Concetti Chiave
- Le università nacquero tra il XII e il XIII secolo, evolvendosi da scuole epistolari indipendenti dal controllo ecclesiastico e politico locale.
- Erano organizzate in corporazioni di studenti e docenti, offrendo studi in diritto, arti liberali, medicina e teologia, con l'obiettivo di formare professionisti specializzati.
- Il metodo didattico utilizzato nelle università era la dialettica, promossa da Pietro Abelardo, che incoraggiava dibattiti e la critica razionale come parte della formazione.
- Le scuole di arti e mestieri fornivano apprendistato pratico ai bambini delle classi povere presso artigiani, per acquisire abilità tecniche e organizzazione lavorativa.
- Le scuole comunali, istituite da autorità locali, offrivano istruzione di base aperta a tutte le classi sociali, coprendo educazione morale e sociale oltre che aritmetica.
Indice
Origini delle università
Le università nacquero tra il XII e il XIII secolo a causa di una trasformazione di una scuola epistolare che si allontana dal controllo del vescovo e dalle autorità politiche locali.
Le università sono istituzioni costituito da corporazioni di studenti, corporazione di docenti oppure da corporazioni di docenti e studenti insieme che si riuniscono negli Studium.
Negli Studium si possono studiare 4 facoltà: diritto, arti liberali, medicina e teologia
Carriere e mobilità accademica
Le università sono interesse anche dei laici poi che col passare del tempo si iniziano a creare dei curricoli più specialistici e che permettevano di far accedere ai livelli superiori della cultura per poi praticare carriere più specialistiche e importanti come per esempio carriere mediche, giuridiche o amministrative.
Nell'università si può accedere a una carriera interna e si passa dal grado intermedio Che ruolo del Magister artium che consistono in insegnamento delle arti liberali, il vertice più alto di questa carriere interna si raggiungeva con il ruolo del Magister theologiae che consisteva nell'insegnamento della teologia.
I Magistri potevano spostarsi liberamente da un'università all'altra in tutta Europa e venivano spesso seguiti dai Clerici vagantes (studenti che si spostano per frequentare le loro lezioni).
Metodi didattici e dialettica
L'attività didattica era suddivisa in :
-lectio (lezione) in cui il maestrale leggeva e commentava un testo
-disputatio (disputa) li studenti partecipano attivamente; la dispute potevano essere problemi prefisso della maestro (quaestiones) ai quali, dopo un'accesa discussione, il maestro dava la soluzione (quaestiones disputatae) oppure possono riguardare argomenti proposti liberalmente dai discepoli (quaestiones quodlibetales).
Il metodo didattico utilizzato era appunto quello della dialettica basato quindi sull'arte del dialogare e del discutere.
Questo metodo venne definito da Pietro Abelardo(1079-1142) tramite il quale c'è un nuovo modo di porsi di fronte alla cultura (riscoperta di dibattiti e della critica razionale) la quale viene poi considerata una vera e propria possibilità di carriera.
Anche la filosofia torna ad essere attività dialogica e collettiva.Apprendistato e scuole di mestiere
A 7 anni i bambini maschi appartenente alla classe sociale povera venivano mandati presso un artigiano per acquisire un mestiere e quindi per un apprendistato che durava fino all'età adulta.
Per questo motivo nascono le scuole di arte di mestieri che prevedono la permanenza di bambini presso gli artigiano e la sua famiglia per per acquisire la padronanza delle tecniche dell' artigiano. Queste scuole servono anche per dare un'organizzazione e delle regole più sistematiche per l'acquisizione del lavoro.
Istruzione di base e scuole comunali
Con l'espandersi dei commerci e il continuo rapporto con società diverse , l'istruzione di base diventa un esigenza sempre più diffusa. Nascono le scuole comunali istituite da autorità comuni che forniscono una alberizzi azione di base e nozioni aritmetiche fondamentali. Le scuole comunali erano aperte a tutte le classi sociali.
Si conosce dell'organizzazione all'interno di queste scuole comunali grazie ai contratti che maestri stipulavano con questa autorità comunali.
Nel contratto non solo veniva determinato lo stipendio ma veniva definito anche la serie di compiti che il maestro doveva eseguire; compito dell'insegnante non era solo distruzione ma anche l'educazione sociale e morale Inoltre spettava anche l'educazione alla Fede
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine delle università e come si sono evolute nel tempo?
- Quali erano le principali attività didattiche nelle università medievali?
- Come funzionavano le scuole di arti e mestieri e qual era il loro scopo?
- Qual era il ruolo delle scuole comunali e chi poteva accedervi?
- In che modo i Magistri e i Clerici vagantes contribuivano alla diffusione della conoscenza?
Le università nacquero tra il XII e il XIII secolo come trasformazione di scuole epistolari, distaccandosi dal controllo del vescovo e delle autorità politiche locali. Si sono evolute in istituzioni con corporazioni di studenti e docenti, offrendo studi in diritto, arti liberali, medicina e teologia, e permettendo carriere specialistiche.
Le attività didattiche principali erano la "lectio", dove il maestro leggeva e commentava un testo, e la "disputatio", in cui gli studenti partecipavano attivamente a discussioni su problemi prefissati o argomenti proposti liberamente, utilizzando un metodo dialettico.
Le scuole di arti e mestieri accoglievano bambini maschi di classi sociali povere per un apprendistato presso un artigiano, con l'obiettivo di acquisire padronanza delle tecniche artigianali e fornire un'organizzazione sistematica per l'apprendimento di un mestiere.
Le scuole comunali, istituite da autorità comuni, fornivano istruzione di base e nozioni aritmetiche fondamentali, ed erano aperte a tutte le classi sociali. Gli insegnanti avevano il compito di educare non solo accademicamente ma anche socialmente e moralmente.
I Magistri potevano spostarsi liberamente tra le università europee, seguiti dai Clerici vagantes, studenti che li seguivano per frequentare le loro lezioni, contribuendo così alla diffusione della conoscenza e delle pratiche educative in tutta Europa.