Concetti Chiave
- La memoria è una funzione complessa che non solo immagazzina informazioni, ma richiede anche strategie di utilizzo, coinvolgendo pensiero, attenzione e percezione.
- Il processo di memoria comprende tre stadi: codifica, immagazzinamento e recupero, che può avvenire tramite rievocazione o riconoscimento.
- Esistono diversi tipi di memoria: sensoriale, a breve termine, di lavoro e a lungo termine, con quest'ultima suddivisa in esplicita e implicita.
- L'oblio è un fenomeno naturale che permette di conservare l'energia per ricordare informazioni significative, eliminando quelle meno rilevanti.
- Ebbinghaus ha scoperto la curva dell'oblio e l'effetto seriale, evidenziando l'importanza della posizione delle informazioni nella memorizzazione.
La memoria è una funzione mentale che consiste nella capacità di conservare informazioni in modo che possano essere recuperate quando ne abbiamo bisogno. In passato l’esercizio per la memoria era indispensabile, oggi, grazie alla tecnologia abbiamo delle memorie esterne.
La memoria è:
• attiva in quanto richiede il coinvolgimento della persona
• complessa perché un sistema cognitivo articolato che comprende fasi strutture differenti. Non permette solo immagazzinamento di informazioni, ma richiede anche strategie di utilizzo coinvolgendo altre funzioni con il pensiero l’attenzione la percezione.
Stadi dell'elaborazione della memoria
Ci sono tre stadi dell’elaborazione della memoria:
• Codifica, ossia la registrazione di un’informazione sottoforma di rappresentazione mentale
• Immagazzinamento, cioè l’assimilazione dell’informazione.
• Recupero, La riattivazione e il recupero delle informazioni.
Questo può avvenire in due modi: tramite la rievocazione, quindi con una riproduzione attiva o tramite riconoscimento, Quindi, grazie al confronto percettivo con uno stimolo associativo.Tipi di memoria
Il primo tipo di memoria è quello sensoriale, ovvero la capacità di registrare informazioni sensoriali per pochi secondi, quando i nostri sensi entrano in contatto con un’informazione nella mente, rimane la traccia per poco. Poi c’è la memoria a breve termine, che rappresenta il primo magazzino mnestico (relativo alla memoria) ed è in grado di conservare un numero limitato di informazioni per circa 20, 30 secondi. Nel 1956 George Miller formulò il suo articolo “La legge del magico numero sette, più o meno due”, secondo la quale gli oggetti che possiamo trattenere a memoria sono circa sette (più o meno due in base a come siamo) ciò ci fate dedurre che se organizziamo gli elementi in gruppi riuscì a ricordarli più facilmente (chunking). Nel 1968, Richard Atkinson, Richard Shiffrin elaborarono il modello modale come descrizione teorica delle funzionamento della memoria. Secondo tale modello, le informazioni con cui entriamo in contatto vengono innanzi auto recepite della memoria sensoriale, poi attraverso l’attenzione possono essere mandate nella memoria a breve termine, dove vengono mantenute grazie alla ripetizione. Se vengono poi codificate (consolidamento) verranno poi immagazzinate la memoria lungo termine. Un altro tipo di memoria è quella di lavoro, ipotizzata nel 1974 da Alan Baddeley e Graham Hitch. Questo tipo di memoria permette il mantenimento temporaneo di un’informazione che può essere così manipolata. Poi ci abbiamo memoria a lungo termine in cui sono raccolti tutti gli elementi che non vengono persi dalla memoria breve termine, è un magazzino potenzialmente infinito e si divide in due categorie:
• esplicita o dichiarativa, contenente tutte le informazioni che possiamo richiamare consapevolmente. Si distingue a sua volta in:
• episodica, quindi l’esperienze e i ricordi personali.
• semantica, le conoscenze generali sul mondo.
• prospettica, rivolta al futuro.
• implicita o procedurale, che ha le attività che facciamo senza neanche pensarci, si consolida con la pratica e l’esperienza.
Oblio e scoperta di Ebbinghaus
L’oblio è un processo fisiologico con cui si intende l’incapacità totale o parziale di ricordare ciò che si è appreso, è un fenomeno non temporaneo ma duraturo. La funzione naturale positiva, ci permette infatti di usare le nostre energie per ricordare le cose importanti e non sprecarle per ricordare ad esempio quante piastrelle c’erano in una stanza ecc…
Ebbinghaus inventò un metodo sperimentale rigoroso, cioè con il meno numero di interferenze possibili esterne all’attività. Così fu scoperta la curva dell’oblio, ossia l’andamento naturale della memoria dei dati appresi in un determinato momento. Lo psicologo memorizzava la stessa lista due volte in sedute diverse a distanza di tempo. Notò così che di seduta in seduta era sempre più facile memorizzare la lista con sempre meno ripetizioni. A lui si devono anche molte scoperte riguardo l’apprendimento come:
• l’effetto seriale, per cui la posizione delle informazioni è importante ai fini della memorizzazione. Si memorizza più facilmente quelle iniziali (effetto primacy) e finali (effetto recency).
• l’effetto del superapprendimento, per cui più ripeti più memorizzi.
• il fatto che ricordiamo meglio con l’apprendimento distribuito (studiare i momenti diversi) che con un apprendimento massivo (studiare tutto in una volta).
Domande da interrogazione
- Cos'è la memoria e quali sono le sue caratteristiche principali?
- Quali sono i tipi principali di memoria descritti nel testo?
- Come funziona il processo di oblio secondo il testo?
- Quali sono le scoperte principali di Ebbinghaus riguardo la memoria?
- Cosa afferma il modello modale di Atkinson e Shiffrin sulla memoria?
La memoria è una funzione mentale che permette di conservare e recuperare informazioni. È attiva, complessa e coinvolge diverse fasi e strutture cognitive, richiedendo strategie di utilizzo che coinvolgono pensiero, attenzione e percezione.
I tipi principali di memoria sono: sensoriale, a breve termine, di lavoro e a lungo termine. La memoria a lungo termine si divide ulteriormente in esplicita (episodica, semantica, prospettica) e implicita (procedurale).
L'oblio è un processo fisiologico che comporta l'incapacità di ricordare informazioni apprese. È un fenomeno duraturo che permette di risparmiare energie per ricordare solo le informazioni importanti.
Ebbinghaus scoprì la curva dell'oblio e l'effetto seriale, notando che le informazioni iniziali e finali si memorizzano più facilmente. Scoprì anche l'effetto del superapprendimento e che l'apprendimento distribuito è più efficace di quello massivo.
Il modello modale di Atkinson e Shiffrin descrive la memoria come un processo in cui le informazioni passano dalla memoria sensoriale alla memoria a breve termine tramite l'attenzione, e poi alla memoria a lungo termine attraverso il consolidamento.