Concetti Chiave
- Le mappe cognitive emergono come modelli mentali che i ratti sviluppano durante l'esplorazione di un ambiente, anche senza rinforzi immediati, evidenziando l'apprendimento latente.
- I risultati sperimentali mostrano che il rinforzo esplicita un apprendimento preesistente, manifestandosi solo con un incentivo adeguato come il cibo.
- Gli esperimenti di Tolman suggeriscono che il comportamento è influenzato da mappe cognitive e non solo da semplici connessioni stimolo-risposta.
- La scelta del corretto sportello da parte dei ratti dimostra che l'apprendimento coinvolge il confronto tra stimoli, con esitazione maggiore in condizioni di scelta facile.
- Negli esperimenti di Hudson, i ratti mostrano evitamento verso specifici pattern visivi associati a stimoli negativi, come scosse elettriche, illustrando l'apprendimento avversivo.
Il dibattito tra psicologi
Rigore sperimentale, un apparato chiaro, una variabile dipendente che è la presenza di errori o no del ratto nel raggiungere una determinata meta, ecc.
I risultati di questi esperimenti non vedono tutti gli psicologi concordi.
Da una parte ci sono gli psicologi degli animali che tramite l’analisi delle connessioni stimolo-risposta e risposta-rinforzo identificano il sistema nervoso come il luogo centrale di smistamento ma non oggetto di analisi.
Tolman e l'apprendimento latente
Per Tolman, comportamentista del campo, cerca di fornirsi un’idea complessiva del comportamento (da qui comportamento molare) e, di fatto, il sistema fisiologico diventa un contenitore di controllo delle mappe cognitive che creo → sistema nervoso di controllo non centralina.
Il gruppo dall’undicesimo giorno cade repentinamente il numero di errori
→ dimostra che con il rinforzo sto esplicitando un apprendimento che è già avvenuto nei 10 giorni precedenti ⇒ i ratti del gruppo che esplorano senza rinforzo immediato elaborano una mappa cognitiva del laboratorio → questo rimane latente (da qui il nome di apprendimento latente) e si manifestava solo quando il soggetto individuava l’opportunità di servirsene per raggiungere una meta (il cibo). Perché l’apprendimento si manifesti necessaria la presenza della pulsione (fame) e la presenza dell’incentivo (cibo).
La manifestazione di un comportamento avviene perché c’è un rinforzo che aiuti a esplicitarlo. C’è uno scopo (arrivare al punto finale) che viene reso evidente dalla presenza di un incentivo (cibo).
• esperimenti sulla prova-ed-errori vicaria → abbiamo un setting: il ratto deve compiere una scelta. Il comportamento di esitazione di fronte ad una scelta (dentro quale sportello saltare per trovare il cibo) è l’obiettivo principale e l’apprendimento consiste nello scegliere lo sportello corretto. Lo sportello può essere chiaramente o vagamente identificato. Quando la scelta è facile, gli animali apprendevano prima ma mostravano più comportamenti di esitazione nel punto di scelta rispetto a quando la scelta è più difficile (diventa più difficile la scelta, ma quando identifico lo sportellino corretto ho meno comportamenti esitatori).
Questo supporta che in fase di apprendimento si confrontino gli stimoli con diverse caratteristiche e si possa esitare di fronte ad essi.
• esperimenti di ricerca dello stimolo → fa riferimento a Hudson che predispone una gabbia simile a quella di Skinner → gabbia con piccolo apparato a strisce sul quale viene fissata una tazza con il cibo (visual pattern). Quando il ratto tocca la gabbia con il cibo riceve una scossa elettrica. Rimesso nella gabbia il ratto dimostrava forti reazioni di evitamento al pattern visivo (si metteva dalla parte opposta della gabbia oppure lo copriva con segatura).
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del sistema nervoso secondo Tolman nel contesto delle mappe cognitive?
- Cosa dimostrano gli esperimenti sull'apprendimento latente nei ratti?
- Come si comportano i ratti di fronte a scelte facili o difficili negli esperimenti di prova-ed-errori vicaria?
- Quali reazioni mostrano i ratti negli esperimenti di ricerca dello stimolo di Hudson?
Per Tolman, il sistema nervoso funge da contenitore di controllo delle mappe cognitive, non come centralina di smistamento, evidenziando un approccio comportamentista che considera il comportamento in modo complessivo.
Gli esperimenti dimostrano che i ratti sviluppano una mappa cognitiva del laboratorio anche senza rinforzo immediato, e l'apprendimento si manifesta solo quando c'è un incentivo, come il cibo, e una pulsione, come la fame.
I ratti mostrano più esitazione di fronte a scelte facili rispetto a quelle difficili, suggerendo che durante l'apprendimento confrontano stimoli con diverse caratteristiche e possono esitare.
I ratti dimostrano forti reazioni di evitamento al pattern visivo associato a una scossa elettrica, come mettersi dalla parte opposta della gabbia o coprire il pattern con segatura.