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Concetti Chiave

  • I raggi cosmici primari provengono sia dal Sole che da galassie lontane e sono composti principalmente da protoni con energie variabili.
  • Nell'atmosfera terrestre, i raggi cosmici primari interagiscono con gli atomi generando particelle secondarie come muoni e antielettroni.
  • Nel 1947, il Pione, o mesone T, fu scoperto da Occhialini, Lattes e Powell grazie ai raggi cosmici.
  • La scoperta dei raggi cosmici ha permesso di ampliare la conoscenza delle particelle subatomiche, sfruttando l'energia per generare nuova materia.
  • Le collisioni tra particelle accelerate possono creare diversi corpuscoli, rispettando le leggi di conservazione.

La genesi dei raggi cosmici non è ancora perfettamente chiara. Alcuni dei cosiddetti raggi cosmici primari provengono dal Sole, altri da galassie anche molto lontane. Essi consistono di particelle, soprattutto protoni, con energie che si distribuiscono su vari ordini di grandezza, fino a raggiungere le migliaia di milioni di GeV.

Raggiunta l'atmosfera terrestre, i raggi primari interagiscono con gli atomi originando altre particelle chiamate raggi cosmici secondari.

Oltre all'antielettrone, i raggi cosmici hanno fatto piovere dal cielo il "fratello maggiore" dell'elettrone (di massa circa duecento volte superiore)chiamato muone e identificato per la prima volta nel 1936 dallo stesso Anderson e da Seth Neddermayer.

Sempre dai raggi cosmici, Giuseppe Occhialini, Cesare Lattes e Cecil Powell scoprirono, nel 1947, il Pione, o mesone T, di massa quasi sette volte sfruttando poi, con i grandi acceleratori, la possibilità teorizzata da Einstein di generare materia a condizione di disporre di sufficiente energia, i fisici hanno notevolmente dilatato l'insieme delle particelle conosciute.

Dalla collisione fra due protoni, due elettroni, o coppie di altre particelle accelerate fino alle energie che in natura possono essere raggiunte dai costituenti dei raggi cosmici, si generano infatti, nel rispetto di determinate leggi di conservazione, molti corpuscoli diversi.

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