
Il titolo della tesi è 'La mente umana' e ha riscosso l'apprezzamento da parte di tutta la comunità accademica dell'Università di Bari. Solo che a scriverla non è stato – come si potrebbe pensare – un laureando, bensì un giovane alunno di terza media di una scuola cittadina.
Damiano – questo il nome dello studente – a soli 13 anni ha ideato e realizzato una tesina che abbraccia ogni ramo del sapere: dalle scienze, alla storia, passando per l'arte, le lingue e l'educazione civica. Un lavoro talmente eccelso che è valso la pubblicazione proprio sul sito dell'ateneo di Bari.
La tesina multidisciplinare
Oggetto dell'ingegnoso scritto dello studente è stata la mente umana. Il ragazzo, che frequenta una scuola privata internazionale, ha preso in considerazione diverse discipline collegandole tra loro. Per le scienze figura il sistema nervoso autonomo, per la tecnologia una precisa analisi dell'intelligenza artificiale. E poi la storia, con il processo di Norimberga e la banalità del male di Hannah Arendt, la musica, con nozioni di musicoterapia, per poi arrivare all'arte, dove l'oggetto dello scritto è stata Marina Abramovich e la sua performance 'The artist is present'.
La pubblicazione sul portale dell'università di Bari
E non è tutto qui. Nella tesina, il giovane Damiano, ha trattato anche le lingue come l'inglese – scegliendo Joyce – e lo spagnolo, con cui ha discusso 'Maus' di Art Spiegelman. Infine, per l'educazione civica, l'alunno ha acceso i riflettori sul caso del polo universitario penitenziario (Pup) avviato dall'ateneo di Bari, che offre lezioni e didattica ai detenuti. Un progetto quest'ultimo che l'alunno ha ritenuto estremamente utile nella sua tesina. Raggiunto dai microfoni de 'La Repubblica', Damiano ha spiegato: “Attualmente sono 24 gli studenti e le studentesse, detenuti e detenute iscritti ai corsi universitari Uniba. Un progetto molto importante per il reinserimento nel contesto sociale dei carcerati e dei soggetti reclusi”, perché grazie a esso “molti carcerati hanno avuto l’opportunità di proseguire o terminare gli studi con l’obiettivo di arricchire la loro cultura, restare al passo con il progetto, alimentare con lo strumento-studio il proprio intelletto e distrarsi con speranza dalla tristezza della loro condizione”.
Infine, la parola spetta a chi ha segnalato l'egregio lavoro di Damiano all'Università di Bari. E' stata infatti una sua insegnante a contattare il professore Ignazio Grattagliano, docente dell’Università di Bari e psicologo psicoterapeuta, che ha prontamente pubblicato il lavoro. “È per tutti noi un motivo di orgoglio e soddisfazione che uno studente molto giovane si interessi e sia sensibile alle problematiche complesse di cui tutti noi ci occupiamo, relativamente alla formazione e promozione umana dei nostri studenti detenuti. Vuol dire che siamo nella direzione giusta del nostro lavoro” ha spiegato la docente.