Francescabz65
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Concetti Chiave

  • Il contesto storico presenta i cambiamenti dell'identità individuale dovuti all'industrializzazione, con Freud che introduce il concetto di inconscio individuale e la psicoanalisi come metodo di indagine e terapia.
  • Sigmund Freud sviluppa una teoria della personalità basata su Es, Io e Super-io, e descrive lo sviluppo attraverso cinque stadi psicosessuali, sottolineando l'importanza dell'infanzia per la formazione della personalità.
  • Erik Erikson amplia la teoria di Freud includendo aspetti sociali e culturali, elaborando una teoria dello sviluppo in otto stadi che copre l'intero ciclo di vita, enfatizzando l'importanza delle differenze culturali e storiche.
  • John Bowlby sviluppa la teoria dell'attaccamento, identificando quattro fasi che evidenziano l'importanza del legame madre-bambino per lo sviluppo della fiducia e dell'autostima.
  • Jean Piaget e Lev Vygotskij offrono prospettive contrastanti sullo sviluppo cognitivo e il linguaggio: Piaget focalizza sull'assimilazione e accomodamento, mentre Vygotskij enfatizza l'influenza sociale e culturale.

Indice

  1. Contesto storico
  2. Erik Erikson e i cicli della vita
  3. Esperimenti di Harlow e Relazione madre-bambino, John Bowlby
  4. Jean Piaget, il costruttivismo
  5. Lev Semenovic Vygotskij
  6. Il comportamentismo
  7. Bruner

Contesto storico

I cambiamenti dovuti ai processi di industrializzazione e di urbanizzazione avevano modificato il senso di identità dell’individuo. Infatti prima dello sviluppo di questi processi, esso si basava sul ruolo che egli aveva all’interno della famiglia. Successivamente con l’avvento del capitalismo industriale, avviene la separazione tra l’ambiente familiare e quello lavorativo che porta allo sviluppo, da parte dei singoli individui, di progetti di vita autonomi e personali. A riflettere i cambiamenti di questo periodo sarà il concetto di “inconscio individuale” elaborato da Freud, il quale attribuiva un importante valore all'esperienza del singolo, l’elaborazione personale di essi e le dinamiche inconsce che influenzano lo sviluppo. La psicoanalisi Freud conia il termine “psicoanalisi” per fare riferimento a:
- Un procedimento per l’indagine dei processi mentali = metodo di ricerca per comprendere il funzionamento dei processi mentali
- Un metodo terapeutico per curare nevrosi
- Una disciplina scientifica = insieme di teorie psicologiche La teoria della personalità Sigmund Freud è il padre della psicoanalisi che è quella disciplina che ha come obiettivo lo studio e la cura dei disturbi psicologici partendo dalla concezione di una mente dinamica. Le sue teorie hanno influenzato diversi ambiti tra cui quello artistico e scientifico. Freud è molto importante nella storia della psicologia in quanto è stato il primo a evidenziare che lo sviluppo dell’uomo è determinato da pulsioni e da elementi inconsci che influenzano comportamenti, pensieri e sentimenti. Ci troviamo in un’epoca influenzata dal positivismo e quindi nella fiducia nella razionalità umana ma Freud riteneva che non bisognasse fare troppo affidamento alla ragione in quanto dietro a comportamenti apparentemente razionali ci sono elementi di cui non siamo consapevoli.

