Concetti Chiave
- Le felci esistevano già 250 milioni di anni fa, formando foreste giganti in varie parti del mondo, da cui deriva il carbone fossile.
- La struttura delle felci include radici esili, un rizoma sotterraneo e foglie verde lobate con vasi conduttori per la linfa.
- Le felci si riproducono tramite sori, contenenti sporangi che rilasciano spore, non producendo fiori, frutti o semi.
- Le spore, una volta nel terreno umido, generano un protallo da cui si sviluppano organi riproduttivi per una nuova felce, in un ciclo chiamato generazione alternata.
- Tra le specie di felci più comuni nelle regioni temperate ci sono il polipodio e il capelvenere.
Felce maschio
Nelle antiche ere geologiche, circa 250 milioni di anni fa, quando il clima sulla Terra era particolarmente caldo e umido, le felci (e le altre piante simili) erano alberi alti 20-30 metri e formavano vaste foreste in Inghilterra, in Belgio, in Germania, in Russia, negli Stati Uniti d’America, in Sud Africa, in Cina, ecc. Il carbon fossile ha avuto origine proprio dall’accumularsi di queste piante sepolte, in seguito a cataclismi, sotto enormi strati di terriccio e di sabbia, fuori dal contatto dell’aria.
Della felce sono di solito visibili soltanto le foglie che costituiscono la parte aerea; ma se scavi con una zappetta ed estrai delicatamente la parte infissa nel terreno, puoi vedere la pianta completa.
Le radici sono esili e filiformi. Il fusto è sotterraneo: si tratta di un rizoma strisciante e squamoso che funziona anche da organo di riserva delle sostanze alimentari. Le foglie, poco numerose, di colore verde, sono profondamente lobate, ossia divise in lobi somiglianti a tante lamine disposte a destra e a sinistra del picciolo. Le radici, il rizoma, il picciolo e le nervature delle foglie sono percorse dai vasi conduttori della linfa.
Le felci non producono né fiori, né frutti, né semi. Presentano però dei bottoncini bruni: sono gli organi riproduttori delle felci e si chiamano sori.
Ciascun soro, visto con la lente d’ingrandimento risulta composto da un gruppo di piccoli sacchi: gli sporangi. Questi, a maturazione, si aprono e lasciano cadere una polverina di color caffè, la quale è costituita di numerosissimi granelli microscopici, le spore. Per mezzo delle spore le felci si moltiplicano.
Le spore sono diverse dai semi (per mezze dei quali si moltiplicano le piante con fiori Infatti quando cade nel terreno umido, la spora germina, ma non origina una felce uguale ali pianta madre. Essa produce soltanto un minuscolo organo vegetale, detto protallo, da cui poi si formeranno gli organi maschili e quelli femminili, capaci di riprodurre una nuova pianta di felci. In altre parole, per mezzo delle spore la felce produce il protallo, il quale dà origine a una nuova pianta di felce. Questo tipico ciclo riproduttivo viene denominato generazione alternata.
Tra le numerose specie esistenti di felci, le più comuni nelle nostre regioni sono: il polipodio o felce dolce e il capelvenere.
Domande da interrogazione
- Qual era l'aspetto delle felci nelle antiche ere geologiche?
- Come si riproducono le felci?
- Quali sono le specie di felci più comuni nelle nostre regioni?
Circa 250 milioni di anni fa, le felci erano alberi alti 20-30 metri e formavano vaste foreste in diverse regioni del mondo.
Le felci si riproducono tramite spore, che germinano in un protallo da cui si sviluppano gli organi maschili e femminili, capaci di generare una nuova pianta di felce, seguendo un ciclo chiamato generazione alternata.
Le specie di felci più comuni nelle nostre regioni sono il polipodio o felce dolce e il capelvenere.