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di Margherita Paolini
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la scuola del gratuito: niente voti in classe

Riuscite ad immaginare una scuola senza voti, dove i vostri prof vi valutano per quel che siete complessivamente e non per il rendimento della singola interrogazione o del compito del mese? Sembra un’immagine da film, una proiezione del futuro: e invece è il presente.

Un presente, per ora, circoscritto alla scuola media statale Manzoni di Pesaro. Ma in verità si tratta di un’idea presente già da tempo nel cantiere del Gruppo di Ricerca della Scuola del Gratuito. E forse nel giro di qualche tempo non saranno solo i giovani ragazzi di Pesaro a vivere questa originale esperienza educativa.

LA SCUOLA SENZA VOTI - Alla scuola media statale Manzoni di Pesaro, gli studenti vivono con più tranquillità il percorso formativo rispetto ai coetanei del resto del Paese. Il motivo è semplice: i loro prof non danno voti, e non perché siano degli angeli, ma semplicemente perché questa è la concezione ispiratrice della scuola. I tempi e i metodi dell’attività didattica sono concordati da alunni e professori e persino nella scelta dei libri di testo i giovani possono avere partecipazione. “Con questo sistema il rendimento aumenta con percentuali elevate perché vengono meno l’ansia, la competizione, il ragazzo è libero di apprendere, e lo fa con passione”: queste le parole di Ferdinando Ciani, autore di “La scuola di Pinocchio” e “A scuola senza profitto”, due libri che espongono sapientemente l’idea della “classe senza voto”.

LA SCUOLA DEL GRATUITO - L’esperienza della Manzoni di Pesaro è al momento l’unica avviata nel nostro Paese. Ma dietro tale esempio esiste una ricerca che da tempo sta cercando di attuare concretamente le intuizioni di don Oreste Benzi nell’ambito formativo attraverso il modello della “Scuola del Gratuito”. La Comunità Papa Giovanni XXIII è il cantiere di questa nuova idea di scuola, di questo ideale pedagogico il cui manifesto verrà presentato nel convegno "La Scuola del Gratuito - pedagogia della carità per una società più felice", in programma sabato e domenica all’Hotel San Giuseppe di Valdragone, a San Marino.

LA FILOSOFIA DELLA SCUOLA - La filosofia alla base di questa concezione rivoluzionaria della scuola contempla alcuni punti fondamentali come il fatto che gli alunni diversamente abili costituiscono per i propri compagni una risorsa di insegnamento, o anche il principio che l’attività didattica debba essere svincolata dal sistema di profitto dei voti. L’esperienza del conoscere e dell’imparare per la Scuola del Gratuito deve essere vissuta con serenità dai giovani alunni; significativa a tal proposito la frase di Irene Stella, relatrice del convegno in programma nonché autore del libro “Liberi di imparare”: “Il migliore adulto che un bambino può diventare è se stesso”.

LAVORI IN CORSO - E’ evidente che perché tale progetto venga tradotto in esperienze effettive, facendo in modo che l’esempio della Manzoni di Pesaro non resti un caso isolato, occorre la collaborazione di insegnanti, giovani e famiglie accanto a risorse e strutture adeguate: questo il messaggio di Paolo Ramonda, responsabile generale della Giovanni XXIII. Ad oggi l’idea di una scuola senza voti sembra davvero utopistica, e per molti la mancanza di competizione tra studenti rappresenterebbe una minaccia alla qualità della preparazione degli stessi. Ma che forse studiare per sapere e non per ottenere bei voti sia effettivamente il segreto per una scuola migliore?

A te piacerebbe che in classe i prof non dessero voti?

Margherita Paolini