Concetti Chiave
- La struttura interna della Terra comprende la crosta, il mantello e il nucleo, separati da discontinuità come Mohorovicic, Gutenberg e Lehmann.
- La crosta terrestre è composta principalmente da silicati e si divide in continentale, più spessa, e oceanica, più densa.
- Il mantello, estendendosi fino a 2900 km, è composto da silicati di magnesio e ferro, e include la litosfera, l'astenosfera e la mesosfera.
- Il nucleo terrestre, costituito da ferro e nichel, presenta un nucleo esterno liquido e un nucleo interno solido a causa dell'alta pressione.
- La teoria della deriva dei continenti di Wegener spiega come le correnti convettive nell'astenosfera muovano le placche della litosfera, causando fenomeni come orogenesi, subduzione e terremoti.
L’uomo ha sempre avuto dei grandi obbiettivi da raggiungere, come il voler arrivare fino al centro della Terra e scoprirne la struttura. Purtroppo ciò non è mai stato possibile, visto che l’uomo che si è spinto più in profondità è arrivato ai -3000m, e con le trivellazioni sono stati raggiunti solo i 10 chilometri sotto il livello del mare. Quindi per provare a capire come era formata i geologi hanno iniziato a studiare le onde sismiche prodotte dai vari terremoti, che cambiano velocità e direzione nel passaggio da un tipo di materiale a un altro, e hanno scoperto che esse viaggiando verso il centro della terra incontravano delle discontinuità, ovvero dei passaggi da strati con certe caratteristiche ad alcuni con altre.
E dopo accurati studi i geologi sono arrivati a un’ipotesi secondo cui al suo interno la Terra è strutturata in tale modo:
- Crosta terrestre: lo strato più superficiale, si sviluppa fino ai 30-65 km di profondità ed è composta principalmente da silicati, in particolare di alluminio (da qui la vecchia sigla SIAL).
Tra crosta terrestre e mantello c’è la prima linea di discontinuità, detta di Mohorovicic (A).
- Mantello: lo strato più spesso, si sviluppa fino a -2900 km e secondo i geologi dovrebbe essere in gran parte composto da silicati di magnesio e ferro (da qui la sigla SIMA). E’ suddivisa in tre diverse parti: la parte più superficiale, solida, forma insieme alla crosta la litosfera; dopo vi è la astenosfera (3), formata da magma e più in profondità c’è la mesosfera (4).
Tra mantello e nucleo vi è un’altra discontinuità: quella di Gutenberg (B).
- Nucleo terrestre: il “centro della Terra” ha in maggioranza minerali di ferro e nichel (NIFE) ed è formato da due parti: il nucleo esterno liquido (5) e il nucleo interno solido (6) a causa della grande pressione esercitata dagli strati soprastanti; qui la temperatura raggiunge i 5000°C, dopo che è aumentata di 3°C ogni 100 metri nella crosta e mano a mano è cresciuta fino a qua.
Tra nucleo esterno e nucleo interno si trova infine la discontinuità di Lehmann (C).
La deriva dei continenti
Agli inizi del ventesimo secolo lo scienziato Alfred Wegener in base ad alcune osservazioni da lui fatte propose un’ipotesi rivoluzionaria: la teoria della deriva dei continenti.
A partire da questa teoria i geologi moderni hanno stabilito che nell’astenosfera si creano delle correnti convettive perché il magma qua presente viene riscaldato dal calore proveniente dal centro della terra, perciò sale verso l’alto e una volta raffreddatosi sprofonda nell’astenosfera e viene sostituito da nuovo magma riscaldato. Queste correnti fungono così da nastri trasportatori e trasportano la litosfera in orizzontale. La litosfera è formata da diverse placche o zolle, ai cui margini si possono notare gli effetti del movimento di quest’ultime:
- Nel caso di margini convergenti, appartenenti a due placche che si scontrano o che si stanno avvicinando, può verificarsi la formazione di montagne (orogenesi) o la nascita di zone di subduzione, se si scontrano una zolla oceanica e una continentale, perché in questo caso la placca più densa (quella oceanica) và sotto a quella meno densa (ovvero quella continentale).
- Se si tratta di margini divergenti, che appartengono a zolle che si allontano, si ha allora formazione di nuova crosta terrestre in prossimità dei continenti, perché il magma, trovando un posto da cui uscire, sale in un superficie e riempie il vuoto lasciato dalla crosta che si è spostata, mentre negli oceani è sempre il magma a fuoriuscire, ma che accumolandosi ai lati del margine forma le dorsali oceaniche (catene montuose sottomarine).
- Se sono margini trasformi, quindi di placche che scorrono l’una accanto all’altra, viene data origine ai terremoti o alle faglie, enormi spaccature di rocce ben visibili in superficie.
Domande da interrogazione
- Qual è la profondità massima raggiunta dall'uomo nel tentativo di esplorare la struttura interna della Terra?
- Come hanno fatto i geologi a studiare la struttura interna della Terra?
- Quali sono i principali strati della Terra secondo l'ipotesi dei geologi?
- Cosa sostiene la teoria della deriva dei continenti proposta da Alfred Wegener?
- Quali fenomeni geologici si verificano ai margini delle placche tettoniche?
L'uomo è riuscito a spingersi fino a -3000 metri, mentre le trivellazioni hanno raggiunto solo i 10 chilometri sotto il livello del mare.
I geologi hanno studiato le onde sismiche prodotte dai terremoti, che cambiano velocità e direzione attraversando diversi materiali, per comprendere la struttura interna della Terra.
La Terra è composta da tre principali strati: la crosta terrestre, il mantello e il nucleo terrestre, ciascuno con caratteristiche e composizioni specifiche.
La teoria della deriva dei continenti suggerisce che le placche della litosfera si muovono orizzontalmente grazie alle correnti convettive nell'astenosfera, causate dal riscaldamento del magma.
Ai margini delle placche tettoniche si possono verificare orogenesi, zone di subduzione, formazione di nuova crosta terrestre, dorsali oceaniche, terremoti e faglie.