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Concetti Chiave

  • La Giornata Nazionale dei Fiocchetti Lilla, il 15 marzo, è dedicata alla sensibilizzazione sui disturbi alimentari, colpendo principalmente donne tra i 12 e i 25 anni.
  • L'obesità spesso deriva da un rapporto emotivo con il cibo e può essere influenzata da fattori genetici e ambientali; la chirurgia bariatrica è un'opzione per casi estremi.
  • L'anoressia è caratterizzata dalla paura di ingrassare e comporta un'assunzione calorica insufficiente, con sintomi fisici e psicologici come amenorrea e depressione.
  • La bulimia si manifesta con abbuffate segrete e pratiche compensatorie come il vomito autoindotto; l'autostima è fortemente influenzata dalla forma fisica.
  • La terapia cognitivo comportamentale (CBT-E) è efficace per trattare sia l'anoressia che la bulimia, focalizzandosi sulla modificazione dei comportamenti e la prevenzione delle ricadute.

Indice

  1. Disturbi alimentari
  2. Obesità
  3. Anoressia
  4. Bulimia

Disturbi alimentari

15 marzo, questa giornata, viene soprannominata Giornata Nazionale dei Fiocchetti Lilla. Questa giornata è dedicata a tutti i disturbi alimentari, quindi anoressia, bulimia, obesità ecc. Partiamo dal presupposto che le persone affette da questi disturbi, sono perlopiù donne (anche se il numero di uomini è in continua crescita), di un’età che va dai 12 anni ai 25 anni. Alla base di una malnutrizione abbiamo (nella maggior parte dei casi)problemi psicologici, quindi scarsa autostima, inutili paranoie riguardanti la propria forma fisica, il proprio peso (che solitamente è superiore/inferiore alla norma),e spesso il cibo costituisce anche un rifugio da problemi che il soggetto si trova costretto ad affrontare in quel periodo buio della propria vita, ma ciò non toglie che anche una persona, con un peso apparentemente normale, possa soffrire di disturbi alimentari.
I disturbi alimentari, arrecano problemi assai gravi per quanto riguarda le patologie cardiache, aumentano il rischio di mortalità, disturbi di pressione, ecc… Considerando che le cause dei disturbi alimentari sono psicologiche, per una totale cura si ha bisogno di un’intervento di dottori, e psicoterapeuti.

Obesità

Per la maggior parte dei casi (se non tutti) il paziente ritrova nel cibo conforto, queste persone non mangiano solo perché hanno fame, ma anche perché non si sentono in grado di affrontare una determinata situazione della loro vita privata e fanno del cibo il loro “posto felice”. Purtroppo l’obesità può essere anche un qualcosa di ereditario. Inoltre avere uno o entrambi i genitori obesi fa sì che i figli abbiano maggiore probabilità di essere obesi sia in seguito a fattori genetici che per influenze ambientali (inattività, dieta ad alto contenuto calorico, ecc.). Si ingrassa se le calorie introdotte sono maggiori delle calorie bruciate. Per guarire da questa patologia si deve ricorrere (oltre che ha supporto psicologico) a una corretta alimentazione che va accompagnata da dell’esercizio fisico. Se il livello di obesità è molto elevato (si parla di persone con un peso che va dai 250 ai 300 kg) si deve ricorrere alla chirurgia bariatrica. L’intervento più comune è l’intervento di by-pass gastrico. Tuttavia le probabilità di successo a lungo termine sono inferiori al 5%, questo perché o gli organi sono stati fortemente danneggiati, e sono stati fatti loro danni IRREPARABILI (causando quindi, la morte ); o perché il paziente è convinto che dopo l’intervento a lui non spetti nulla, il che è errato, poiché l’intervento di bypass gastrico serve solo per “ridimensionare” la fame, per far sentire il soggetto più sazio.Non caso il Bypass gastrico è un intervento restrittivo ormonale, ciò significa che agisce sul tubo digerente riducendo la produzione di alcuni ormoni responsabili della fame ed aumentando invece la produzione di altri in grado di aumentare il senso di sazietà. A queste modifiche ne conseguono ovviamente una forte riduzione dell'appetito ed una sazietà che arriva dopo pochi bocconi : la quantità di cibo assunto è quindi molto ridotta con conseguente perdita di peso. Il bypass gastrico è una procedura chirurgica che prevede la creazione di una minuscola tasca gastrica (del volume pari a una tazzina di caffè) in grado di contenere solo una piccola quantità di cibo. Alcuni pazienti, dopo essere stati curati, per paura di ricadere nell’obesità, cadono nell’ANORESSIA. Questo per la paura di rivedersi un giorno grasse; e tendono a consumare meno delle calorie necessarie per il buon funzionamento dell’organismo.

