Concetti Chiave
- John Dewey è stato un filosofo e pedagogista statunitense, influenzato dal pragmatismo e dall'evoluzionismo, con un forte impatto sulla cultura e sull'educazione.
- Lo strumentalismo di Dewey vede il pensiero e il sapere come strumenti per risolvere problemi, con l'uomo che interagisce attivamente con l'ambiente.
- Dewey concepisce l'educazione come un processo che deve offrire nuove esperienze e opportunità di sviluppo, integrando gli individui nella società attraverso la quotidianità.
- La democrazia, per Dewey, è un ambiente sociale che favorisce lo sviluppo individuale e richiede la collaborazione per il bene comune, adattandosi continuamente ai cambiamenti.
- La scuola è vista come un'istituzione sociale che rappresenta la vita attuale e promuove la partecipazione attiva degli studenti, integrando lavoro e educazione per una formazione completa.
Indice
- Influenza di Dewey sulla cultura
- Pragmatismo e strumentalismo
- Carriera accademica e politica
- Concezione dell'esperienza educativa
- Critica ai sistemi tradizionali
- Democrazia e filosofia di Emerson
- Integrazione tra pedagogia e filosofia
- Ruolo della scuola nella società
- Nuovo liberalismo e crisi economica
- Importanza del lavoro e della cooperazione
- Educazione come metodo di progresso
- Metodo educativo e interessi del fanciullo
- Integrazione della scuola nella società
- Ruolo sociale della scuola
Influenza di Dewey sulla cultura
Dewey è stato un filosofo e pedagogista statunitense.
È stato anche scrittore e professore universitario.
Ha esercitato una profonda influenza sulla cultura, sul costume politico e sui sistemi educativi del proprio paese.
Dewey nasce nel 1859 a Burlington, dove ricevette l’educazione tipica dei
borghesi.
Studiò filosofia dove ebbe una formazione di tipo neohegeliano dal
maestro George Morris.
Pragmatismo e strumentalismo
La sua formazione risentì in maniera determinante del contatto con le opere dei due fondatori del pragmatismo: Peirce e James.
- Peirce: la conoscenza è la risposta ai problemi perciò l’uomo deve adattarsi all’ambiente (contatto con la natura). La conoscenza non si raggiunge né con la deduzione né con l’induzione. Peirce utilizza l’abduzione, cioè per cui tutte le teorie sono ipotesi pratiche che portano a fatti che si devono verificare.
- James si può collegare al funzionalismo perché i processi mentali servono per l’adattamento all’ambiente. La religione è importante perché porta alla creazione di comportamenti apprezzabili alla società.
Carriera accademica e politica
Nel 1884 si laurea con una tesi sulla psicologia di Kant.
Dewey cominciò l’insegnamento universitario, prima nel Michigan, poi nel Minnesota ed infine a Chicago dove nel 1896 fondò la scuola laboratorio dell’università di Chicago.
Dewey elaborò i principi dello “strumentalismo”: il pensiero e il sapere sono strumenti necessari per risolvere i problemi.
A 70 anni, terminato l’insegnamento accademico, Dewey si dedicò ancor più all’attività politica sforzandosi di dar vita ad un terzo partito di tendenza progressista (1929).
Si schierò tra gli interventisti durante la Seconda Guerra Mondiale, come aveva già fatto nella Prima Guerra Mondiale e morì nel 1952 a New York.
La formazione di Dewey è stata influenzata dal pragmatismo e dall’evoluzionismo di Dewey. Il pragmatismo era una corrente filosofica americana seconda la quale la verità si identificava con le esperienze concrete. Per i filosofi di questa corrente il pensiero è un processo attivo che dipende da un comportamento e da una credenza.
Lo strumentalismo si basa su una concezione dell’esperienza come rapporto tra uomo e ambiente, dove l’uomo non è uno spettatore passivo, ma interagisce con ciò che lo circonda.
Concezione dell'esperienza educativa
L’educazione deve aprire la via a nuove esperienze e al potenziamento di tutte le opportunità per uno sviluppo ulteriore.
L’individuo è sempre in contatto con l’ambiente, reagisce e agisce con esso.
L’esperienza educativa deve quindi partire dalla quotidianità nella quale il soggetto vive. L’esperienza è educativa nel momento in cui produce l’espansione e l’arricchimento dell’individuo, conducendolo verso il perfezionamento di sé e dell’ambiente. Un ambiente in cui vengono accettate pluralità di opinioni di diversi gruppi in contrasto tra loro.
