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100 pagine di algebra da studiare

Il passaggio dalle scuole medie alle superiori, a volte, può risultare traumatico per gli studenti specie se non si è in possesso di un buon metodo di studio che permetta di far fronte alla mole di compiti tipica delle scuole superiori.

Non solo, alcuni professori non sono sempre così magnanimi e può capitare che assegnino ingenti quantità di pagine da studiare, a volte anche più del dovuto. Molti ragazzi, per riuscire ad essere preparati per la verifica del giorno dopo, sacrificano amicizie, sport e socialità dedicando l'intero pomeriggio allo studio, e a volte anche la sera. Poi ci sono delle volte in cui, già in terza media, gli insegnanti vogliono "preparare" alla realtà del liceo e iniziano a caricare "in anticipo" gli studenti, tanto che sembra umanamente impossibile riuscire a soddisfare le loro richieste.

100 pagine di algebra in un pomeriggio

Come nel caso dell'ultima segnalazione, arrivata alla nostra redazione, in cui un ragazzo di terza media ci ha raccontato il martirio che aspetta lui e la sua classe: 100 pagine di algebra da ripassare nel pomeriggio, in vista dell'imminente verifica. Non solo, a questa si aggiungono un altra verifica e un'interrogazione a tappeto nello stesso giorno: inglese e musica. E quando gli studenti hanno fatto notare l'eccessività del carico di studi, i professori hanno risposto con un retorico: “Abituatevi alle superiori”.

La scuola è importante... ma anche lo studente

Ma si tratta davvero di abitudine? Perché se c'è qualcuno che nell'ultimo anno e mezzo ha saputo adattarsi e/o “abituarsi” alle più disparate problematiche, si tratta senza dubbio degli studenti. Dal distanziamento in classe, passando per quarantene, ingressi e uscite posticipate, Dad e disagi di ogni tipo: la vita scolastica degli studenti non è mai stata così precaria. Considerando che anche per un adulto è difficile assimilare così tante informazioni in poco tempo, non ci si può che chiedere se l'assegnazione di una quantità di studio così elevata, e per il giorno successivo, sia davvero utile ed efficace per l'apprendimento.

Troppi compiti? Non sempre serve ad apprendere

La risposta viene dall'Ocse nel rapporto dal titolo “Gli studenti impiegano abbastanza tempo per imparare?” di qualche anno fa. Nello studio si legge che passare troppo tempo a fare i compiti non serve per forza a migliorare le prestazioni. Lo studio si focalizza sui 15enni di 36 paesi, svelando come - ad esempio - gli studenti finlandesi hanno ottimi risultati in scienze, in media, impegnandosi nei pomeriggi per 2,2 ore settimanali nello studio della Matematica, 1,9 per lo studio del finlandese e 2 ore a settimana per le Scienze. E gli italiani? Pur piazzandosi al di sotto della media Ocse per risultati, studiano molto di più, praticamente il doppio: 4,1 ore a settimana di Scienze, altrettante di Matematica e 4,4 di Italiano. E in generale, stanno sui libri di più della media Ocse, cioè 9 ore a settimana contro 5,1. A riprova che non sempre la quantità di tempo passata a studiare sia fruttuosa quanto la sua qualità.