Concetti Chiave
- La trattistica patriottica era un genere letterario popolare durante il Risorgimento italiano, con figure di spicco come Giovanni Berchet.
- Giovanni Berchet, ricordato per opere come "I profughi di Parga" e "Romanze", fu un importante esponente del movimento patriottico.
- Luigi Mercantini si distinse per composizioni come l'"Inno di Garibaldi" e "La spigolatrice di Sapri", legate a eventi risorgimentali.
- Goffredo Mameli, noto per "Fratelli d'Italia", che divenne l'inno nazionale italiano, morì difendendo la Repubblica romana nel 1849.
- Alessandro Poerio, partecipò alla difesa della Repubblica di Venezia e morì a causa delle ferite riportate in battaglia nel 1848.
Indice
Rappresentanti del Risorgimento italiano
Fu un genere molto diffuso negli anni del Risorgimento italiano tra i suoi rappresentanti ricordiamo Giovanni Berchet: (1793-1851), milanese, collaboratore del "Conciliatore", per molti anni in esilio a Londra e in Belgio. Tra le sue opere si ricordano "I profughi di Parg le "Romanze "Fantasie".
Opere e contributi letterari
Merita una particolare menzione la suggestiva rievocazione dell'episodio del giuramento di Pontida per la fierezza delle parole pronunciate contro lo straniero oppressore Luigi Mercantini: autore dell' "Inno di Garibaldi" e de "La spigolatrice di Sapri".
Eroismo e sacrificio di Mameli
Poesia ispirata dalla sfortunata spedizione di Carlo Pisacane del 1857 Goffredo Mameli: che cadde nella difesa della Repubblica romana nel 1849 e scrisse Fratelli d'Italia" che, musicato, è poi diventato l'inno nazionale italiano.
Alessandro Poerio e la difesa
Alessandro Poerio: un esule napoletano che partecipò alla difesa della Repubblica venezia a nel 1848-49 e scrisse "I poeti venturi”. Il 7 luglio 1848 Poerio prese parte all’attacco contro il forte di Cavanelle d’Adige occupato dagli austriaci e il 27 ottobre fu tra i soldati che combatterono nella battaglia di Mestre. Rimasto gravemente ferito, subì l’amputazione della gamba destra; insignito del grado di capitano, fu trasportato a Venezia, ospite dalla contessa milanese Rachele Londonio Soranzo.
Proprio a causa delle ferite riportate, morì a Venezia il 3 novembre 1848.