Critica ai sistemi tradizionali
Dewey appare critico nei confronti dei sistemi filosofici tradizionali perché incapaci di scorgere l’interezza della realtà e del mondo. Una delle soluzioni è presente nella dottrina dell’evoluzione, portante in sé la speranza del progresso continuo dell’uomo. Il ruolo assegnato alla filosofia è quello di “supervisore”, di controllo e di critica delle discipline di studio.
Democrazia e filosofia di Emerson
Dewey affronta il concetto di “democrazia” partendo dalla rilettura dell’opera di Emerson, che Dewey considera il “filosofo della democrazia”. La democrazia è l’ambiente sociale che Dewey identifica come il mezzo utile per lo sviluppo delle energie individuali.
Nella democrazia è richiesta la collaborazione di tutti per il bene della società, ed inoltre, i sistemi democratici sono sempre in perenne crisi e per questo necessitano di continui cambiamenti.
Integrazione tra pedagogia e filosofia
Il pensiero pedagogico, come lo era stato quello filosofico, risente
delle influenze di Emerson.
Il pensiero pedagogico e quello filosofico vanno di pari passo nella teoria di Dewey perché lui andrà ad applicare il suo pensiero filosofico, basato sull’esperienza, all’insegnamento scolastico.
Le esperienze non vengono imposte dagli insegnanti, ma devono nascere in modo spontaneo dagli alunni. L’insegnante deve solo assecondare tali interessi.
“L’educazione non serve solo a preparare alla vita, ma è vita stessa”
Ruolo della scuola nella società
La scuola è un’istituzione sociale, che rappresenta la vita attuale. Riprende le attività quotidiane per rendere partecipe l’alunno delle abitudini della vita familiare e assicurargli un’adatta integrazione sociale.
La scuola ha il compito di introdurre il lavoro come fattore formativo perché con l’industrializzazione si è perso tutto questo e i giovani si sono allontanati dalle esperienze di partecipazione al processo lavorativo.
La scuola viene categorizzata come:
- Attiva in quanto il bambino tenta di agire su di esso e cerca di reagire alle
conseguenze che derivano dalle sue azioni quando viene a contatto
con delle difficoltà.
- Progressiva in quanto l’attività che viene svolta al suo interno ha come fine uno sviluppo progressivo.
1. Dai 4 agli 8 anni prevalgono gli istinti e i bisogni in modo spontaneo che si manifestano attraverso il gioco
2. Dai 9 ai 12 anni il bambino frequenta la scuola primaria che si basa sul lavoro per permettergli di acquisire le abitudini della società in cui vive
3. Dai 12 ai 14 anni l’alunno ha le possibilità di ampliare le sue conoscenze attraverso lo studio in biblioteche o laboratori.
Nuovo liberalismo e crisi economica
Secondo Dewey, ci si può realizzare solo in un ordinamento in cui lo Stato interviene. Questo perché lui è vissuto nel momento della cosiddetta “Crisi del 1929” in cui facevano fortuna gli speculatori, in cui la società liberale aveva disatteso i suoi principi.
Il liberalismo, per Dewey, può superare questa crisi solo compiendo un salto qualitativo e conferendo all’autorità pubblica tutte le fasi del ciclo economico.
Il “nuovo liberalismo” desiderato da Dewey mira a promuovere una forma di organizzazione sociale capace di annullare le minacce autoritarie che nascono dai grandi potenti economici.
Di conseguenza, Dewey nel 1935 scrive “Liberalismo e azione sociale” perché lui si occupò dello studio di come l’uomo si doveva comportare verso gli altri uomini.
Importanza del lavoro e della cooperazione
Dewey mette in pratica le sue teorie attuando una nuova concezione della scuola: struttura che trasmette la formazione del cittadino e riproducendo la struttura della società.
La scuola veniva intesa come luogo di: esperienza, attività, progettazione attiva, partecipazione democratica e funzione educativa del lavoro.
Il lavoro è il punto di raccordo di tutte le discipline.
Dewey dà molta importanza all’insegnante e ai lavori di gruppo perché sviluppano la socialità e la cooperazione.
L’opera si presenta come un atto di fede in cui vengono espressi i principi dell’educazione progressiva, sperimentata dallo stesso Dewey nella sua scuola laboratorio di Chicago.
