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Concetti Chiave

  • Melanie Klein, insieme ad Anna Freud, ha contribuito in modo significativo alla nascita della psicoanalisi infantile, una pratica innovativa negli anni Venti e Trenta.
  • Freud introduce il concetto di pulsione di morte, una spinta verso la non vita che si oppone alla pulsione di vita, creando un dualismo tragico tra le due forze.
  • Il principio di piacere, dominante nei neonati, viene gradualmente affiancato dal principio di realtà, che implica la valutazione prima dell'azione per la gratificazione dei desideri.
  • La pulsione di morte rappresenta una tendenza a regredire a uno stato inorganico, contraddicendo le teorie evoluzioniste e sollevando questioni sulla natura del male nel mondo.
  • Freud analizza la nevrosi traumatica, particolarmente evidente nei reduci di guerra, collegandola agli eventi traumatici vissuti.

Indice

  1. L'inizio della psicoanalisi infantile
  2. Il dualismo delle pulsioni
  3. Il principio di piacere e realtà
  4. La pulsione di morte
  5. Critiche alla pulsione di morte
  6. Evoluzionismo e pulsione di morte

L'inizio della psicoanalisi infantile

Tra gli psicoanalisti che l’accolsero con entusiasmo vi fu probabilmente soltanto Melanie Klein, alla quale dobbiamo riconoscere il merito di aver dato vita, insieme ad Anna Freud, alla psicoanalisi infantile, che oggi può apparirci come una pratica consueta e consolidata, ma che negli anni Venti e Trenta del secolo scorso era da creare ex novo.

L’idea centrale dell’opera è che esista nell'essere umano, e forse in ogni essere vivente, una spinta pulsionale verso la morte, o per meglio dire verso la non vita, la vita inorganica. Per difendersi da questa spinta autodistruttiva, il neonato deflette verso l’esterno la pulsione di morte, convertendo l'autodistruttività in distruttività; in breve trasforma il desiderio di morire in aggressività, nel desiderio di essere lui a distruggere.

Il dualismo delle pulsioni

Al di là del principio di piacere è composto di sette brevi quanto ardui capitoli; i primi tre sono di natura empirica: in essi Freud raccoglie prove a favore della tesi che ha in animo di formulare; gli ultimi quattro sono, per una sua esplicita ammissione, di pura speculazione, e in essi viene delineato il tragico dualismo tra pulsione di vita e pulsione di morte. Esse vengono talora rappresentate come due potenti armate che si fronteggiano in attesa dello scontro finale; altre volte figurano, in brani davvero oscuri, come due pulsioni che in apparenza sono in conflitto ma che nella realtà perseguono la stessa meta tenebrosa.

Dualismo tra pulsione di vita (Eros), che mira ad aumentare in senso individuale e in senso sociale la vita, e pulsione di morte (Thanatos) che punta viceversa alla distruzione e alla morte. Laddove la pulsione di vita non è limitata solo alla sessualità, ma a tutte le forme di piacere che possono derivare dal corpo.

Il principio di piacere e realtà

Compare nel titolo dell’opera ed esprime la legge che organizza la vita dell’individuo quando, da neonato, fa il suo ingresso nel mondo. All'inizio, la vita del neonato è interamente dominata dal principio del piacere: a dominare è unicamente il bisogno irrevocabile di veder soddisfatto immediatamente, senza nessuna valutazione realistica, ogni desiderio. Col passare del tempo al principio del piacere, che peraltro non verrà mai meno, si affiancherà divenendo prevalente il principio di realtà, il cui funzionamento si può riassumere così: prima di agire in cerca della gratificazione del tuo desiderio, devi pensare, compiere un esame della realtà. Nell'opera in questione la domanda che si pone Freud è la seguente: non esiste per caso nell'essere vivente un principio ancora più originario del principio di piacere?

La pulsione di morte

Il risultato a cui Freud arrivò è che questo principio esiste ed è la tendenza, insita in ogni pulsione, a evitare ogni stimolo, vale a dire, giacché proprio di questo si tratta, di regredire dallo stato di vita, nel quale l’individuo è costantemente alle prese con stimoli esterni e interni, a uno stato di non vita, a una condizione inorganica, come una pietra o un granello di sabbia, i quali non devono certo cimentarsi nella lotta per la sopravvivenza. In rapporto alla caratterizzazione freudiana del concetto di pulsione, la pulsione di morte appare decisamente incoerente, per due ragioni significative.

    Critiche alla pulsione di morte

    Quale organo del nostro corpo, o di qualsiasi essere vivente, potrebbe costituire la sede, ossia la fonte della pulsione di morte? La risposta s’impone da sé: nessuno, assolutamente. Nei capitoli metafisici del suo lavoro, Freud ha interrogato in maniera anche assai approfondita la biologia dei suoi tempi in cerca di una risposta. Ma non ha trovato nessuna ancora di salvezza, se non nell'affermazione schopenhaueriana “la meta di ogni vita è la morte”.

    Evoluzionismo e pulsione di morte

    La seconda ragione che rende quanto mai problematico il concetto di pulsione di morte discende dalle teorie evoluzioniste darwiniane o lamarckiane: l’idea di un desiderio di morte appare marcatamente in contrasto con ogni forma di evoluzionismo. Osservazione personale: come rendere conto dell’indiscutibile presenza del male nel mondo senza immaginare qualcosa di simile alla freudiana pulsione di morte?

Derivante da eventi tragici, come la guerra. In questi anni Freud si ritrova ad analizzare molti reduci di guerra.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contributo principale di Melanie Klein alla psicoanalisi?
  2. Melanie Klein, insieme ad Anna Freud, ha dato vita alla psicoanalisi infantile, una pratica che negli anni Venti e Trenta era da creare ex novo.

  3. Qual è l'idea centrale dell'opera "Al di là del principio di piacere"?
  4. L'idea centrale è l'esistenza di una spinta pulsionale verso la morte, o verso la non vita, che il neonato deflette verso l'esterno trasformandola in aggressività.

  5. Come viene descritto il dualismo tra pulsione di vita e pulsione di morte?
  6. Viene descritto come un tragico dualismo, talvolta rappresentato come due potenti armate in attesa dello scontro finale, altre volte come pulsioni apparentemente in conflitto ma con la stessa meta tenebrosa.

  7. Qual è il principio che Freud ipotizza possa essere più originario del principio di piacere?
  8. Freud ipotizza l'esistenza di un principio più originario del principio di piacere, che è la pulsione di morte, una tendenza a evitare ogni stimolo e regredire a uno stato di non vita.

  9. Quali sono le problematiche legate al concetto di pulsione di morte secondo Freud?
  10. Le problematiche includono l'assenza di un organo che possa essere la fonte della pulsione di morte e il contrasto con le teorie evoluzioniste, che rendono il concetto problematico.

Domande e risposte