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Concetti Chiave

  • I grandi educatori dell'Umanesimo credevano nel legame tra studi letterari e crescita spirituale, come sostenuto da Pier Paolo Vergerio il Vecchio.
  • I trattati pedagogici del Quattrocento valorizzavano l'educazione letteraria basata sulla lettura diretta dei classici, con autori come Leonardo Bruni e Leon Battista Alberti.
  • Le scuole umanistiche del Quattrocento erano spesso private e separate dalle università, rivolte alle classi agiate e combinavano studi letterari con esercizi fisici.
  • Guarino Guarini e Vittorino da Feltre furono importanti maestri dell'epoca, conosciuti per le loro scuole-convitto e il loro approccio innovativo all'insegnamento.
  • Queste scuole umanistiche miravano a formare individui nobili e giusti, promuovendo il rispetto e l'arricchimento spirituale attraverso le humanae litterae.

La cultura pedagogica dell’Umanesimo

I grandi educatori dell’Umanesimo ritenevano che vi fosse un forte legame fra gli studi letterari e il perfezionamento spirituale. Questa era la posizione espressa da Pier Paolo Vergerio il Vecchio, nel trattato De ingenuis moribus et liberalibus studiis adulescentiae, un libretto che rappresenta il manifesto della nuova educazione umanistica: per Vergerio le humanae litterae alimentano un intenso dialogo fra gli spiriti, oltre i vincoli spazio-temporali, e consentono di arricchire l’anima e di apprendere il rispetto del valore altrui e l’aspirazione a costruire una società nobile e giusta.
I più importanti trattati pedagogici o etico-civili del primo e medio Quattrocento condividono la centralità dell’educazione letteraria, fondata sulla lettura diretta e lo studio degli scrittori classici.
Ricordiamo Leonardo Bruni nel De studiis et litteris sul valore e le finalità della cultura umanistica; i Libri della famiglia di Leon Battista Alberti; la Vita civile di Matteo Palmieri; De educatione liberorum et eorum claris moribus di Maffeo Vegio, che delinea un progetto esistenziale ispirato ai Vangeli e che, nella seconda parte, si configura come uno dei primi esempi di manuale di comportamento; De liberorum educatione di Enea Silvio Piccolomini, in cui il futuro papa Pio II, rivolgendosi al giovane re Ungherese Ladislao Postumo, riformula le teorie educative dei primi umanisti.
Nel corso del 400, l’ideale pedagogico dell’Umanesimo si concretizzò quasi esclusivamente in scuole private nate fuori dell’università, spesso in opposizione a essa. Erano scuole-convitto rivolte ai giovani delle classi più agiate, che proponevano un modello di scuola che alternava studi letterari ed esercizi fisici.
Le più importanti furono quelle tenute da due grandi maestri che affidarono la loro fama non alla scrittura di testi ma alla loro attività d’insegnamento: la scuola convitto di Guarino Guarini, attivo prima a Venezia e Verona e poi a Ferrara, dove dal 1429 ebbe come allievo privato anche il futuro marchese Lionello d’Este; e la scuola-convitto “Cà Gioiosa” fondata e diretta da Vittorino da Feltre.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il legame tra gli studi letterari e il perfezionamento spirituale secondo gli educatori dell'Umanesimo?
  2. Gli educatori dell'Umanesimo, come Pier Paolo Vergerio il Vecchio, credevano che gli studi letterari fossero strettamente legati al perfezionamento spirituale, arricchendo l'anima e promuovendo il rispetto e l'aspirazione a una società nobile e giusta.

  3. Quali erano le caratteristiche delle scuole umanistiche del Quattrocento?
  4. Le scuole umanistiche del Quattrocento erano scuole private, spesso in opposizione all'università, rivolte ai giovani delle classi agiate e proponevano un modello educativo che alternava studi letterari ed esercizi fisici.

  5. Chi erano i due grandi maestri delle scuole-convitto umanistiche e dove operavano?
  6. I due grandi maestri erano Guarino Guarini, che operava a Venezia, Verona e Ferrara, e Vittorino da Feltre, che fondò e diresse la scuola-convitto "Cà Gioiosa".

Domande e risposte