IVANAVELLA
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Concetti Chiave

  • L'ACT è una terapia cognitivo-comportamentale di terza generazione, focalizzata sull'aumento della flessibilità psicologica per adattarsi ai cambiamenti.
  • Il modello ACT si basa sul contestualismo funzionale e promuove il contatto con il momento presente per migliorare il benessere psicologico.
  • L'importanza nella clinica risiede nel trattare la disconnessione pervasiva dal presente, che ostacola la vita quotidiana e aumenta la sofferenza.
  • Il terapeuta ACT agisce senza giudizio, facilitando al paziente lo sviluppo di abilità per restare presente e modellando la mindfulness.
  • L'accettazione è vista come un comportamento attivo, legato ai valori personali, che implica l'apertura a esperienze senza cercare di cambiarle.

L’ACT è una terapia di stampo cognitivo-comportamentale di terza generazione.

- Rappresenta un modello di funzionamento fisiologico e patologico e un modello di intervento terapeutico e formativo. Secondo questo modello normalità e patologia sono due facce della stessa medaglia.

Indice

  1. Radici teoriche dell'ACT
  2. Flessibilità psicologica
  3. Ruolo del terapeuta
  4. Accettazione e valori
  5. Strumenti e tecniche dell'ACT

Radici teoriche dell'ACT

- Pone le sue radici nel contestualismo funzionale, nella teoria della cognizione e del linguaggio umano, nella Relational from therapy e nella scienza evoluzionista.

- è un modello transdiagnostico;

- Il meccanismo alla base della sofferenza psicologica è l’evitamento esperienziale;

- Terapia basata sui processi;

- Utilizza un metodo esperienziale;

- L’obiettivo del trattamento è aumentare la flessibilità psicologica.

Flessibilità psicologica

Con flessibilità psicologica intendiamo l’abilità ad adattarsi ai cambiamenti e agli eventi del contesto.

Abilità di stare in contatto con la propria esperienza del mondo esterno e del mondo interno nel momento presente. Questo processo favorisce tutti gli altri.
La disconnessione dal presente non è sempre un problema.

Allora quando diventa un problema? Lo diventa quando è pervasiva, rigida, e ostacola la persona nel vivere la vita.

Perché è un problema?

- Non permette di percepire adeguatamente segnali importanti che ci arrivano dall’esterno o dall’interno.

- Rende concreti stimoli che non sono più o non sono ancora presenti.

- Aumenta la sofferenza e diminuisce la capacità attentive e di problem solving.

- Ostacola la scelta e la messa in atto di comportamenti funzionali verso i valori.

Ruolo del terapeuta

- Non giudica il paziente, osserva il suo funzionamento.

- Permette al paziente di sviluppare più facilmente nuove abilità di contatto con il momento presente.

- Il terapeuta può essere un modello mindfullness.

Riuscire a riconoscere i propri sintomi non è sempre elemento che delinea un essere presenti, può essere un’iperfocalizzazione. Non è sempre una capacità di mindfulness.

Domandare: Cosa senti? Portando il paziente verso la sensazione fisica correlata all’emozione

Ripetere l’esperienza percettiva\\emotiva: quella riportata dal paziente, rallentando e con il tono emotivo appropriato

Fermarsi: Restare in silenzio\\rallentare il ritmo della conversazione

- Pensare molto durante la seduta\\ cercare di capire.

- Proporre molti esercizi\\ non proporre esercizi.

- Girare intorno al problema, non fare domande dirette.

- Preparare nel dettaglio la seduta o non prepararla per niente.

- Ascoltare senza intervenire o intervenire troppo.

- Consolare, rassicurare o dare consigli.

- Minimizzare, fare battute, sorridere molto.

Accettazione e valori

Accettare non vuol dire arrendersi passivamente a ciò ce ci accade interiormente.

Accettare non vuol dire neanche cambiare il nostro modo di sentire oppure il “Provare per farlo”.

L’accettazione è l’atto di scegliere di agire verso un obiettivo legato ai valori, sperimentando con l’apertura tutto ciò che in quel momento ci è dato, non cercando di cambiarlo. Pertanto, l’accettazione è un vero e proprio comportamento, un agire. Inoltre, è una scelta radicale: o tutto o niente. È profondamente legata ai valori.

Strumenti e tecniche dell'ACT

- Nel colloquio clinico portando attenzione ai comportamenti con funzione di evitamento riferiti o agiti in seduta.

- Questionati standardizzati che misurano i processi A.C.T.

- Strumenti per la valutazione funzionale dei comportamenti in seduta.

- Creando un contesto favorevole attraverso la disperazione creativa.

- Attraverso l’uso di metafore per favorire un processo di comprensione non letterale di questo processo.

- Invitando il paziente a riconoscere i comportamenti con funzione di evitamento e promuovendo pattern di risposte e differenti.

-Esposizione: come esercizio per allenarsi a sentire.

- Gettare l’ancora: in presenza di emozioni molto intense.

- Pratica della mindfullness come allenamento a notare.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale del trattamento ACT?
  2. L'obiettivo del trattamento ACT è aumentare la flessibilità psicologica, che è l'abilità di adattarsi ai cambiamenti e agli eventi del contesto.

  3. Quando la disconnessione dal presente diventa un problema nella clinica?
  4. La disconnessione dal presente diventa un problema quando è pervasiva, rigida e ostacola la persona nel vivere la vita, impedendo di percepire segnali importanti e aumentando la sofferenza.

  5. Come si relaziona il terapeuta ACT con il paziente?
  6. Il terapeuta ACT non giudica il paziente, osserva il suo funzionamento e permette al paziente di sviluppare nuove abilità di contatto con il momento presente, fungendo da modello di mindfulness.

  7. Cos'è l'accettazione secondo l'ACT?
  8. L'accettazione è l'atto di scegliere di agire verso un obiettivo legato ai valori, sperimentando con apertura tutto ciò che ci è dato, senza cercare di cambiarlo. È un comportamento e una scelta radicale.

  9. Quali sono alcuni modi per promuovere l'accettazione in seduta e fuori?
  10. Alcuni modi per promuovere l'accettazione includono creare un contesto favorevole, usare metafore, riconoscere comportamenti di evitamento, praticare l'esposizione e la mindfulness.

Domande e risposte