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Alternanza scuola lavoro, gli studenti imparano a creare videogames articolo

L’alternanza scuola lavoro diventa un gioco. Anzi, un videogioco. Molti ragazzi si lamentano che gli stage proposti dalle scuole non sono in linea con i propri interessi. E se, invece, ci fosse la possibilità di imparare le basi di un mestiere e, al tempo stesso, fare una cosa vicina alle passioni dei più giovani? Sarebbe perfetto.

Ed è quello che tenterà di fare l’ITIS Galileo Galilei di Roma che, grazie a un protocollo d’intesa siglato con l’Accademia italiana del videogioco, già da quest’anno scolastico attiverà tre percorsi di alternanza scuola lavoro dedicati al mondo del gaming: Game Design, Programmazione, Grafica 3D.

I corsi saranno sia teorici che pratici

I corsi si svilupperanno – come prevedono le regole sull’alternanza – lungo l’ultimo triennio delle superiori e cercheranno di appassionare gli studenti ad alcune delle professionalità più ricercate dall’industria del settore. La struttura della didattica sarà articolata in due parti, divise a metà tra lezioni frontali multidisciplinari e lavoro individuale. L’obiettivo è di far sviluppare ai ragazzi dei progetti che gli facciano capire cosa c’è dietro i videogiochi davanti cui passano interi pomeriggi. Per invogliarli a intraprendere questa strada, cercando di bruciare le tappe che li porteranno a proporsi alle aziende.

Game designer: l’anima del videogioco

Ma qual è il profilo di questi innovativi mestieri? Il game designer, ad esempio, è il vero e proprio cuore del videogioco. Colui che crea il gioco, che dà vita all’idea inziale. Per questo gli vengono richieste conoscenze tecnico-artistiche, creatività una propensione al pensiero critico, doti di team working (per coordinare le persone che poi dovranno materialmente sviluppare il titolo). Il suo scopo è quello di creare un gameplay accattivante, funzionale ma soprattutto in grado di soddisfare, emozionare e divertire i giocatori.

Ambientazioni spettacolari grazie al Grafico 3D

Il grafico, invece, è colui che realizza gli asset 2d e 3d per il videogioco: si occupa della creazione di ambienti, personaggi e di tutto ciò che popola il mondo di gioco. Perciò, durante il corso di ‘computer grafica per videogiochi’ gli allievi acquisiranno le tecniche e le competenze relative sia alla modellazione tridimensionale con Maya, sia al texturing con Photoshop.

Se la giocabilità è massima è merito del Programmatore

Il programmatore specializzato nello sviluppo di videogiochi, infine, è la figura che rende possibile il corretto funzionamento di tutti gli aspetti tecnici e interattivi del videogioco: dal rendering al gameplay, dall’intelligenza artificiale alle componenti multiplayer. Il corso di ‘programmazione per videogiochi’, quindi, mira a fornire allo studente un quadro completo delle tecnologie chiave dell’industria del game development. Un lavoro che si aggiornata costantemente, per rispondere alle richieste del mercato. Mantenendo sempre, però, alcuni capisaldi: il corso, infatti, verte da un lato sulle metodologie di lavoro in team e gestione dei progetti e, dall’altro, sull’approfondimento dei motori di gioco maggiormente diffusi: Unity e Unreal Engine. Nonché l’approfondimento dei fondamenti di algebra lineare, trigonometria e fisica newtoniana, sempre applicati ad esempi pratici che aiutino anche gli allievi privi di conoscenze matematiche ad affrontare agevolmente il percorso formativo.