In particolare secondo lo psicoanalista la mente umana è costituita da tre regioni:
- Inconscio: è l’area più estesa ed è la sede del materiale psichico rimosso perché considerato minaccioso. I contenuti inconsci sono per lo più inaccessibili ma possono essere riportati alla coscienza attraverso l’aiuto di un terapeuta, attraverso i sogni e i lapsus. Viene da lui definita come una forza impersonale che sa origine a comportamenti e motivazioni che hanno radici nell’infanzia.
- Conscio: descritto da Freud come la punta di un iceberg, è tutto ciò di cui una persona è consapevole in un certo momento. - Preconscio: si trova tra l’inconscio e il conscio però si trova più vicino al conscio. Questo perché i contenuti del preconscio possono diventare consapevoli ma dall’altra parte anche i contenuti del conscio possono passare al preconscio.Sulla base di questa tripartizione, Freud elabora la teoria della personalità, nella quale possiamo distinguere:
- Es: è l’inconscio ed esiste fin dalla nascita ed è la sede di due pulsioni fondamentali: Eros che è l’insieme delle forze vitali che sono a capo dell’autoconservazione (pulsioni libidiche) e il Thanatos che all’insieme delle forze distruttive e aggressive (pulsioni di morte). L’Es segue il principio del piacere ovvero cerca di soddisfare immediatamente le proprie esigenze.
- Io: si muove attraverso il conscio, il preconscio e l’inconscio. L’Io segue il principio della realtà ovvero ricerca un soddisfazione ragionata delle richieste che l’Es vorrebbe appagare subito. Inoltre l’Io costituisce tutte quelle facoltà che permettono all’individuo di relazionarsi con l’ambiente. ➢ Super io: Si sviluppa per ultimo ed è in parte inconscio e in parte conscio. Include tutti quei valori e tutte quelle norme che guidano il comportamento e che si formano soprattutto grazie all’influenza dell’ambiente familiare. grazie a questi valori il super io è in grado di controllare interamente l’individuo imponendo dei limiti e dei divieti elargendo premi e punizioni. Possiamo quindi affermare che il suo periodo si contrappone sia il principio del piacere che è quello di realtà. questi tre aspetti non sono separati tra di loro e quando c’è armonia tra di loro c’è il benessere dell’individuo. Le fasi dello sviluppo psicosessuale Per poter comprendere come si sviluppa la personalità, Freud ha elaborato una teoria dello sviluppo che si basa su cinque stadi psicosessuali, ognuno dei quali è dominato da una zona erogena. Secondo Freud la successione dei cinque stadi segue lo stesso ordine in tutte le persone:
- La fase orale (dalla nascita al primo anno di vita): in questa fase la zona erogena è costituita dalla bocca e il bambino/a prova piacere nel succhiare, nell’inghiottire e nel mordere. Questo tipo di attività permettono al bambino di iniziare a conoscere il mondo. Durante questa fase i genitori hanno il compito di indirizzare il soddisfacimento dei bisogni del bambino sulla base di ciò che la società ritiene accettabile e per Freud questo è molto importante in quanto permette uno sviluppo armonico del bambino evitando così un deficit di gratificazione (impedisce al bambino di passare alla fase successiva) e un eccesso di gratificazione (induce il bambino a cercare di soddisfare sempre il proprio bisogno).
