Concetti Chiave
- Kant pone la ragione al centro della sua filosofia, ritenendola fondamentale per la conoscenza e la moralità, che sono essenziali per raggiungere il sommo bene.
- La conoscenza deriva dall'esperienza e si divide in fenomeni (ciò che appare) e noumeno (ciò che non possiamo vedere), secondo la distinzione kantiana.
- Il fine dell'educazione è la formazione morale, che permette all'individuo di distinguere autonomamente tra bene e male grazie alla ragione.
- Kant sottolinea l'importanza di sviluppare nei giovani qualità come obbedienza, sincerità e socievolezza, fondamentali per la vita sociale e morale.
- La disciplina, la cultura, la prudenza e la moralità sono obiettivi dell'educazione pratica kantiana, mirati a formare un individuo virtuoso.
Indice
Immanuel Kant
Kant metteva al centro la ragione. La conoscenza è per lui la base necessaria per poter essere morali: colui che non amplia le proprie conoscenze non può arrivare alla morale e al sommo bene, che costituisce il traguardo massimo. L’origine della conoscenza sta nell’esperienza. Il campo dell’esperienza si divide in due ambiti: la sfera della conoscenza (mondo dei fenomeni) e la sfera dell’esperienza morale (noumeno). Il fenomeno è quello che a noi appare ed ha dentro di sé qualcosa che gli consente di apparire, cioè il noumeno, che noi non possiamo vedere. Kant distingue l’educazione in fisica, pratica e morale. Quella morale è la parte più importante dell’attività educativa poiché ha per oggetto la formazione della personalità. Solo una buona educazione fisica, etica e morale possono rendere un uomo libero. L’agire è proprio un essere sintesi della morale (gli elementi interni che abbiamo dentro di noi) e dell’etica (le regole condivise che ci limitano o condizionano) che ognuno di noi esprime, ma può essere convergente o divergente.Aspetti principali
Il fine dell’educazione è la formazione morale dell’individuo, che consiste nella capacità di saper scegliere tra il bene e il male. La differenza tra i due non viene più tramandata come accadeva in precedenza, ma con la ragione il discente viene messo nelle condizioni di scoprirne la differenza da solo. Kant individua delle qualità fondamentali che bisognerebbe sviluppare nei giovani: obbedienza (l’obbedienza verso l’autorità assoluta dell’educatore e la capacità di scegliere e seguire esempi di valore); sincerità (l’agire secondo la verità e la moralità); socievolezza (fondamentale nella vita sociale). L’obbedienza è fondamentale e lo si può capire dall’espressione di Kant “tu devi perché devi”. Il tempo dell’educazione deve, inoltre, corrispondere al tempo della vita. Con Kant cambia anche il modo e l’approccio alla conoscenza. Essa è in noi, dobbiamo solo applicare ciò che è in noi all’oggetto della conoscenza. Avviene, quindi con la ragione. Nel mondo della ragione esistono le categorie, ovvero le forme a priori che noi applichiamo all’oggetto della conoscenza, cioè le forme già possedute. Obiettivi dell’educazione pratica di Kant sono la disciplina (la capacità di porre fine alla propria bestialità); la cultura (l’istruzione e le abilità utili nel corso della vita); la prudenza (controllare gli istinti emozionali); la moralità (la capacità di seguire sempre la virtù). L’essere virtuosi è il dovere dell’uomo del tempo dei Lumi. Il virtuoso è colui che segue la ragione e con le sue virtù può raggiungere il sommo bene. Senza conoscenze, non si potrà essere né etici, né morali, né virtuosi. Nel pensiero di Kant non c’è spazio per le differenze, poiché ogni uomo ha in sé e porta con sé la sua ragione.Si può anche parlare di ottimismo kantiano, poiché egli ha speranza nelle generazioni future e prepara il suo progetto pedagogico pensando al futuro.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della ragione nella filosofia di Kant?
- Come si divide il campo dell'esperienza secondo Kant?
- Quali sono gli obiettivi dell'educazione pratica secondo Kant?
- Quali qualità fondamentali dovrebbero essere sviluppate nei giovani secondo Kant?
Kant mette al centro la ragione, considerandola essenziale per la conoscenza e la moralità. La conoscenza, che origina dall'esperienza, è necessaria per raggiungere il sommo bene e la moralità.
Il campo dell'esperienza si divide in due ambiti: la sfera della conoscenza (mondo dei fenomeni) e la sfera dell'esperienza morale (noumeno), dove il fenomeno è ciò che appare e il noumeno è ciò che non possiamo vedere.
Gli obiettivi dell'educazione pratica di Kant includono la disciplina, la cultura, la prudenza e la moralità, tutte necessarie per formare un individuo virtuoso capace di seguire la ragione e raggiungere il sommo bene.
Kant individua obbedienza, sincerità e socievolezza come qualità fondamentali da sviluppare nei giovani, con l'obbedienza vista come essenziale per seguire l'autorità e scegliere esempi di valore.