danyper
Genius
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il processo di doing tasks nel CLIL aumenta il tempo dedicato all'apprendimento, focalizzandosi sui concetti piuttosto che sui dettagli.
  • Progettare tasks che utilizzano modalità alternative come grafici e video aiuta gli studenti a comprendere profondamente le informazioni.
  • L'uso di rappresentazioni non testuali incoraggia gli studenti a sviluppare competenze di productive e receptive literacy.
  • Completare tasks individualmente e in gruppo migliora la capacità di discutere per apprendere, fondamentale nel lavoro multilingue e transdisciplinare.
  • Il metodo promuove abilità collaborative essenziali per il problem solving collettivo nel contesto lavorativo moderno.

Indice

  1. Il processo di trasformazione del testo
  2. Risultati dell'apprendimento attraverso i tasks
  3. Progettazione di tasks alternativi
  4. Comunicazione non testuale e literacy
  5. Collaborazione e competenze nel XXI secolo

Il processo di trasformazione del testo

Spesso nel corso del CLIL si è automaticamente obbligati a trasformare dei testi complessi in input comprensibili: text to task, anzi, incomprehensible text into doable task; così facendo, si crea un’impalcatura ben strutturata.

Il doing tasks conduce a quattro importanti risultati nel processo d’apprendimento.

Risultati dell'apprendimento attraverso i tasks

• Anzitutto, quando gli studenti imparano attraverso i tasks, non solo sono attivamente impegnati con le informazioni in entrata, ma devono anche rivederle svariate volte.

Quindi, essendo esposti allo stimolo per un tempo piuttosto prolungato, aumentano automaticamente il tempo dedicato all’apprendimento. Il time-on-task, in sostanza, si concentra sui concetti e non sui dettagli.

Progettazione di tasks alternativi

• In secondo luogo, per aiutare gli allievi a recepire i dati, è possibile progettare tasks che li obblighino a usare quegli stessi dati proponendoli in modalità alternative, come grafici, tabelle, disegni, audio, video, ecc. Ad esempio, le ricerche sul drawing to learn (disegno finalizzato all’apprendimento) hanno mostrato che, quando gli alunni producono una rappresentazione visuale dell’informazione testuale (che sia lettura o spiegazione), sono costretti a comprenderla profondamente prima di riuscire a dare vita a un’illustrazione. Nel CLIL, visto che la scioltezza linguistica degli alunni potrebbe non corrispondere alla loro maturità cognitiva, per aiutarli a esprimersi, si dà la possibilità di adoperare anche dei manufatti grafici affinché “ciascuno mostri ciò che sa”. Dei materiali CLIL ben progettati, dunque, non forniscono solo un input chiaro, ma mettono gli insegnanti in condizione di servirsi di compiti in uscita che sfruttino una varietà di modalità, oltre alla scrittura, per verificare l’apprendimento in modo inclusivo.

Comunicazione non testuale e literacy

• A questo si aggiunga che, poiché oggigiorno la comunicazione non testuale è sempre più diffusa, con questo metodo gli studenti si impadroniscono di diverse modalità di trasmissione della conoscenza e quindi imparano non solo a sfruttarle in maniera efficace – productive literacy – ma anche a valutarne la bontà del messaggio – receptive literacy: cominciano cioè ad approcciare criticamente le informazioni che li circondano e, troppo spesso, bombardano.

Collaborazione e competenze nel XXI secolo

Il fatto di completare i tasks prima individualmente e poi in gruppo fa sì che aumenti la possibilità di sfruttare il discussing to learn (discutere per apprendere). La competenza che ne deriva non è trascurabile, considerato che il mondo del lavoro sta diventando sempre più multilingue e le professioni sempre più transdisciplinari: il sapere ascoltare, negoziare, convincere, mediare, insomma il sapere collaborare, rappresenta un’abilità fondamentale del professionista del XXI secolo, che è chiamato a portare il proprio contributo in un processo di collaborative problem solving, alla base della realtà lavorativa della società attuale.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i principali risultati del "doing tasks" nel processo di apprendimento?
  2. Il "doing tasks" porta a quattro risultati importanti: aumenta il tempo dedicato all'apprendimento, permette di usare dati in modalità alternative, sviluppa la literacy produttiva e ricettiva, e migliora la capacità di collaborare.

  3. Come possono i tasks aiutare gli studenti a comprendere meglio le informazioni?
  4. I tasks possono essere progettati per obbligare gli studenti a usare i dati in modalità alternative, come grafici e disegni, costringendoli a comprendere profondamente le informazioni prima di rappresentarle visualmente.

  5. In che modo il metodo del "doing tasks" prepara gli studenti per il mondo del lavoro?
  6. Il metodo prepara gli studenti sviluppando competenze di collaborazione, come ascoltare, negoziare e mediare, essenziali per il problem solving collaborativo richiesto nel mondo del lavoro multilingue e transdisciplinare.

  7. Perché è importante la comunicazione non testuale nel contesto educativo attuale?
  8. La comunicazione non testuale è importante perché è sempre più diffusa e permette agli studenti di imparare a trasmettere e valutare criticamente le informazioni, sviluppando la literacy produttiva e ricettiva.

Domande e risposte