- La fase anale (secondo e terzo anno di vita): Durante questa fase la zona erogena si sposta all’ano e i bambini provano piacere nel trattenere e lasciare andare le proprie feci nei confronti delle quali provano interesse. anche in questa fase un ruolo importante lo hanno i genitori che aiutano il bambino ad imparare ad usare il vasino quindi a controllarsi e tenersi pulito.
- La fase fallica (terzo e quinto anno di vita): durante questa fase la zona erogena si sposta sull’area genitale e i bambini e le bambine iniziano un’attività di manipolazione genitale.In particolare i bambini sono interessati alle differenze anatomiche tra maschi e femmine e il centro dell’interesse dei bambini è la presenza del fallo. Questo porta allo sviluppo dell’invidia del pene e del complesso di castrazione. in questa fase si sviluppa il cosiddetto “complesso di Edipo” che consiste nell’attrazione del bambino nei confronti del genitore del sesso opposto e una rivalità nei nei confronti del genitore e dello stesso sesso. questa fase si conclude con la sconfitta fallica attraverso il quale il bambino rimuove la sua attrazione nei confronti del genitore nel sesso opposto e sviluppa un forte legame emotivo con i genitore dello stesso sesso vedendolo come un punto di riferimento.
- La fase di latenza (età scolare-pubertà ovvero 6-11): le pulsioni sessuali dell’infanzia si assopiscono e l’evoluzione della sessualità si arresta in quanto prevalgono gli interessi sociali.
- La fase genitale (pubertà-adolescenza): durante questa fase l’interesse ritorna sui genitali che nel frattempo sono maturati biologicamente. In questa fase però la pulsione sessuale è rivolta verso l’esterno e si manifesta nella ricerca di un partner. Solitamente questa fase si chiude con lo sviluppa di una propria personalità è importante sottolineare che questa teoria è stata molto contestata in quanto Freud non l’ha elaborata osservando direttamente l’infanzia ma indirettamente, attraverso la sua esperienza con gli adulti. Queste fasi sono comuni a tutti gli individui che le attraversano in modo diverso e personale, il che porta alla formazione di personalità diverse. Rimane una teoria importante per due motivi:
- Ha evidenziato l’importanza dei primi anni di vita per la formazione della personalità.
- Ha contribuito a modificare la concezione di infanzia di quel periodo. Regressione, fissazione e perversione Il passaggio da una fase ad un’altra avviene grazie alla maturazione di aspetti psicologici e di aspetti biologici. Il passaggio da una fase ad un’altra può avvenire in modo lineare oppure possono esserci delle regressioni a delle fasi precedenti. In alcuni casi l’individuo può non aver trovato una dovuta soddisfazione e di conseguenza regredisce ad esso per poter trovare la soddisfazione mancante. In altri casi invece può essersi sentita totalmente appagata in un determinato stadio e quindi rimanere fissato su di esso. Freud, attraverso fissazione e regressione, spiega le perversioni che realizzano il piacere in modo non conforme ai principi della società (feticismo, masochismo e sadismo). La nevrosi La nevrosi indica l’atteggiamento opposto infatti i nevrotici non soddisfano mai le proprie pulsioni. Essa, come la perversione, è un meccanismo di difesa contro l’angoscia di castrazione.L’interpretazione dei sogni Freud pubblica “l’interpretazione dei sogni” nel 1899, post datandolo al 1900. Il libro proponeva un nuovo modo di vivere l’umanità, ovvero un modo psicologico interpersonale non sottoposto a giudizi.