Educazione come metodo di progresso
Ogni educazione deriva dalla partecipazione dell’individuo alla coscienza sociale e che la sola vera educazione avviene mediante lo stimolo esercitato sulle facoltà del ragazzo che lo spingono ad agire per il suo bene e quello del gruppo. Essendo l’uomo un essere sociale, bisogna educarlo alla democrazia, occorre preparare il ragazzo alla vita futura insegnandogli ad usare le sue facoltà mentali.
La scuola prima di tutto è un’istituzione sociale, una forma di vita di comunità in cui sono concentrati tutti i mezzi che serviranno a rendere l’alunno partecipe dei beni ereditati dalla specie e a far uso dei suoi poteri per finalità sociali.
Per questo, la scuola deve essere in continuità con la vita domestica.
- Educazione morale è il fine della scuola come esperienza sociale: il raggiungimento di questo è l’entrare nei giusti rapporti con gli altri.
- Esami sono utili solo per capire dove è necessario maggior aiuto e maggiore attenzione nel processo educativo.
La vita sociale del fanciullo è il fondamento dell’educazione di Dewey.
Educare significa dar sfogo ai poteri che hanno usato coloro che in passato hanno creato la civiltà. Il linguaggio è il principale strumento di comunicazione.
Metodo educativo e interessi del fanciullo
L’autore riflette sulla questione del metodo, la quale è riducibile alla questione dell’ordine dello sviluppo delle facoltà e degli interessi nel fanciullo.
Gli interessi sono sintomi di uno sviluppo delle capacità e non si devono né acconsentire, né reprimere.
Dewey afferma che l’educazione è il metodo fondamentale del progresso sociale. Tutte le riforme che poggiano sull’emanazione di leggi e sulla minaccia di penalità sono futili. Educare è una vocazione e che si è profeti di Dio.
Integrazione della scuola nella società
Questo saggio si presenta come una delle opere più importanti dell’attivismo pedagogico. Nell’opera si esprime il pensiero secondo cui la scuola debba integrarsi nella società e nella vita quotidiana delle persone.
Dewey parla di atelier, cioè un luogo in cui i ragazzi svolgono attività di tipo pratico. Tali attività sono connesse ai bisogni degli alunni che per il pedagogista devono essere il centro del curricolo scolastico. L’esplorazione del vissuto deve partire da problemi concreti e reali. In questo modo il bambino parteciperà alla vita scolastica in un sistema simile a quello della vita adulta ma solo con finalità formative in vista del suo futuro da cittadino.
Secondo Dewey, occorre superare ogni concezione individualistica per una visione integrata del soggetto umano. Pone al centro dell’istruzione lo studio dell’ambiente ed offre spazio al lavoro e al gioco.
Ruolo sociale della scuola
Viene assegnato alla scuola un ruolo sociale fondamentale che è rivolto alla formazione umana del soggetto e del cittadino.
Dewey ripensa la funzione della logica come teoria dell’indagine.
Dal rapporto tra continuità e interazione emerge il significato educativo di un’esperienza. Si deve esercitare un controllo sociale attraverso il lavoro e la vita di comunità, in modo che venga potenziata l’esperienza nella scuola e portata a compimento nel suo valore collettivo. L’esperienza si fa guida dell’educazione affrontata con il metodo dell’indagine come curricolo organizzato secondo un modello di pedagogia progressiva.
Domande da interrogazione
- Qual è l'influenza principale del pensiero di John Dewey?
- Come Dewey concepisce l'educazione?
- Qual è il ruolo della scuola secondo Dewey?
- In che modo Dewey vede la democrazia?
- Qual è l'approccio di Dewey alla pedagogia?
Il pensiero di John Dewey è stato profondamente influenzato dal pragmatismo e dall'evoluzionismo, con un'enfasi sull'esperienza concreta come base della verità e del sapere.
Dewey concepisce l'educazione come un processo che deve aprire la via a nuove esperienze e potenziare le opportunità di sviluppo, integrando l'individuo nella società attraverso esperienze quotidiane.
Secondo Dewey, la scuola è un'istituzione sociale che rappresenta la vita attuale, integrando il lavoro come fattore formativo e promuovendo la partecipazione attiva e democratica degli studenti.
Dewey vede la democrazia come un ambiente sociale essenziale per lo sviluppo delle energie individuali, richiedendo la collaborazione di tutti per il bene comune e necessitando di continui cambiamenti.
L'approccio pedagogico di Dewey si basa sull'esperienza e sull'interazione, dove le esperienze devono nascere spontaneamente dagli alunni, con l'insegnante che asseconda tali interessi per promuovere un'educazione progressiva.