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ritorno a scuolaCome tradizione è la Provincia Autonoma di Bolzano a fare da apripista del nuovo anno scolastico. Già dal 5 settembre gli studenti altoatesini sono tornati sui banchi di scuola. Anticipando di ben una settimana tutti gli altri.
Infatti, i prossimi a varcare le soglie degli istituti scolastici lo faranno solo lunedì 12 settembre. E via via tutti gli altri, finché non si concluderà la “danza” del primo giorno di scuola, con gli ultimissimi che dovranno rispolverare libri e quaderni solo a partire dal prossimo 19 settembre, tra ben due settimane.

Dal 5 al 19 settembre si torna a scuola in tutta Italia

A partire dal 12 settembre, dunque, inizierà il vero “controesodo” degli studenti verso i banchi di scuola: in Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Provincia Autonoma di Trento si tornerà il 12 settembre. Il 13 settembre, poi, sarà la volta degli alunni della Campania, mentre il 14 settembre è il turno di quelli di Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria. Il 15 settembre tocca a Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Si conclude, come detto, con Sicilia e Valle D’Aosta, che hanno concesso altri quindici giorni di relax agli studenti: per loro la prima campanella suonerà lunedì 19, come ricorda anche il Ministero dell’Istruzione in un post Instagram che riassume le date del Back to School e rimanda al documento di riepilogo dei calendari scolastici regionali.

Ogni Regione, infatti, stabilisce il calendario scolastico in autonomia, considerando le pause e le chiusure durante l’anno scolastico, per assicurare un numero di ore di lezione non inferiore a quello stabilito per la validità dello stesso. Così si spiegano le differenze locali riguardo alla ripartenza: Bolzano, ad esempio, riapre le scuole prima degli altri ma prevede anche un numero maggiore di pause scolastiche durante l’anno.

Un ritorno a scuola “a singhiozzo”

Molte istituzioni scolastiche, però, non faranno in tempo a riaprire che dovranno già chiudere per le elezioni politiche. Infatti, come stabilisce la nota 66031 del 28 luglio 2022 del Ministero, le scuole destinate a fare da seggio elettorale dovranno essere disponibili a partire dal pomeriggio di venerdì 23 settembre e fino al 26 settembre compreso, per l'allestimento dei locali. E non mancano le proteste: usare le scuole come seggio elettorale, sacrificando preziose ore di lezione, è ormai visto ormai come un annoso problema da risolvere. Lo ha recentemente sottolineato Antonello Giannelli, presidente Associazione Nazionale Presidi (ANP), all’Agenzia Dire: “Bisogna cominciare a lavorare da ora perché tra cinque anni nessuna scuola venga più utilizzata come seggio elettorale. Ogni volta che si arriva in prossimità delle elezioni ci si ricorda di questo problema, ma non si comincia mai a cambiare le cose”.

Addio (o arrivederci?) mascherine

Novità di questo anno scolastico in partenza è il superamento, o per lo meno l’allentamento, delle norme anti-Covid. Perché, finalmente, si potrà tornare a scuola a volto scoperto e senza necessità di distanziamento. Un ritorno alla normalità molto atteso ma che, comunque, richiederà di “navigare a vista”, andando a braccetto con l’andamento della situazione epidemiologica. Se questa dovesse peggiorare nuovamente, si tornerà a indossare le mascherine e a evitare gli assembramenti.

Ma la vera grande esclusa di questo settembre sarà la Dad, croce e delizia degli anni della pandemia. Almeno per adesso, infatti, le scuole non saranno più tenute a garantire il collegamento telematico agli studenti assenti a causa di positività. Stop anche alle quarantene per i contatti di positivi da Covid-19 o in caso di positività di uno o più compagni di classe. Rimangono, invece, le buone abitudini atte a mantenere un ambiente sicuro: la frequente sanificazione delle mani di studenti e personale tramite l’uso di gel idroalcolici, che dovranno quindi essere ancora presenti negli edifici scolastici, l’igienizzazione attenta degli ambienti e la costante aerazione delle classi, per lo più mediante le finestre aperte. Non sarà, però, un “liberi tutti”. Non potranno, ovviamente, accedere alla scuola coloro che risultano positivi al Covid o chi presentasse sintomi o temperatura superiore ai 37,5 gradi.