
Microscopi, provette e macchinari all’avanguardia. Per chi ha la passione per la ricerca e la sperimentazione entrare in un laboratorio scientifico equivale ad andare in un parco giochi. Al di là della curiosità, però, all’interno di queste strutture ci sono professionisti che ogni giorno s’impegnano per migliorare la vita delle persone. Tra questi, quelli che studiano l’origine e lo sviluppo delle malattie, danno un contributo fondamentale alla medicina. Passano ore e ore a capire i meccanismi evolutivi per poter dare una speranza a migliaia di persone. Se anche tu, un domani, vorresti essere ricordato per aver trovato la cura contro un pericoloso virus c’è la strada che ti darà gli strumenti per tentare di farlo: la biologia evoluzionistica, una branca della biologia che rientra tra le cosiddette STEM - acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics – quelle facoltà universitarie che hanno a che fare con le scienze, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica.
UNO SFORZO CHE DA’ UN MONDO DI SODDISFAZIONI - Una specializzazione nelle STEM, oltre a garantirti una professione a dir poco entusiasmante, ti garantisce anche un lavoro sicuro. Infatti, in Europa, a fronte di 22 milioni di disoccupati, ci sono circa 2 milioni di posti di lavoro vacanti. Questo perché, ormai, per poter svolgere determinati lavori sono necessarie competenze scientifiche difficili da reperire. Il motivo? Molti ragazzi scartano a priori le facoltà scientifiche - come ad esempio Biologia - perché le reputano noiose e complesse. Ed è per questo che è nata #Eufactor, la campagna che mira a sensibilizzare i giovani tra i 16 e i 19 anni allo studio, delle scienze, della tecnologia e dell'informatica, in vista delle opportunità di lavoro che, appunto, queste possono offrire e delle interessantissime professioni che si possono fare specializzandosi nelle STEM.
BIOLOGO EVOLUZIONISTA: IL NEMICO DELLE MALATTIE - La storia di Antonella Viola è, in questo senso, uno degli esempi più evidenti di dove ti può portare una laurea scientifica. Dopo essersi laureata in Biologia, infatti, Antonella ha conseguito un dottorato di ricerca in Biologia Evoluzionistica a Padova; una specializzazione che le ha aperto le porte del Basel Institute for Immunology - un laboratorio di fama mondiale per quel che riguarda l’Immunologia - diventando il membro più giovane dell’istituto. Dopodiché e tornata in Italia per dirigere strutture d’eccellenza come il laboratorio d’immunologia del VIMM (L’Istituto Veneto di Medicina Molecolare) e quello d’immunità adattativa dell’istituto di ricerca Humanitas di Milano. Un percorso già molto lungo il suo che l’ha portata a diventare, oggi, professore ordinario di Patologia Generale all’Università di Padova, dove ha creato un gruppo di ricerca per scoprire come funzionano i macrofagi, le cellule che hanno il compito di trovare e distruggere gli agenti che provocano le malattie, in particolare il cancro. Se, dunque, anche tu sogni di seguire le orme di Antonella la facoltà di Biologia potrebbe essere quella che fa al caso tuo.