Dal testo possiamo cogliere le tendenze di quel periodo:
- Distaccamento fisico dell’individuo dal tempo e lo spazio
- Forza della sessualità ➢ Ammissibilità della scarica istintuale Queste nuove tendenze costituiranno poi il Modernismo. Le libere associazioni L’analisi del sogno che permette di conoscere i contenuti latenti, ovvero ai desideri inconsci e ai traumi attraverso le libere associazioni. La pressione dell’inconscio la troviamo anche in altri casi come per esempio durante i lapsus.

Erik Erikson e i cicli della vita

Erik Erikson era uno psicologo tedesco noto per aver arricchito la teoria dello sviluppo di Freud. Egli:
- Ha messo in discussione l’assoluta centralità della sessualità attribuendo un ruolo importante alla dimensione sociale.
- Ha studiato e riconosciuto l’importanza delle differenze culturali e storiche affermando che se anche la successione degli stadi psicosessuali sia la stessa per tutti gli individui, i conflitti che emergono in essi dipende dal contesto storico e culturale.
- Ha esteso l’attenzione dall’infanzia a tutto il ciclo dell’esistenza, il quale sarà importante da un punto di vista pedagogico. Sulla base di questi aspetti egli elabora una teoria dello sviluppo che si divide in 8 stadi:
- L’infanzia (0-1 anno): definita fase orale-sensoriale-cinoestetica da un punto di vista dello sviluppo psicosessuale. Invece da un punto di vista psicosociale, il bambino si trova in una fase di fiducia/sfiducia dove il contatto che il bambino ha con il mondo esterno viene mediato dalla figura della madre, la quale equilibra la sensazione di fiducia e sfiducia del bambino.
- La prima fanciullezza (2-3 anni): da punto di vista psicosessuale siamo nella fase anale-uretrale-muscolare, invece da un punto di vista psicosociale, il bambino sviluppa: da una parte, sentimenti di autonomia e dall’altra dubbio e vergogna. Le figure di riferimento durante questa fase sono i genitori che devono porre dei limiti senza essere troppo severi e restrittivi.
- Età del gioco (4-5 anni): Erikson concorda con Freud sul complesso di Edipo ma si trova in disaccordo sul concetto dell’invidia del pene e definisce questo stadio come fase genitale-infantile-locomotoria. Da un punto di vista sociale, si sviluppa un sentimento di senso di colpa/iniziativa. In questa fase svolge un ruolo fondamentale il gioco.
- Età scolare (6 anni-pubertà): coincide con la fase di latenza di Freud. In questa fase i bambini sono impegnati in attività di apprendimento e la crisi psicosociale riguarda industriosità/inferiorità che permette al bambino di sviluppare la competenza.
- L'adolescenza: corrisponde alla fase genitale dove l’individuo subisce grandi cambiamenti a livello fisico e sociale. Questa fase è caratterizzata dalla ricerca della personalità e infatti da un punto di vista sociale abbiamo la crisi identità/dispersione dell’identità.
- La giovinezza: è la fase in cui il soggetto cerca un partner e crea legami stabili di amicizia. Da un punto di vista sociale, ci troviamo durante la crisi intimità e solidarietà/isolamento che se risolta porta allo sviluppo dell’amore. ➢ Età adulta: caratterizzata dalla crisi sociale generatività/stagnazione che porta allo sviluppo della cura di se stessi e di ciò che ci circonda.
- Età senile: caratterizzata dall’antitesi integrità/disperaizone dove l’anziano/a deve imparare ad accettare i suoi limiti e sviluppare saggezza.



Esperimenti di Harlow e Relazione madre-bambino, John Bowlby

Lo psicologo statunitense Harry Harlow e sua moglie Margaret Harlow avevano teorizzato l'importanza del contatto fisico. Elaborano poi degli esperimenti, utilizzando come soggetti i cuccioli di macaco in quando hanno un genoma simile a quello dell’uomo. Questi cuccioli, una volta nati vengono sottratti alla madre e messi in cassette separate dove sono stati posti all’interno dei pupazzi dotati di poppatoi e dalla forma simile a quella della madre. Harlow si è così reso conto che il cucciolo dopo aver mangiato si è aggrappato al panno che simulava la forma della madre e che passava la maggior parte del tempo vicino ad esso. Così, Harlow e la moglie hanno compreso quando fosse importante il contatto fisico e la vicinanza per una corretta crescita psicofisica. Bowlby A trattare della relazione tra la madre e il bambino sarà uno psicoanalista britannico: John Bowlby, il quale elaborerà la teoria dell’attaccamento. Secondo lo psicanalista, il bambino quando nasce è dotato di schemi comportamentali programmati che gli permettono di soddisfare i bisogni di protezione e di sicurezza. Grazie a questi schemi, il bambino è in grado di sviluppare un legami di attaccamento con la madre o di chi se ne occupa (caregiver) e allo stesso tempo la madre, o chi se ne prende cura, sviluppa l'impulso di rispondere ai segnali di attaccamento del bambino (innato).

Bowlby individua 4 fasi dell’attaccamento reciproco:
1. Il pre-attaccamento (0-2 mesi): il bambino quando è a contatto con la figura umana la percepisce però non è in grado di riconoscerla.
2. Attaccamento in fase di maturazione (2-7 mesi): dove il bambino inizia a discriminare le persone che si prendono cura di lui mantenendo però un atteggiamento di indifferenza verso tutti.
3. Attaccamento vero e proprio: (7 mesi-2 anni): dove il bambino è in grado di riconoscere la madre o il caregiver.
4. Dopo i 2 anni il bambino sviluppa una vera e propria relazione reciproca con la figura che si prende cura di lui. Per lo psicoanalista, l’attaccamento soddisfa il bisogno del bambino di avere una base di riferimento, inoltre la madre ha un ruolo fondamentale in quanto permette al bambino di sviluppare fiducia in se stesso e autostima. Il legame che il bambino sviluppa con la madre si troverà poi alla base di quelli che il bambino svilupperà successivamente. Qualità del rapporto con la madre → costituisce modello operativo interno.

