Concetti Chiave
- Il fagiolo presenta un sistema radicale a fittone, con un asse principale e diramazioni, tipico delle piante dicotiledoni.
- Il grano possiede radici fascicolate simili tra loro, tipiche delle piante monocotiledoni come il riso e l'aglio.
- L'apparato radicale delle piante perenni cresce annualmente, diventando legnoso e raggiungendo uno sviluppo impressionante.
- Le radici degli alberi di montagna, come l'abete e il pino, sono cruciali per prevenire l'erosione e le frane sui pendii.
- Il disboscamento in montagna deve essere controllato per proteggere il suolo e preservare l'ecosistema.
La radice e l'apparato radicale
Esamina la radice del fagiolo e quella del grano e nota le differenze.
-Il fagiolo ha la radice con un asse principale che si ramifica, dando luogo a radici di secondo e terzo ordine. Tale tipo di radice, proprio delle pinate dicotiledoni, è detto fittone. Per esempio, è un fittone la radice del ciliegio, pisello, mandorlo, quercia, ecc.
-Il grano, ha delle radichette filiformi, pressochè uguali tra loro, quasi a costruire un fascio.
L'insieme delle radici forma l'apparato radicale. Le radici delle piante annue o biennali non si possono sviluppare molto, perchè muoiono dopo due o tre anni. Nelle piante, invece che vivono molti anni le radici crescono ogni anno, dalla primavera all'autunno, e diventano legnose. Nel giro di qualche decennio raggiungono uno sviluppo enorme, ramificandosi sempre più e trattenendo nel loro intreccio, saldo come una rete di acciaio, sempre maggior quantità di terreno.
Se riuscissi a sommare la lunghezza di tutte le radici di un albero ben sviluppato, otterresti molti chilometri. Ecco spiegato il motivo per cui l'abete, il pino, il faggio e le altre piante di montagna sono grandemente utili per la difesa dei terreni in pendio dell'azione erosiva delle acque torrenziali. Sono gli alberi che con il loro apparato radicale proteggono i monti e impediscono le frane; sono gli alberi che consolidano gli argini dei orrenti e imbrigliano le mobili dune di sabbia.
Per tale ragione il disboscamento, specialmente in montagna, deve essere impedito o almeno controllato: norma che viene ripetuta ogni anno nella celebrazione della festa degli alberi.