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Anche a noi è successo”. “Io ho subito body shaming per due volte da una professoressa”. O ancora: “Avevo un'insegnante di religione che bullizzava”. 

Questo il tenore dei commenti sotto al nostro post in cui raccontavamo quello che è successo in un liceo di Roma, dove una professoressa è stata accusata di compiere body shaming nei confronti delle studentesse.

Insomma, il recente caso - che ha visto gli alunni protestare davanti scuola per allontanare l’insegnante in questione - ha portato alla luce una problematica che sembrerebbe più diffusa di quanto si immagini: il bullismo da parte dei docenti.

Ecco perché abbiamo raccolto, dalla sezione commenti del post, alcune delle vostre testimonianze su episodi ed esperienze simili, dove la figura del professore diventa l’autore di atti di prevaricazione e discriminazione.

Vediamo le vostre storie. 

Il caso della prof bulla di Roma

Tutto è cominciato in un liceo romano, dove una docente è stata accusata di bullismo nei confronti delle sue stesse studentesse

Secondo le testimonianze raccolte, l’insegnante avrebbe più volte rivolto insulti pesanti alle alunne, umiliandole pubblicamente con frasi denigratorie sul loro aspetto fisico e sul modo di vestire. "Non hai il fisico per le magliette corte", "sei anoressica", "sembri una poco di buono" sarebbero solo alcuni dei commenti riportati dalle vittime. 

L’istituto, nonostante le segnalazioni, non avrebbe preso provvedimenti, alimentando il malcontento tra gli studenti, che hanno deciso di reagire: è stato proprio lo sciopero organizzato davanti scuola che ha portato il caso all’attenzione dell’opinione pubblica, scatenando indignazione e richieste di intervento. 

Anche noi di Skuola.net ce ne siamo occupati. E sotto il post Instagram pubblicato sulla vicenda, sono apparse diverse testimonianze che fanno pensare a un fenomeno molto più diffuso del previsto. 

Il bullismo dietro la cattedra

Quello che è successo non è quindi un caso isolato. “Io ho subito body shaming per due volte da una professoressa quando andavo a scuola”, scrive qualcuno. E subito si accodano altri utenti: “Anche a Udine è successo, ma finalmente il professore che commentava il fisico delle studentesse e altro è stato allontanato. Sempre troppo tardi, sono passati diversi anni e troppe hanno dovuto sopportare”.

E poi la storia della prof esperta di nutrizionismo a cui una studentessa aveva chiesto indicazioni per una dieta sana ed equilibrata: “Lei iniziò dicendo che essendo noi giovani a colazione potevamo ancora permetterci una bella fetta di torta o dei biscotti. Poi si interruppe e si girò verso una mia compagna e le disse davanti a tutti: ‘beh Lisa magari tu no’. La classe scoppiò a ridere, bullismo doppio”.

Ma il fenomeno non passa soltanto per il body shaming: “Sentito da una prof nel mio liceo ad una mia compagna ‘cosa ci vieni a fare qui? Al massimo potresti andare a fare le unghie’, a me ‘sei troppo isterica per fare la maestra’”. O anche: “Sentitevi dire LA RAGAZZA NON C'ARRIVA per tre anni di seguito e poi ne riparliamo…”.

Per non parlare della professoressa d’inglese che “dava dell’analfabeta alla più brava della classe perché scriveva stampatello e ha accusato il peggiore della classe di averle rubato il telefono per vendetta sui voti che riceveva…”.

La scuola del “terrore”

Le storie di bullismo non si limitano alle parole fuori luogo, ma toccano anche la vita scolastica in tutte le sue sfaccettature. Tanto che più di uno studente parla di “anni di terrore” o di “quadrimestri infernali”.

C’è per esempio chi racconta del prof “incompetente” di matematica: “Non solo non spiegava, ma piazzava 3 e 4 senza ragione. I genitori erano esausti, i professori davano ragione a noi. Il preside: ragazzi mi spiace ma non posso farci nulla”.

E non mancano le storie assurde: “Anni ’90, andavo alle medie: ci misero un insegnante di matematica che invece di fare lezione, ci parlava del suo verme solitario, di come era il suo ano con le emorroidi (con tanto di disegnino a nuvoletta sulla lavagna) e cose anche più esplicite. Nonostante le lamentele di studenti e genitori il preside disse che tanto non era possibile rimuoverla dall'incarico. Inutile dire che rimanemmo indietro in matematica”.

Oppure la giovane che ha raccontato di essere stata presa di mira dalla sua insegnante di italiano per ben tre anni: “Non si trattava di una ‘semplice antipatia’... ma di un vero e proprio odio”. La sua rivincita? Pubblicare un libro e partecipare a un giornale. 

E ci sono infine i casi ancora più gravi, per cui non è più opportuno parlare di bullismo: “Mi ricorda il professore di scienze motorie che ha molestato un mare di ragazze ed è tutt'oggi lì ad insegnare nonostante reclami e denunce”.

Tutti casi, questi, in cui le segnalazioni sembrano servire a poco: “Una nostra professoressa è stata quasi arrestata, la polizia è intervenuta, eppure è ad insegnare”.