deve poter vigilare con la dovuta serenità e deve poter contare sulla piena collaborazione degli alunni. In caso contrario l’iniziativa non è realizzabile e il problema del “tutti o nessuno” non si porrebbe perché nessun docente, considerate le grosse responsabilità che sta per assumere, sarebbe disponibile ad accompagnare la classe”.