Jean Piaget, il costruttivismo

Jean Piaget analizza lo sviluppo cognitivo evidenziando l’importanza della struttura della mente in quanto egli credeva che esse avessero un ruolo fondamentale per l’acquisizione delle informazioni nel processo della conoscenza della realtà. Individua due meccanismi fondamentali alla base dello sviluppo: assimilazione e accomodamento. (L’equilibrio tra le assimilazioni e gli accomodamenti si chiama adattamento). Gli stadi dello sviluppo Piaget esamina a fondo lo sviluppo e descrive in modo dettagliato le tappe dell’evoluzione del pensiero andando ad analizzare diversi concetti. Gli stadi sono:
- Stadio senso-motorio motorio (0-2 anni): all’interno di questo periodo possono essere distinte ulteriori fasi:
- Primo mese: i comportamenti del bambino si basano sui riflessi i più importanti in questo periodo sono la suzione, la pressione con la mano, la rotazione del capo.
- 1-4 mesi: Si sviluppa la reazione circolare primaria che non consiste più in un riflesso ma si tratta di un’azione ripetuta. - 4-8 mesi: Si sviluppano le reazioni circolari secondarie che sono delle azioni ripetute che hanno l’obiettivo di produrre un effetto sull’ambiente.
- 8-12 mesi: in questo periodo si sviluppa il comportamento intenzionale e il bambino è in grado di coordinare l’azione con i fini. si sviluppa inoltre il concetto di permanenza dell’oggetto che è l’idea che un oggetto esista anche se il bambino smette di vederlo.
- 12-18 mesi: si sviluppano le reazioni circolari terziarie dove il bambino modifica le azioni e studia gli effetti di queste modificazioni.
- 18-24 mesi: il bambino inventa nuovi mezzi per risolvere i problemi e inizia a ripetere in contesti diversi a distanza di tempo i comportamenti che ha visto mettere in atto da un’altra persona. Inoltre si sviluppa in questo periodo il linguaggio, l’attività simbolica e il bambino inizia a creare delle rappresentazioni mentali ovvero delle immagini mentali di oggetti che non percepisce direttamente.
- Lo stadio preoperatorio (2-7 anni): in questo stadio prevale il pensiero simbolico Infatti il pensiero del bambino non è più legato alle sue azioni e percezioni immediate. la rappresentazione simbolica assume delle forme sempre più articolate e il linguaggio e gli scambi con gli adulti diventano fondamentali.
- Lo stadio delle operazioni concrete (7-12 anni): in questo periodo il bambino sviluppa la capacità di classificare e di ordinare gli oggetti in serie. Inoltre, durante questa fase, il pensiero diventa reversibile e il bambino è in grado di comprendere che ogni questione è legata anche al suo inverso.
- Lo stadio delle operazioni formali: è lo stadio che caratterizza l’adolescenza e in questo periodo si sviluppano le capacità di astrazione. Durante questa fase, i bambini sono in grado di risolvere i problemi più complessi. il linguaggio per Piaget Per quanto riguarda il linguaggio, Piaget ritiene che esso sia una forma particolare della funzione simbolica che quindi il pensiero venga prima del linguaggio. Egli afferma che esistano delle forme di pensiero anche prima che il bambino cominci a parlare e che poi l’acquisizione del linguaggio va a modificare l’intelligenza pratica del bambino e che trasformi il pensiero aiutandolo a raggiungere nuove forme di equilibrio.

