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Intelligenza artificiale al servizio dei prof

L'intelligenza artificiale non è più solo uno strumento futuristico o riservato a pochi esperti di tecnologia.

Negli ultimi anni, l'IA ha iniziato a far capolino anche tra i banchi di scuola, trasformando il modo in cui gli studenti apprendono e, nondimeno, il modo in cui i professori insegnano e gestiscono il loro lavoro.

A parlarne, dalle pagine del 'The Irish Mail on Sunday', è Patrick Hickey, formatore di insegnanti sull’intelligenza artificiale. 

Tra le altre cose, il prof sottolinea la mancanza, in Irlanda, di linee guida e finanziamenti specifici per promuovere l’intelligenza artificiale nelle scuole.

Ma la situazione non si discosta affatto da quella italiana.

Indice

  1. Una rivoluzione in classe: l'IA al servizio dei professori
  2. Gli studenti e l'uso dell'IA: tra magia e rischio
  3. Un possibile futuro: l'IA come supporto agli insegnanti
  4. Il passo fondamentale: linee guida chiare e formazione per gli insegnanti

Una rivoluzione in classe: l'IA al servizio dei professori

L'intelligenza artificiale potrebbe davvero rivoluzionare l'insegnamento e alleggerire il carico di lavoro dei docenti?

Secondo Patrick Hickey, insegnante e formatore sull'IA, conosciuto sui social media come @AiTeachingGuru, la risposta è sì. Dal suo punto di vista, l'adozione di strumenti come ChatGPT ha già iniziato a fare la differenza nel suo lavoro quotidiano: "Prima ci impiegavo 10 giorni per correggere i temi, ora uno solo".

Grazie all'IA, infatti, i professori possono formulare feedback dettagliati sugli elaborati degli studenti in modo più rapido ed efficace. E questo non solo aiuta a risparmiare tempo, ma permette anche di offrire agli studenti commenti più approfonditi e utili per migliorare le loro competenze. 

Hickey, per esempio, evidenzia come l'intelligenza artificiale possa essere utilizzata anche dai supplenti per preparare le lezioni e adattarsi velocemente a nuove classi, rendendo l'insegnamento più fluido e organizzato.

Gli studenti e l'uso dell'IA: tra magia e rischio

Ma l’intelligenza artificiale, si sa, non è esente da rischi. Un aspetto da tenere a mente è che spesso gli studenti sono più abili nell'uso dell'IA rispetto agli insegnanti. 

Tuttavia, come sottolinea Hickey, questo non significa necessariamente un miglioramento dell'apprendimento. Gli studenti tendono a vedere l'intelligenza artificiale come una sorta di “bacchetta magica” per risolvere i compiti senza realmente impegnarsi. E ciò “accontenta l'insegnante, ma non c'è apprendimento".

Altro rischio concreto legato all'uso dell'IA in questo modo sono le cosiddette "allucinazioni" dell'IA, cioè errori che possono indurre in errore sia chi lo utilizza sia chi valuta il risultato. 

Inoltre, ci sono i pregiudizi intrinseci nei sistemi di intelligenza artificiale, che possono portare a risultati distorti, difficili da identificare.

Fondamentale, quindi, educare gli studenti a un uso più consapevole dell'IA, aiutandoli a capire che questi strumenti sono utili per migliorare la loro comprensione, e non solo per fare i compiti in fretta. L'IA, in altre parole, dovrebbe essere vista come un supporto e non come una scorciatoia per evitare lo studio.

Un possibile futuro: l'IA come supporto agli insegnanti

Le applicazioni dell'intelligenza artificiale sono tante, praticamente infinite. 

Oltre a fornire feedback e facilitare la preparazione delle lezioni, potrebbe rappresentare una soluzione per molti dei problemi che il sistema scolastico si trova ad affrontare. 

Ad esempio, una ricerca del sindacato degli insegnanti in Irlanda rivela che il 51% dei docenti neoassunti sta considerando di lavorare all'estero a causa dell'eccessivo carico burocratico.

Secondo Hickey, l'IA potrebbe contribuire a risolvere anche questo problema, automatizzando alcune attività amministrative e permettendo così agli insegnanti di concentrarsi maggiormente sull'aspetto didattico. 

Il passo fondamentale: linee guida chiare e formazione per gli insegnanti

Il Ministero dell'Istruzione irlandese, pur riconoscendo il potenziale dell'intelligenza artificiale, sottolinea che essa non può sostituire gli insegnanti, ma solo rappresentare un supporto per migliorare l'insegnamento e l'apprendimento. 

Resta quindi la necessità di formare i docenti in maniera adeguata, affinché possano utilizzare l'IA in modo efficace e responsabile, senza perdere di vista il valore umano dell'insegnamento. Per farlo, per Hickey, è fondamentale stilare e fornire delle linee guida chiare e una formazione adeguata per permettere agli insegnanti di sfruttare al meglio l'IA. 

Solo in questo modo si potrà garantire che l'intelligenza artificiale diventi un alleato prezioso per migliorare la qualità dell'educazione.