Concetti Chiave
- Tolman, pur essendo un comportamentista, si concentra sugli aspetti cognitivi dell'apprendimento, sfidando l'approccio molecolare tradizionale.
- Introduce l'idea di comportamento molare, che analizza le azioni come unità globali, integrando cognizioni e intenzionalità.
- L'approccio molare di Tolman considera l'interazione tra variabili indipendenti e intervenienti, che modellano le risposte comportamentali.
- Le variabili intervenienti, sebbene non direttamente osservabili, influenzano intensità, velocità e durata delle risposte comportamentali.
- Tolman definisce il suo approccio come comportamentismo finalistico, evidenziando la relazione tra comportamento, obiettivi e componenti psicologiche.
Indice
Tolman e il cognitivismo
Tolman è stato il più autorevole precursore del cognitivismo. Pur riconoscendosi nella corrente comportamentista, riservò nei suoi studi grande attenzione agli aspetti cognitivi dell’apprendimento, sostenendo che per
attribuire la giusta considerazione alla sfera della cognizione nell’ambito del comportamento occorresse in primo luogo intervenire sul piano metodologico, ristrutturando la natura degli esperimenti e riconsiderando il ruolo
dell’osservatore.
Comportamento molare vs molecolare
Gli studi comportamentisti,infatti, privilegiavano l’approccio molecolare, che consisteva nell’analizzare e scomporre il comportamento nei vari, singoli movimenti degli specifici muscoli interessati dall’azione, come raccomanda la fisiologia. Tolman, invece, era interessato esclusivamente al comportamento molare (globale), analizzato, cioè, per unità molto ampie che concorrono a definire un atto nella sua complessità, nella sua irriducibile totalità funzionale. Il comportamento di un topo che aziona una leva per accedere al cibo, per esempio, non è descrivibile come la semplice sommatoria delle singole componenti motorie attivate ma è la risultante, come vedremo, di cognizioni e intenzionalità verso uno scopo.
Variabili intervenienti e comportamento
Mentre l’approccio molecolare prende in considerazione esclusivamente le connessioni stimolo-risposta in situazioni controllate - all’interno delle quali gli stimoli (le variabili indipendenti) operano direttamente sulle risposte (le variabili dipendenti) - l’approccio molare considera solo interi set comportamentali. Queste sequenze sono il risultato dell’interazione
di variabili indipendenti e variabili intervenienti (o intermedie) che concorrono a determinare le variabili dipendenti (le risposte). Tolman chiama variabili intervenienti tutti quegli eventi la cui presenza o assenza non determina una risposta ma ne modifica l’intensità, la velocità o la durata.
Comportamentismo finalistico di Tolman
Per esempio, l’apprendimento di un soggetto può subire variazioni in ragione del suo affaticamento o in virtù di una gratificazione o di una frustrazione ricevuta. Questi eventi o stati psichici intervengono e si frappongono fra lo stimolo e la risposta e pur non essendo direttamente osservabili – poiché sono di natura psicologica – meritano la stessa considerazione scientifica del comportamento osservabile poiché concorrono a determinarlo. Ogni comportamento molare è caratterizzato da intenzionalità, si costruisce sul profilo cognitivo del soggetto (abilità, nozioni, conoscenze, aspettative, convinzioni) e muove verso uno scopo. Tolman sintetizza questo insieme di caratteristiche con la definizione di comportamentismo finalistico, mettendo in risalto la relazione fra comportamento e obiettivi ma valorizzando anche – rispetto al behaviorismo classico – il peso della componente psicologica.
Domande da interrogazione
- Qual è la principale differenza tra l'approccio molecolare e l'approccio molare nel comportamentismo secondo Tolman?
- Cosa sono le variabili intervenienti secondo Tolman e quale ruolo giocano nell'apprendimento?
- Come Tolman definisce il comportamentismo finalistico e quale importanza attribuisce alla componente psicologica?
L'approccio molecolare analizza il comportamento scomponendolo nei singoli movimenti muscolari, mentre l'approccio molare considera il comportamento come un insieme globale, tenendo conto delle cognizioni e dell'intenzionalità verso uno scopo.
Le variabili intervenienti sono eventi che non determinano direttamente una risposta ma ne modificano l'intensità, velocità o durata. Questi eventi, come affaticamento o gratificazione, influenzano l'apprendimento e meritano considerazione scientifica.
Tolman definisce il comportamentismo finalistico come un approccio che mette in relazione il comportamento con gli obiettivi, valorizzando la componente psicologica, come abilità e convinzioni, rispetto al behaviorismo classico.