alessiamamone
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Concetti Chiave

  • Le motivazioni estrinseche sono condizionamenti esterni che influenzano il comportamento, mentre quelle intrinseche provengono dall'interno e sono percepite come personali.
  • Motivazioni omeostatiche sono legate a bisogni fisiologici che ristabiliscono l'equilibrio nell'organismo, come la fame e la sete, e sono controllate dall'ipotalamo.
  • Le motivazioni inconsce derivano dal conflitto tra pulsioni e norme sociali, spiegando comportamenti inconsci come sintomi fisici.
  • Motivazioni cognitive nascono dalla curiosità e dal desiderio di conoscenza, spingendo alla risoluzione di conflitti concettuali e al bisogno di competenze.
  • Le motivazioni affiliative riflettono il bisogno sociale di accettazione e integrazione, influenzate da inclinazioni personali e culturali.

Indice

  1. Motivazioni estrinseche e intrinseche
  2. Ruolo dell'omeostasi
  3. Teoria delle pulsioni di Freud
  4. Sublimazione e conflitti interiori
  5. Curiosità e conoscenza
  6. Motivazioni cognitive e bisogno di competenza
  7. Affiliazione e motivazioni complesse

Motivazioni estrinseche e intrinseche

La motivazione è ciò che spinge l’essere umano a proseguire degli scopi, orientano le su azioni e che viene percepita dal soggetto come uno stato psicologico interno.

Le motivazioni estrinseche funzionano come condizionamenti, che son indispensabili per attivare un nostro comportamento.

Nel seguire ke motivazioni estrinseche c’è il rischio di non seguire i propri gusti personali.

Le motivazioni intrinseche o personali sono spinte motivazionali che vengo dall’interno, da noi, e vengono avvertite da noi come motivazioni strettamente personali.

Ruolo dell'omeostasi

Tra i diversi motivi che determinano il comportamento un ruolo fondamentale è svolto dai

Ossia motivi che spingono gli individui a comportamenti che ristabiliscono nell’organismo una situazione di equilibrio indispensabile per la sopravvivenza (omeostasi)

Esempi: meccanismi che regolano la fame e la sazietà. Sappiamo che una zona primitiva del cervello, l’ipotalamo, esercita un controllo sui comportamenti relativi al bere, al mangiare e all’accoppiamento.

Teoria delle pulsioni di Freud

Il piacere è una forte spinta motivazionale. S. Freud, padre della psicoanalisi, ritiene che nell’organismo umano si determinino degli stati di tensione che sono fonte di eccitazione; quest’ultima determina la spinta (che egli chiama pulsione) ad agire ed ha come meta il soddisfacimento dello stato di tensione (Ad es. il bambino, nella fase orale, avverte uno stato di tensione in corrispondenza della zona della bocca e dunque è spinto a succhiare per placare l’eccitazione (L’oggetto ideale che consente il soddisfacimento è il seno materno)

Sempre secondo Freud esistono anche pulsioni egoistiche di autoconservazione e quelle aggressive (sia verso se stessi sia verso gli altri)

Sublimazione e conflitti interiori

SUBLIMAZIONE: meccanismo che agisce senza che il soggetto ne sia consapevole con lo scopo di trasformare pulsioni in conflitto con l’idea di sé e con la società, in modalità espressive consentite (Esempio: pulsioni aggressive/interesse per la chirurgia

Il conflitto tra le pulsioni e le norme sociali e morali spiega, secondo Freud, perché l’agire umano sia spesso determinato da motivazioni inconsce (Esempio: un soggetto in preda alla collera, ma al tempo stesso sensibile ai divieti, teme la riprovazione sociale e converte l’ira in un sintomo: la balbuzie)

Durante l’adolescenza il ragazzo si trova di fronte a molte scene contrastanti ed è tormentato dal conflitto tra la dipendenza e l’emancipazione dalla famiglia

Freud dice che esistono 2 principi:

di piacere: l’individuo è portato a soddisfare il suo piacere (pulsioni)

di realtà: principio secondo il quale l’individuo rispetta le norme sociali

Curiosità e conoscenza

Gli etologi nelle loro osservazioni sugli animali hanno potuto notare che gli esseri più evoluti sono spinti da una CURIOSITÀ = desiderio di conoscenza che si manifesta con un atteggiamento esplorativo sull’ambiente naturale e umano per poter intervenire dsu di esso. È il motore della conoscenza

Negli esseri umani tale curiosità assume caratteri più complessi perché oltre alla tendenza istintuale, essi agiscono con una serie di comportamenti simbolici, resi possibili da un cervello molto evoluto e legato a processi culturali

(si pensi al passaggio dal puro esercizio sensomotorio al gioco di regole di cui parla Piaget)

Motivazioni cognitive e bisogno di competenza

Le motivazioni cognitive sono anche dette epistemiche (da episteme = scienza) e scaturiscono da un cosiddetto conflitto concettuale, dal dubbio. Per cui gli essere umani sono fortemente concentrati a risolvere questioni che contraddicono le attese e lasciano perplesso il soggetto

“Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”

Un altro bisogno di natura cognitiva è il need for competence ossia il bisogno di realizzare competenze per aver sempre maggior padronanza sulle proprie abilità e poter intervenire sull’ambiente stesso. Gli studi etologici (scimmie di Harlow) dimostrano che si tratta di una tendenza INNATA. Pensiamo inoltre al gioco di esercizio di Piaget

Affiliazione e motivazioni complesse

Gli psicologi chiamano affiliazione il bisogno sociale che si manifesta con il desiderio di essere accettati, apprezzati e amati dagli altri e integrati in un gruppo che garantisca aiuto e protezione.

• Cure parentali

• Forme di vita associata (avviene sempre per un senso di comune fratellanza?)

Per l’uomo è più corretto parlare si MOTIVAZIONI COMPLESSE = disposizioni motivazionali stabili che trovano la loro origine nelle inclinazioni individuali, nell’educazione e nell’appartenenza culturale del soggetto

Mentre gli animali sono essenzialmente guidati da istinti, l’uomo agisce anche per realizzarsi come persona, come soggetto sociale che aspira a mettere in opera valori sociali condivisi (ricerca l’amore, l’amicizia, il bello, la solidarietà…

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza tra motivazioni estrinseche e intrinseche?
  2. Le motivazioni estrinseche sono condizionamenti esterni che attivano il comportamento, mentre le motivazioni intrinseche provengono dall'interno e sono percepite come personali.

  3. Come le motivazioni omeostatiche influenzano il comportamento umano?
  4. Le motivazioni omeostatiche spingono gli individui a comportamenti che ristabiliscono l'equilibrio nell'organismo, essenziale per la sopravvivenza, come il controllo della fame e della sazietà.

  5. Cosa sostiene Freud riguardo alle motivazioni inconsce?
  6. Freud sostiene che le motivazioni inconsce derivano dal conflitto tra pulsioni e norme sociali, influenzando l'agire umano senza che il soggetto ne sia consapevole.

  7. Qual è il ruolo della curiosità nelle motivazioni cognitive?
  8. La curiosità è il desiderio di conoscenza che spinge gli esseri umani a esplorare l'ambiente, agendo come motore della conoscenza e risolvendo conflitti concettuali.

  9. Cosa si intende per motivazioni affiliative?
  10. Le motivazioni affiliative sono il bisogno sociale di essere accettati e integrati in un gruppo, influenzate da inclinazioni individuali, educazione e appartenenza culturale.

Domande e risposte