
Fare presto, pur accontentandosi di un risultato non eccezionale, oppure prendersi il proprio tempo ma laurearsi con un voto eccellente? Un dilemma che affligge molti studenti universitari, a volte sin dalla fase dell’orientamento preiscrizione.
E non hanno tutti i torti. Visto che, spesso, una cosa esclude l’altra. Chi è primo da una parte è spesso ultimo dall’altra: come nel caso di Ingegneria, Economia e Lettere. Giusto il settore delle Scienze (matematiche, fisiche e naturali) sembra sfuggire a tale logica. Basta osservare l’ultimo rapporto Almalaurea, riferito ai laureati 2023, per accorgersene.Velocità o voto alto? Bisogna fare una scelta
Se si vuole accelerare il conseguimento del titolo - o lì dove ci sono gli studenti più veloci, dipende dai punti di vista - il consiglio è quello di puntare sui corsi di Ingegneria industriale o dell’informazione o di Economia: già entro i 24 anni, mediamente, si ottiene un titolo di primo livello (la triennale arriva, rispettivamente, a 23,7 e 23,8 anni); a 26,3 anni è fissata, per entrambe, l’età media di quello di secondo livello (magistrale biennale o a ciclo unico). Laddove, prendendo tutti gli studenti universitari nel loro complesso, il valore medio per il titolo più prestigioso si attesta a 27,3 anni.
Mentre se si vuole avere in mano una laurea eccellente, anche a costo di andare più lenti, è forse meglio virare sull’area Letterario-Umanistica: se il voto medio di tutti gli universitari interpellati da Almalaurea - oltre 280mila ragazze e ragazze, laureati come detto nel 2023 - è 107,5, per un titolo di secondo livello, in quest’area si arriva spesso al 110/110 (la media è addirittura 110,4). Ma, già se si scende al primo livello, dove solitamente si cerca di andare più spediti, il dato crolla a 105,2. A riprova della difficoltà nel trovare un giusto equilibrio.
Le lauree più "rapide"
E la medesima dinamica prosegue scorrendo le due classifiche. Le posizioni non coincidono quasi mai. Per quanto riguarda l’età delle lauree triennali, dopo Ingegneria industriale e dell’informazione ed Economia, troviamo il settore delle Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (24 anni di media), quelli Linguistico e delle Scienze Motorie (24,1) e quello Psicologico (24,2). Agli ultimi posti, invece, c’è il settore Giuridico (28,5), quello di Educazione e Formazione (25,9), quello Medico-sanitario e Farmaceutico (25,2) e, guarda caso, quello Letterario-Umanistico (25,1, quasi un anno in più rispetto alle prime).
Situazione non dissimile per quel che attiene le lauree di rango superiore, di secondo livello. Le magistrali - biennali o a ciclo unico - più veloci sono, come visto, di nuovo quelle in Ingegneria industriale e dell’informazione e quelle in Economia. Dopodiché si piazza ancora terza l’area Scientifica, a cui vanno a fare compagnia quelle di Informatica e Tecnologie ICT e quella Giuridica (per tutte l’età media al titolo è 26,7 anni). A seguire ci sono Psicologia e Scienze Motorie (26,9). In fondo alla classifica si collocano, invece: Educazione e Formazione, Arte e Design e, ancora, l’area Letterario-Umanistica, che si attestano sui 28,3 anni; ventiquattro mesi di ritardo rispetto alle migliori.
I titoli con i punteggi più alti
Tutt’altro discorso, come anticipato, va fatto per il voto di laurea. Al vertice, l’area Umanistica è tallonata dal settore Medico-Sanitario e Farmaceutico: qui il voto medio per una triennale è 105. Un po’ più in basso ci sono le lauree in Arte e Design (104,2), in Psicologia (102,7) e in Lingue (102,6). Fanalino di coda, a ribadire ulteriormente la tesi iniziale, troviamo proprio Ingegneria industriale e dell’informazione ed Economia con, rispettivamente, dei modesti 97,8 e 97,7. Sotto il cento, però, ci sono anche Informatica e Tecnologie ICT (99,1) e l’area Giuridica (99,8).
Concludendo l’excursus con le lauree di secondo livello, oltre a Lettere - dove, ricordiamo, si supera abbastanza agevolmente il 110 su 110 - vanno forte anche le lauree in Arte e Design (109,6) e nel settore Scientifico (109,1); quest’ultimo caso più unico che raro di buon equilibrio tra durata degli studi e punteggio. Poco sotto abbiamo i corsi di Lingue (108,8), di Psicologia (108,4) e dell’era Agrario-Forestale e Veterinaria (108,2). I peggiori, almeno in termini di punteggio finale? I laureati dell’area Giuridica, con una media di 103,5. Ma, se non ci fossero stati loro, l’ultima posizione sarebbe nuovamente spettata a quelli di Ingegneria industriale e dell’informazione e a quelli di Economia, entrambi penultimi con 106,3.