Anoressia

Il paziente, in questo caso, ha paura del numero che può spuntare nel display di una bilancia; ha paura di specchiarsi un giorno e vedersi obeso, ecco perché tende a mangiare di meno, pensando di farsi del bene, e consumando una quantità insufficiente delle calorie che servirebbero al nostro organismo per svolgere le proprie funzioni vitali. Ognuno di noi è diverso, e ognuno di noi reagisce a certi episodi bui della vita in modo diverso, c’è chi preferisce abbuffarsi, e quindi, in questo caso si parla di obesità; e chi evita totalmente il cibo, e in questo caso si parla di anoressia. Una persona è anoressica, se ingerisce un quantitativo di calorie, minore al fabbisogno energetico totale. Per quanto riguarda l’ambito sanitario, il paziente: oltre all’assenza di mestruazioni (amenorrea), può lamentare: stipsi; dolori addominali; intolleranza al freddo;; secchezza della cute; lanugo (una fine e soffice peluria) sul tronco ecc…
In campo psicologico, l’individuo può soffrire di: depressione, ansia, irritabilità, rabbia, sbalzi del tono, dell’umore, e isolamento sociale. Si aggiungono anche modificazioni cognitive come:
diminuzione della capacità di pensiero astratto, diminuzione della capacità di concentrazione.
Per guarire dall’anoressia, si dovrebbe seguire una cura ambulatoriale (questo se si hanno certi requisiti), in caso contrario, potrebbe essere opportuno un intervento ospedaliero specializzato. Tutti i trattamenti di
guarigione per l’anoressia nervosa sono di natura psicologica. Le ricerche mostrano come la terapia cognitivo comportamentale CBT-E rappresenti la miglior scelta terapeutica per i disturbi dell’alimentazione. . La CBT-E ha come obiettivo quello di affrontare la psicopatologia specifica del disturbo alimentare e i processi che la mantengono. Adotta strategie e strumenti specifici che modificano i comportamenti problematici e riducono il bisogno assoluto di magrezza. La cura si divide in 3 fasi:
1) aiutare le persone a giungere alla conclusione di affrontare il loro problema alimentare. Serve cioè prepararle ad un cambiamento attivo.
2) aiutare la persona con anoressia a raggiungere un peso salutare basso e affrontare la psicopatologia (es. modulo immagine corporea). Si lavora poi, sul riconoscimento di stati mentali problematici al fine di evitare di tornare indietro. La durata di questa fase dipende dalla quantità del peso che deve essere recuperata.
3) prevenire rischi di ricaduta.

Bulimia

Una persona che soffre di bulimia, fa abbuffate ricorrenti caratterizzate dal consumo di grandi quantità di cibo. Cerca di compensare l’abbuffata per prevenire l’aumento di peso, svolgendo estenuanti sessioni di attività motoria. Il tutto almeno 1 volta a settimana. Molte persone utilizzano il vomito autoindotto, altre ricorrono a lassativi e raramente viene fatto uso di ormoni tiroidei per accelerare il metabolismo ed evitare l’aumento di peso. I livelli di autostima sono fortemente influenzati dal peso e dalla forma del corpo. Inoltre spesso anoressia e bulimia (purtroppo) si alternano. Le crisi bulimiche avvengono di nascosto, poiché il soggetto di vergogna delle proprie abitudini alimentari. Il paziente può continuare l’abbuffata a dispetto del telefono che squilla, ma interromperla bruscamente se il coniuge o il compagno di stanza entra inaspettatamente nella stanza. Il vomito riduce la sensazione di malessere fisico. La persona affetta da bulimia si abbuffa per poter vomitare . In genere, nelle fasi avanzate del disturbo il soggetto a riesce vomitare a comando. Tutte le cure per la bulimia sono di natura psicologiche. La stessa terapia contro la bulimia è adottata contro l’anoressia. (CBT-E). 1. Preparazione al trattamento e al cambiamento. Si inizia a lavorare sulle preoccupazioni per il peso e per il cibo. 2. si fa il punto dei progressi ottenuti nella fase 1 e si pianificano gli obiettivi della fase 3 3. Prevede il lavoro su diversi moduli (modulo immagine corporea, modulo restrizione dietetica cognitiva, modulo sugli stati mentali…) 4. minimizzare il rischio delle ricadute. I farmaci che sono più utilizzati nella cura della bulimia sono gli antidepressivi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della Giornata Nazionale dei Fiocchetti Lilla?
  2. La Giornata Nazionale dei Fiocchetti Lilla, celebrata il 15 marzo, è dedicata alla sensibilizzazione sui disturbi alimentari come anoressia, bulimia e obesità, che colpiscono principalmente giovani donne tra i 12 e i 25 anni.

  3. Quali sono le cause principali dell'obesità e come può essere trattata?
  4. L'obesità è spesso causata da un eccesso di calorie rispetto a quelle bruciate e può essere influenzata da fattori genetici e ambientali. Il trattamento include supporto psicologico, una corretta alimentazione, esercizio fisico e, nei casi gravi, chirurgia bariatrica come il bypass gastrico.

  5. Quali sono i sintomi e le conseguenze dell'anoressia?
  6. L'anoressia si manifesta con una paura intensa di ingrassare, portando a un'assunzione insufficiente di calorie. I sintomi includono amenorrea, stipsi, intolleranza al freddo e problemi psicologici come depressione e ansia. Il trattamento è principalmente psicologico, con la terapia cognitivo comportamentale (CBT-E) come opzione efficace.

  7. Come si manifesta la bulimia e quali sono le sue conseguenze?
  8. La bulimia si caratterizza per abbuffate ricorrenti seguite da comportamenti compensatori come il vomito autoindotto. Le persone affette spesso si vergognano delle loro abitudini alimentari e il disturbo può alternarsi con l'anoressia. Il trattamento è psicologico, con l'uso di antidepressivi e la terapia CBT-E.

  9. Qual è il ruolo della terapia cognitivo comportamentale (CBT-E) nel trattamento dei disturbi alimentari?
  10. La CBT-E è una terapia efficace per i disturbi alimentari, mirata a modificare i comportamenti problematici e ridurre il bisogno di magrezza. Si articola in fasi che includono la preparazione al cambiamento, il raggiungimento di un peso salutare e la prevenzione delle ricadute.

Domande e risposte