Concetti Chiave
- Le tartarughe marine, in passato numerose nei mari, sono oggi quasi scomparse, specie nei mesi più caldi si segnalano rari avvistamenti.
- La tartaruga caretta è la più comune nei nostri mari, ma subisce la caccia, come dimostrano i suoi scudi esposti nelle trattorie.
- La sfargide, una tartaruga marina gigante, e la tartaruga verde, di dimensioni medie, sono avvistate molto raramente.
- Esemplari storici di sfargide sono stati catturati nel golfo di Napoli e a Marina di Pioppi, evidenziando la loro rarità.
- L'inquinamento marino e le superpetroliere minacciano i fondali di alghe, essenziali per l'alimentazione delle tartarughe marine, segnando un futuro incerto per questi rettili.
La tartaruga marina
Di tanto in tanto, specialmente nei mesi più caldi, le cronache dei quotidiani narrano del rinvenimento, in circostanze più o meno singolari, di enormi tartarughe marine, pacifici rettili oggi quasi scomparsi dai nostri mari, dove pure vivevano un tempo discretamente numerosi.
L'incontro più frequente riguarda la caretta, che è un pò più piccola delle altre, ma non per questo sfugge alle brame dei pescatori, come è testimoniato in modo più che evidente dai numerosi scudi disseccati appesi alle pareti delle trattorie di qualsiasi località balneare, soprattutto del Mezzogiorno e nelle isole.
Molti anni fa, ad esempio, una sfargide di quasi due metri di lunghezza fu catturata in Campania, nel golfo di Napoli, ed ancor prima un'altra era stata uccisa a Marina di Pioppi, tra il Golfo di Salerno e quello di Policastro.
Poi fu la volta di uno sfortunato esemplare approdato presso le foci del Tevere, che oltre a vedersi attribuire l'immeritato appellativo
Il destino di questi anacronistici e incompresi animali sembra tragicamente segnato, almeno nel Mediterraneo, perchè nell'epoca delle superpetroliere e dell'inquinamento del mare i bassi fondali di alghe, da cui le tartarughe marine dipendono per l'alimentazione, vengono sistematicamente soppressi.