Lev Semenovic Vygotskij

Vygotskij sarà molto importante per la concezione che egli aveva nei confronti dello sviluppo della psiche, infatti egli si contrappone alla visione dualistica che percepiva la la psiche e il corpo come due unità separate. Infatti, secondo Vygotskij, la psiche è l'insieme delle esperienze interne che in un individuo prova e non potrebbe esistere senza corpo. la teoria Vygotskijana della psiche si esprime nella “legge genetica generale dello sviluppo culturale”. egli riteneva che c’era una grande differenza tra le funzioni psichiche elementari degli animali e sistemi psicologici dell’essere umano. Infatti egli riteneva che queste differenze fossero di tipo qualitativo e si basassero sulla mediazione in quanto tutte queste funzioni psicologiche dell’uomo si sono sviluppate grazie al rapporto con il mondo che è stato mediato da tutti quegli strumenti culturali che si sono generati durante lo sviluppo storico della specie e che si sviluppano in ogni individuo durante l’infanzia. tra questi strumenti culturali quello più importante è il linguaggio.

Un aspetto molto importante della teoria di Vygotskij era che egli credeva che la formazione dei sistemi psicologici avvenisse grazie alle relazioni sociali e soprattutto attraverso la conversione di forme del comportamento collettivo a forme del comportamento individuale. L’esempio emblematico di questo aspetto era il rapporto che c’è tra il pensiero è il linguaggio. Per quanto riguarda il linguaggio, Vygotskij, prende le distanze dall’ideologia di Piaget: Il quale credeva che inizialmente il bambino sviluppasse un pensiero privato e quindi un linguaggio e un pensiero egocentrico e successivamente maturasse un linguaggio sociale. Per Vygotskij invece il linguaggio nasce come uno strumento sociale e successivamente viene interiorizzato. quindi in altre parole possiamo affermare che per Vygotsky le relazioni sociali e la cultura vengono prima della sfera individuale e hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’individuo.Successivamente, elabora una teoria del rapporto tra lo sviluppo mentale e l’insegnamento/apprendimento Prendendo le distanze da altre posizioni secondo le quali:
- Insegnamento/apprendimento Segue lo sviluppo mentale.
- Sviluppo mentale e insegnamento/apprendimento coincidono.
- Sviluppo mentale e insegnamento/apprendimento sono nettamente separati. Per Vygotskij invece il processo di insegnamento/apprendimento può facilitare e accelerare lo sviluppo. inoltre egli parla del concetto di “zona di sviluppo prossimo” che è il punto principale di questa prospettiva e indica la differenza che c’è tra il livello di sviluppo attuale (ovvero il livello raggiunto dall’individuo che si stabilisce in base a ciò che egli è in grado di risolvere da solo) e il livello dello sviluppo potenziale (che si definisce attraverso i problemi che l’individuo risolve con l’aiuto degli altri).

Il comportamentismo

Il comportamentismo è la corrente che ha dominato la psicologia statunitense dall’inizio alla metà del novecento. L’obiettivo del comportamentismo era quello di dare una credibilità scientifica ad una disciplina che si era, da poco, allontanata dalla filosofia. Il fondatore di questa nuova prospettiva fu lo psicologo John Watson ed egli riteneva che era necessario rinunciare a studiare ciò che viene all’interno del soggetto come ad esempio le strutture mentali e bisognasse invece concentrarsi sullo studio del comportamento manifesto. Infatti secondo Watson solamente ciò che viene espresso all’esterno può essere osservato e studiato in modo oggettivo proprio come il comportamento. secondo questi studiosi, studiare il comportamento non era semplice quindi per poterlo mettere in atto e si credevano fosse possibile ridurre un comportamento complesso e l’unità più semplici per poter poi andare a ricostruire successivamente.
Il fenomeno unitario. L’unità minima di un comportamento è costituita da associazioni stimolo-risposta Che possono poi dar via di una serie di associazioni. Quando si ha un’associazione tra una risposta e un determinato stimolo si può parlare di condizionamento ovvero un apprendimento. Per i comportamentisti esistono due tipi di condizionamenti:
- Condizionamento classico: individuato da Pavlov, si basa Sull’associazione di una risposta involontaria e uno stimolo indotto dall’ambiente. L’esperimento più famoso che si incentrava su questo tipo di condizionamento è quello realizzato con il piccolo Albert.
- Condizionamento operante o strumentale: Individuato dallo psicologo Skinner, si basa sul rinforzo di un’azione messe in atto in modo spontaneo dal soggetto. tutte queste ricerche che sono state svolte, partivano dal presupposto che se il comportamento è frutto di un apprendimento, per ottenere determinati effetti sociali basta rinforzare il comportamento desiderabile andare invece scoraggiare quello non desiderabile.

