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bullismo e razzismo whatsapp rimini

“Negra di m…., sei una negra di m….”. Sembrerebbe il più classico degli insulti razzisti e, in parte, è vero. Solo che, stavolta, dietro il razzismo si nasconde un gravissimo episodio di bullismo che potrebbe costare caro a quattro studenti di una scuola superiore della provincia di Rimini.

Bullismo contro una disabile e una ragazza di colore

Secondo le prime notizie - riportate dal “Corriere di Romagna” – la piccola gang, composta da tre maschi e una femmina, tutti minorenni, da tempo aveva puntato due alunne considerate ‘diverse’ da loro.
Perché, assieme alla ragazzina di colore, i quattro bulli se la prendevano quotidianamente anche con una studentessa disabile.

La discriminazione viaggia in chat

Lo strumento con cui venivano messi in pratica gli atti persecutori era, come spesso accade ultimamente, Whatsapp; la chat di classe il palcoscenico preferito dai bulli. “Lunedì quando torni a scuola ti riempio di botte", è solo un esempio di ciò a cui erano sottoposte le due ragazze. Messaggi che ora sono al vaglio dei Carabinieri.

Nessuna violenza fisica ma i bulli rischiano grosso lo stesso

I quattro ragazzi si sono giustificati dicendo che si trattava di uno scherzo, ma questa versione dei fatti non ha convinto i giudici della procura minorile di Bologna. Per questo, ora, anche loro dovranno difendersi da un accusa, ben più pesante: minacce e atti persecutori. L’unica cosa positiva in questa triste vicenda è che la violenza verbale non si è trasformata in violenza fisica. I bulli, per una volta, si sono fermati. Ma potrebbe essere lo stesso troppo tardi per evitare di mettersi nei guai.