Concetti Chiave
- Alhazen concepisce la visione come raggi emessi dagli oggetti verso l'occhio, simile a una camera oscura.
- Distinzione tra sensazione pura e percezione, con quest'ultima che integra esperienza e memoria.
- Le illusioni ottiche derivano da errori nell'elaborazione percettiva, non dai sensi stessi.
- Anticipa la teoria dell'inferenza inconscia di Helmholtz, integrando informazioni sensoriali ed esperienziali.
- La conoscenza è vista come l'adeguamento delle percezioni sensoriali alla realtà esterna.
Indice
La visione secondo A.
Per A. la visione avviene per raggi emessi dalla cosa vista all’occhio per mezzo di una piramide il cui vertice è nell’occhio e la base nella cosa vista. Egli usa l’effetto dell’immagine postuma per dimostrare che i raggi non partono dagli occhi, ma dagli oggetti guardati. A. intende l’occhio come una camera oscura che riceve le scorze (raggi) degli oggetti, le quali non si mescolano tra loro (vedi camera oscura), ma rimangono autonome e inoltre non riproducono da sole l’intero oggetto in quanto ogni punto della superficie dell’oggetto invia la sua scorza, esse quindi ne riproducono solo la forma.
Alhazen e la percezione
Alhazen ha riportato in occidente gli studi aristotelici tornando sui fenomeni ottico-illusori. Egli distingue fra sensazione pura (solus sensus--> impressione passiva dell’oggetto) e percezione (--> rappresentazione mentale dell’oggetto)- La rappresentazione di ciò che è percepito avviene attraverso ragionamento --> si integrano informazioni sensoriali con ciò che noi già sappiamo su quegli oggetti attraverso la memoria pregressa. Questo consente di declinare la percezione come per accidens --> integrazione elem. sensoriali con memoria.
Inferenza inconscia e percezione
Le illusioni quindi non sono errori dei sensi ma errori dell’elaborazione percettiva. Idea che anticipa la teoria dell’inferenza inconscia di Helmoltz, ossia processo che avviene al di sotto del livello della coscienza per cui l’oggetto viene integrato con info che vengono dai miei schemi elaborativi derivati dall’esperienza. A livello dell’ultimum sentiens si ha un’immagine bidimensionale che provoca sensazione di luce e colori in quanto tali, mentre le altre caratteristiche percettive (grandezza, forma, distanza…) sono ottenute per ratiocinatio attraverso una comprehensio per signum, che si può appunto assimilare all’inferenza inconscia di Helmoltz.
Dimensione onirica e conoscenza
La dimensione onirica può essere spiegata secondo lo schema aristotelico in quanto in sogno si stacca la relazione fra ragionamento e i sensi da cui esso deriva, le fantasticherie sono quindi libere associazioni scollegate dai sensi.
Per A. la conoscenza è adeguamento del soggetto all’oggetto, ossia delle forme dello psichismo alle cose --> psichismo è microcosmo che rispecchia il cosmo. “adeguatio sensorum ad rem”.
Domande da interrogazione
- Come avviene la visione secondo Alhazen?
- Qual è la differenza tra sensazione e percezione secondo Alhazen?
- Come Alhazen spiega le illusioni ottiche?
La visione avviene per raggi emessi dalla cosa vista all’occhio attraverso una piramide con il vertice nell’occhio e la base nella cosa vista. Alhazen dimostra che i raggi partono dagli oggetti, non dagli occhi.
La sensazione è l'impressione passiva dell'oggetto, mentre la percezione è la rappresentazione mentale che integra informazioni sensoriali con la memoria pregressa, permettendo di declinare la percezione come per accidens.
Le illusioni non sono errori dei sensi ma errori dell’elaborazione percettiva, anticipando la teoria dell’inferenza inconscia di Helmoltz, dove l’oggetto viene integrato con informazioni dai nostri schemi elaborativi derivati dall’esperienza.