3 min
Tar scuola

Un alunno di un Istituto Comprensivo della Campania si è visto negare la partecipazione al viaggio d'istruzione a causa di tre note disciplinari accumulate durante l'anno scolastico. La decisione, presa dal Consiglio di Classe, è stata impugnata dalla famiglia davanti al Tar che però, con la sentenza depositata lo scorso 20 maggio, ha fatto chiarezza su un punto cruciale: le regole esistono e vanno rispettate. Respingendo il ricorso.

I genitori, infatti, avevano contestato l'esclusione del figlio lamentando che la decisione fosse stata comunicata senza preavviso e sollevando dubbi sulla mancata partecipazione al procedimento, nonché la carenza di informazioni.

Richiedendo, perciò, l'annullamento degli atti che avevano portato all'esclusione, e il riconoscimento del diritto del minore a partecipare ai viaggi di istruzione, oltre a un risarcimento per i danni derivanti dalla mancata possibilità di vivere tale esperienza. Dall'altra parte la scuola, che ha difeso fino all'ultimo la legittimità del suo operato.

Indice

  1. Il regolamento e i motivi del provvedimento
  2. Cosa dice il Tar

Il regolamento e i motivi del provvedimento

A spiegare il perché basti così poco per arrivare a un provvedimento così drastico è stato il Ministero dell'Istruzione, intervenuto nel giudizio, che ha chiarito un punto fondamentale: il regolamento interno dell’Istituto prevedeva l’esclusione automatica dagli eventi scolastici in caso di tre note disciplinari nel corso dell’anno. Il Consiglio di Classe ha quindi deliberato l'esclusione proprio in virtù di questa specifica regola.

I genitori del ragazzo avevano sostenuto che le note non indicassero "comportamenti 'pericolosi' per sé o per altri" e che non fossero legate a episodi di bullismo. Tali critiche, però, sono state ritenute dal Tar "irrilevanti per la normativa attuale".

La scuola, per i giudici, ha agito basandosi sulle sue "norme interne", e il Tribunale - con la sentenza n.3884/2025 - ha ritenuto che non ci fosse stata alcuna sproporzione nella misura disciplinare, né tantomeno una condotta discriminatoria.

Cosa dice il Tar

Il tribunale amministrativo ha anche valutato la correttezza della procedura adottata dalla scuola, dichiarandola ineccepibile sia nella motivazione del provvedimento che nell'informazione ai genitori, avvenuta anche tramite il registro elettronico.

L'esclusione, secondo la sentenza, era stata comunicata tempestivamente e la valutazione del Consiglio di Classe non è stata altro che un esercizio legittimo della discrezionalità tecnica attribuita all’organo collegiale della scuola.

Skuola | TV
E ADESSO? La verità su cosa fare dopo la maturità

Rivedi lo speciale di Skuola.net e Gi Group dedicato a tutti i maturandi che vogliono prendere una decisione consapevole sul proprio futuro grazie ai consigli di esperti del settore.

Segui la diretta