Concetti Chiave
- La plurivocità formale implica che la rappresentazione e l'attribuzione di significato siano asensoriali, influenzate dall'impressione personale.
- Musatti, allievo di Benussi, ereditò la cattedra del maestro e contribuì alla diffusione della psicologia della Gestalt in Italia.
- Durante il fascismo, Musatti fu allontanato dall'accademia a causa delle sue origini ebraiche, ma tornò all'università di Milano dopo la guerra.
- Gaetano Kanizsa, riconosciuto a livello internazionale, fondò l'istituto di psicologia a Trieste e si concentrò sulla percezione e il mondo fenomenico.
- La psicologia della Gestalt si focalizza sull'esperienza diretta e sull'organizzazione del campo visivo in forme strutturate e ben definite.
Plurivocità formale
Con la plurivocità formale si dà spazio non solo a questo elemento sensoriale ma al fatto che la mia rappresentazione e l’attribuzione di significato è asensoriale → frutto della mia impressione. La presenza di un determinato stimolo non porta necessariamente a una percezione diretta ma esiste questo aspetto di attribuzione di significato.Allievo di Benussi fu Musatti → segue le orme del maestro.
Formazione padovana (studia lettere e filosofia), conosce il suo maestro e ne diventa assistente. Quando muore Benussi ne eredita la cattedra. Avendo un laboratorio di psicologia sperimentale contribuisce a diffondere in Italia la psicologia della Gestalt (attraverso scritti e esperimenti). Come il maestro abbraccia la psicoanalisi. Essendo ebrei, durante in fascismo viene allontanato dall’ambito accademico come succede a tantissimi autori nell’ambito europeo che hanno questa origine. Successivamente riesce a tornare all’università di Milano, dove muore nel 1989.
Musatti si pone dubbi esistenziali: sono sempre rimasto lo stesso o sono cambiato? Insomma che cosa mi è successo?
Gaetano Kanizsa → autore italiano di fama internazionale. Origine ebraica che influenzerà la sua vita accademica. Nasce nel 1913, studia filosofia all’università di Padova e si laurea con Musatti (tesi su immagini eidetiche) e nel 1947 diventa assistente di Metelli a Firenze, successivamente di Musatti a Milano (dove si era trasferito). Successivamente ottiene una cattedra a Trieste dove lavorerà condurrà le sue ricerche di psicologia sperimentale di carattere percettivo. Qui fonda l’istituto di psicologia. Muore nel 1993 a Trieste.
Ne La grammatica del vedere Kanizsa parte subito con un’introduzione che lui dà all’aspetto fenomenico come aspetto di ricerca e poi lo chiama anche mondo fenomenico, di come guida il lettore a capire come la percezione è in relazione agli aspetti fenomenici.
C’è un mondo visivo che è frutto di un sistema visivo, di funzionamento psicofisiologico ma c’è anche un mondo fenomenico → costituito dagli oggetti e dagli eventi che viviamo come presenti intorno a noi e non sono una copia diretta dell’ambiente fisica ma il risultato di una serie di mediazioni. Fa un’introduzione generale. Sul piano scientifico la Gestalt ha proposto un approccio del tutto diverso nell’interpretazione degli elementi, al problema dell’articolazione del campo visivo in unità discrete o locali è proprio quello proposto dalla scuola di Berlino con il nome di psicologia della gestalt dove, l’autore continua, si dà estrema importanza all’esperienza diretta, a come il mondo appare immediatamente e a come risulta una struttura organizzata in buone forme.
Domande da interrogazione
- Che cos'è la plurivocità formale e quale ruolo gioca nella percezione?
- Chi era Cesare Musatti e quale fu il suo contributo alla psicologia?
- Qual è l'importanza del lavoro di Gaetano Kanizsa nella psicologia percettiva?
- Come la psicologia della Gestalt interpreta il campo visivo?
La plurivocità formale si riferisce alla capacità di attribuire significato a un'esperienza sensoriale in modo asensoriale, basandosi sull'impressione personale piuttosto che su una percezione diretta.
Cesare Musatti, allievo di Benussi, contribuì a diffondere la psicologia della Gestalt in Italia attraverso scritti e esperimenti, e abbracciò la psicoanalisi. Fu allontanato dall'accademia durante il fascismo a causa delle sue origini ebraiche, ma successivamente tornò all'università di Milano.
Gaetano Kanizsa, noto per il suo lavoro sulla percezione, fondò l'istituto di psicologia a Trieste e scrisse "La grammatica del vedere", dove esplora il mondo fenomenico e la relazione tra percezione e aspetti fenomenici.
La psicologia della Gestalt, proposta dalla scuola di Berlino, enfatizza l'importanza dell'esperienza diretta e l'organizzazione del campo visivo in strutture ben definite, piuttosto che in unità discrete o locali.