Concetti Chiave
- Il termine "minore" si riferisce a persone da 0 a 18 anni, un periodo di cambiamenti fisici e psichici definito come età evolutiva.
- Storicamente, la percezione dei bambini è cambiata: nel 1700 si riconoscono bisogni diversi per età; nel 1800 emergono biografie infantili; nel 1900 iniziano ricerche sui comportamenti.
- Nella prima infanzia, i bambini sviluppano un senso di fiducia e attaccamento attraverso il sorriso sociale e l'interazione con la figura materna.
- Durante la seconda infanzia, i bambini sviluppano autonomia e iniziano a formare la propria identità sessuale attraverso il gioco e l'interazione sociale.
- Nella terza infanzia, dai 6 agli 11 anni, il pensiero diventa reversibile e l'interazione con coetanei e insegnanti favorisce lo sviluppo di autostima e capacità sociali.
Indice
Definizione di minore e cambiamenti storici
Con il termine “minore” ci si riferisce a quelle persone che hanno da 0 a 18 anni di età e viene considerata come un'età evolutiva. Avvengono numerosi cambiamenti sotto l’aspetto fisico e psichico
Nel tempo il modo di considerare i bambini è cambiato, infatti solo nel 1700 emerge che ad ogni età corrispondono caratteristiche e bisogni diversi, nel 1800 si diffondono le biografie dei bambini, nel 1900 iniziano le prime ricerche su delle ipotesi interpretative del comportamento.
Sviluppo psicologico nei primi anni
Prima al bambino erano riconosciuti solo il bisogno di alimentazione e di protezione, ed erano sottovalutati.
La psicologia contemporanea ha evidenziato delle capacità innate come il sorriso sociale (3 mesi), con la figura con la quale c’è già un legame affettivo e di attaccamento. Da questo rapporto sviluppa il senso di fiducia. Nel primo anno di vita il rapporto con gli altri si basa sui propri bisogni. Si sviluppa la funzione simbolica (18 mesi), sostituire la realtà con una rappresentazione mentale. Inizialmente la madre media il rapporto con il mondo e il bambino non distingue se stesso dalla madre. Con lo sviluppo della memoria riesce a stabilire dei legami con persone che vede spesso. In questo momento lo sviluppo dell’intelligenza è legato alla sensibilità. Il linguaggio è inizialmente olofrase, ovvero attraverso una sola parola si vuole esprimere tutto un concetto.
• Primari;
• Affetto e attaccamento per formare la personalità e i futuri rapporti sociali;
• Esplorazioni e gioco servono per dare informazioni facili da assimilare.
Età prescolare e sviluppo dell'autonomia
Corrisponde all’età prescolare. Il bambino è più autonomo. Il pensiero si basa sulla percezione (il modo in cui si presentano le situazioni influenza il ragionamento) e non è reversibile. A 2 anni si presentano dubbi sulla capacità di controllare il proprio corpo (legato al controllo sfinterico, fase anale), si verifica anche la fase di opposizione (con il “no” il bambino afferma la propria autonomia). Verso i tre anni compare il complesso edipico (rivalità verso il genitore dello stesso sesso con il quale si identifica e possessività verso il genitore di sesso diverso), processo che porta all’identità sessuale. Aumentano le relazioni sociali si esplora l’ambiente e si sperimenta l’autonomia
• Gioco e scoperta per aiutare lo sviluppo;
• Autonomia e iniziativa;
• Interazione con i coetanei.
Età prepuberale e importanza sociale
Va dai 6 agli 11 anni e viene chiamata età prepuberale. Il pensiero è reversibile (ha varie interpretazioni). È importante la figura dell’insegnante. Dopo la fase dell’”egocentrismo” si strutturano i gruppi.
Avventura, esplorare il mondo esterno;
• Aggregazione, gli amici si scelgono in base alle affinità e dagli 8 anni ci si relaziona solo con lo stesso sesso;
• Stima e riconoscimento, la scuola fa sperimentare le proprie debolezze e le proprie capacità, aumentando l’autostima e il senso di inferiorità.
Domande da interrogazione
- Qual è la definizione di "minore" secondo il testo?
- Come è evoluto il concetto di minore nel tempo?
- Quali sono i bisogni principali nella prima infanzia?
- Quali cambiamenti avvengono nella seconda infanzia?
- Quali sono i bisogni della terza infanzia?
Il termine "minore" si riferisce a persone di età compresa tra 0 e 18 anni, considerate in un'età evolutiva caratterizzata da cambiamenti fisici e psichici.
Il concetto di minore è cambiato nel tempo; nel 1700 si riconoscono caratteristiche e bisogni diversi per ogni età, nel 1800 si diffondono le biografie dei bambini, e nel 1900 iniziano le ricerche sul comportamento.
Nella prima infanzia, i bisogni principali includono affetto e attaccamento, esplorazione e gioco, che sono fondamentali per lo sviluppo della personalità e dei futuri rapporti sociali.
Nella seconda infanzia, il bambino diventa più autonomo, sviluppa il pensiero basato sulla percezione, attraversa la fase di opposizione e il complesso edipico, e aumenta le relazioni sociali.
Nella terza infanzia, i bisogni includono avventura ed esplorazione del mondo esterno, aggregazione con coetanei, e stima e riconoscimento attraverso esperienze scolastiche.