Bruner

Si sviluppa intorno all 1950 il cognitivismo che è una corrente psicologica che studia i processi cognitivi e considera la mente come un sistema che raccoglie delle informazioni dalla realtà e le elabora. I massimi esponenti di questa corrente saranno Jerome Bruner e Howard Gardner. le ricerche di Brunner hanno rappresentato un’importante novità non solo per la psicologia ma anche per la didattica statunitense. Brunner rimproverava Dewey di non aver valorizzato il ruolo della scuola all’interno della società. Bruner, sviluppando le sue prime ricerche entra in contatto soprattutto con gli studi di Piaget e si rivolgono soprattutto sullo sviluppo intellettuale del bambino. Brunner attribuiva un ruolo molto importante alla rappresentazione che è il processo attraverso cui l’esperienze vengono riprodotte dalla mente.

Secondo Bruner la rappresentazione avviene attraverso la manipolazione e l’azione del corpo, quindi attraverso l’organizzazione percettiva e attraverso le immagini e infine attraverso il linguaggio e i simboli astratti. Brunner individua tre linguaggi cognitivi che chiama: attivo, iconico e simbolico ed emergono nel momenti diversi della crescita. Per quanto riguarda l’insegnamento, egli credeva che esso dovesse far leva sull’interesse e la motivazione e che l’insegnante dovesse essere una guida che avesse il compito di aiutare gli educandi a imparare in modo autonomo. Nella teoria sull’istruzione di Brunner c’è un concetto molto importante che è quello di struttura che fa riferimento alle idee che si trovano alla base delle diverse discipline. la teoria di Brunner è stata particolarmente influenzata dalle opere di Vygotskij e possiamo notare l’influenza dello psicologo russo su Bruner attraverso due aspetti:
- Il riconoscimento dell’importanza culturale dell’attività mentale quindi la necessità di considerare l’educazione e l’istruzione nel loro contesto. Per Brunner la cultura è un sistema simbolico condiviso all’interno di una comunità Che viene conservato, elaborato e tramandato alle generazioni successive.
- La valorizzazione della dimensione sociale dell’educazione dell’attività mentale: In questo contesto, Brunner introduce il concetto di Scaffolding che richiama la zona Di sviluppo prossimo che utilizza per descrivere il ruolo di sostegno svolto dagli educatori e soprattutto dai genitori.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'inconscio nella teoria di Freud?
  2. Secondo Freud, l'inconscio è la parte più estesa della mente, sede di materiale psichico rimosso e influenzante comportamenti e motivazioni, con radici nell'infanzia.

  3. Come Erik Erikson ha ampliato la teoria dello sviluppo di Freud?
  4. Erikson ha arricchito la teoria di Freud includendo la dimensione sociale e culturale, estendendo l'attenzione dall'infanzia a tutto il ciclo di vita, e sviluppando una teoria in 8 stadi.

  5. Quali sono le fasi dell'attaccamento secondo John Bowlby?
  6. Bowlby identifica quattro fasi: pre-attaccamento, attaccamento in fase di maturazione, attaccamento vero e proprio, e relazione reciproca dopo i 2 anni.

  7. Qual è la differenza tra il pensiero di Piaget e Vygotskij riguardo al linguaggio?
  8. Piaget vede il linguaggio come una forma del pensiero simbolico che segue il pensiero, mentre Vygotskij considera il linguaggio come uno strumento sociale che precede e influenza il pensiero individuale.

  9. Qual è il concetto di "zona di sviluppo prossimo" di Vygotskij?
  10. La "zona di sviluppo prossimo" è la differenza tra ciò che un individuo può fare da solo e ciò che può fare con l'aiuto degli altri, indicando come l'insegnamento possa facilitare lo sviluppo.

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